Gran Galà Sinner – Jannik che festa, canta pure Elodie (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
Una partenza da brividi, gli stessi con cui si è conclusa questa stagione tennistica per l’Italia: il video con la squadra azzurra schierata per l’Inno di Mameli la dopo aver conquistato la Coppa Davis a 47 anni di distanza dalla prima e unica volta. Sono passati 10 giorni, ma l’emozione è ancora impressa nella mente e negli occhi di chi l’ha vissuta, da protagonista come da spettatore. I Supertennis Awards 2023, presentati a Milano da Max Giusti e Elena Ramognino (oggi la serata in tv dalle 21 su Supertennis), con il coté musicale di Elodie in chiusura, sono la festa del tennis azzurro che quest’anno ha vissuto giorni di gloria, come ha sottolineato il presidente della Fitp Angelo Binaghi […]. Il riconoscimento al miglior tennista dell’anno è andato a Jannik Sinner, che oggi partirà per Alicante dove inizierà la preparazione invernale per puntare a nuovi obiettivi […].
Jannik ha avuto giusto il tempo di un salto a casa, sulle sue nevi, facendo una sciata con gli amici di sempre. In questi giorni ha fatto il tifo per le azzurre dello sci impegnate in Canada, dedicando una storia di Instagram alla vittoria di Federica Brignone: «Ho già fatto qualche sciatina – ha detto. Per me è importante perché mi permette di riconnettermi con me stesso, con le mie origini». Perché Sinner è tutto questo e molto altro, è solista e direttore d’orchestra, è leader e compagno di giochi, ma è soprattutto un 22enne che non si vuole accontentare: «Il 2024 deve essere l’anno della conferma. Avere addosso la pressione è un onore ma va presa con al sorriso. Per me già tempo di mettermi a lavorare – ha proseguito al n. 4 al mondo – che poi è la cosa che mi diverte di più. Con la vittoria della Davis ho provato tante emozioni. Non ci siamo forse accorti di quanto fosse importante per gli italiani». Se n’è accorto sicuramente a San Siro, salutato da 80.000 persone: «Ho sentito la connessione col pubblico come anche a Torino alle Finals». La stessa sensazione che prova quando in giro per tornei con lui c’è papà Hanspeter: «Che ruolo ha nel team? Beh è molto bravo a spadellare… Scherzi a parte, è bello che possa vivere vicino a me momenti che di solito potevo solo raccontargli al telefono» […].
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Un bel momento tra Matteo Berrettini e Jannik Sinner, insieme sul palco per ricordare le prime volte in cui si sono allenati insieme. Un difetto? «Siamo disordinatissimi entrambi», punta al dito Berretto. «Ma io sono migliorato, vero Vagno?». Chiede Jan a Simone Vagnozzi, premiato come coach dell’anno. Matteo è arrivato con la fidanzata Melissa Satta e ha espresso un desiderio: «Al 2024 chiedo di provare ancora le emozioni che ho provato a Malaga e a Bologna durante la Davis. Mi era mancato. Sgolarmi per i miei compagni mi ha fatto bene, spero di continuare ad arrabbiarmi per un colpo sbagliato e di esaltarmi per un vincente». L’ex numero 6 al mondo, ora 92, è pronto a tornare in campo: «Sono carico. La Davis ha lasciato in tutti noi grande entusiasmo. Rientrerò con i tornei in Australia anche se con il mio ranking attuale sarà tutto più complicato». Jannik Sinner ha voluto ringraziare il compagno di squadra: «Purtroppo non abbiamo potuto scrivere il suo nome sul trofeo, ma lui l’ha vinta insieme a noi» […]. Il romano è salito sul palco insieme a Filippo Volandri, Sinner e Pietrangeli accando all’insalatiera per il riconoscimento all’impresa del Secolo.
Chiusura con le azzurre in Billie Jean King Cup, finaliste a 10 anni dall’ultima volta e premiate da Roberta Vinci e Lea Pericoli. Con loro anche Tathiana Garbin, in collegamento dall’ospedale, dove martedì è stata operata per la rimozione di un tumore: «Siamo una famiglia, nel bene e nel male. Vedere le ragazze sul palco è una gioia incredibile». Le “sue ragazze” gliel’hanno promesso: «Nel 2024 proveremo a vincere per te».
Berrettini è rinato: “ok a Melbourne” (Piero Guerrini, Tuttosport)
La Fitp celebra una stagione pazzesca e il presidente Angelo Binaghi, padrone di casa, ribadisce che sia solo l’inizio, sul palco con Sinner chiede se si voglia restare numeri due dietro il calcio, e Jannik dietro Djokovic. Ma a un certo punto l’emozione e la commozione prendono il sopravvento, travolgono tutto. Sul palco Jasmine Paolini, Martina Trevisan e Lucia Bronzetti raccontano l’impresa dell’anno, la sorprendente finale di Billie Jean King Cup – ché la Davis conquistata dopo 47 anni sarà riconosciuta impresa del secolo – e Martina ricorda: «Questa squadra è partita da lontano, dal Gruppo C. Raggiungere questa finale è motivo di grande orgoglio, per tutta Italia, i bambini, le ragazze che stanno iniziando questo sport bellissimo. Per noi avere Tathiana in questa settimana è stata un’emozione davvero fortissima, lei che ha dato tantissima forza espero che noi gliene possiamo dare adesso».
Mai superlativi furono spesi meglio. Perché la capitana Garbin che annuncia a finale conclusa di essere in aperta lotta con il cancro è scolpita nel cuore di tutti. Alle spalle delle ragazze appare il volto sorridente di Tathiana, la stessa grinta che aveva da giocatrice incapace di arrendersi. Parla dal letto di ospedale dopo il secondo intervento […]. «Intanto sono felicissima di vedere le ragazze sul paco, per un premio importante, conquistato con tanti sacrifici e tanto impegno. Sono davvero felicissima per loro e per noi. lo ho la sensazione che con questa squadra ci si senta una famiglia. Nel bene e nel male si sta insieme e si passano anche cose più complesse, come quelle che sto vivendo io. Per me è ancora più bello questo momento, siamo forti assieme».
Le luci si accendono per mostrare quanti stiano applaudendo. E Tathiana manda baci. Festa frizzante e momenti di gioia pura, come quando appare Matteo Berrettini, al solito elegantissimo e annuncia: «l’infortunio alla caviglia è alle spalle. Spero di provare in campo le emozioni provate a Bologna e Malaga. ll campo è quello che mi è mancato di più. Con la mia classifica è un po’ più complicato, ma voglio giocare dei match prima degli Australian Open per arrivare pronto a Melbourne». La festa è per tutti, il miglior coach è Simone Vagnozzi, allenatore di Sinner pronto al lungo viaggio di una stagione da protagonista.
Il più progredito è Matteo Arnaldi, già in Australia con la fidanzata. Ritira il premio il coach Petrone che si augura un’altra stagione di prime volte con il sanremese partito dal n. 134 del mondo e finito con l’alzare la Coppa Davis, protagonista a Bologna e poi del punto chiave contro Popyrin. Ma ci sono premi per gli amatori, per i Next Gen, per il miglior atleta wheelchair; per il mondo del padel. E il gran finale con il concerto di Elodie […].
Vince Sinner: sì, è da Oscar la sua stagione (Ronald Giammò, Corriere dello Sport)
Chiusa ufficialmente la stagione, per il tennis italiano è il momento di festeggiare […]. Ma prima c’è stato anche il tempo per ricordare il percorso degli ultimi mesi e confermare il legame con la cittä di Bologna, sede negli ultimi due anni della fase a gironi del trofeo, in cui l’Italia tornerà a competere anche nella prossima stagione. «Torniamo qui nel punto di partenza, e partiamo per un viaggio che farà attraversare il nostro Paese a questa Coppa che abbiamo inseguito e sognato per 47 lunghi anni, una vita», ha dichiarato il presidente della Fitp, Angelo Binaghi, ricevuto ieri mattina insieme al capitano Filippo Volandri nella sede della Regione Emilia-Romagna dal presidente Stefano Bonaccini, non a caso la prima tappa del viaggio in Italia della Coppa Davis. […]
In serata le stelle del tennis azzurro si sono infine ritrovate a Milano perla consegna dei Supertennis Awards. Ad aggiudicarsi il premio come miglior giocatore dell’anno è stato Jannik Sinner, autore di una stagione chiusa da n.4 del mondo e illuminata dagli acuti delle Atp Finals e dal successo di squadra di Malaga – dove è riuscito a imporsi per la seconda volta in stagione contro il serbo n. 1. L’azzurro ha sottolineato che i «tanti risultati di fila ottenuti a fine anno sono il frutto del tanto lavoro svolto prima. La mia voglia di lavorare tanto e il team formano una combinazione di successo». E la conferma è arrivata anche dal premio di miglior mach vinto da Simone Vagnozzi, che il prossimo febbraio festeggerà i due anni di collaborazione con l’altoatesino.
Impossibile non rievocare le due vittorie a distanza di due settimane contro il n.1 del mondo: «La prima – ha raccontato Sinner – è speciale, davvero bello in casa, con il pubblico italiano. La seconda è figlia della tanta voglia di vincere la Coppa Davis. Quando ero sotto di tre match point con palle abbastanza nuove, sapevo che avrei potuto avere una chance. Ora affronto il 2024 da numero 4 del mondo. So che sarà difficile, ma sono contento di essere in questa posizione da confermare» […].