«Siamo il paese del tennis» (Crivelli). Sinner testa di serie n. 4 nello Slam australiano (Crivelli)

Rassegna stampa

«Siamo il paese del tennis» (Crivelli). Sinner testa di serie n. 4 nello Slam australiano (Crivelli)

La rassegna stampa di venerdì 8 dicembre 2023

Pubblicato

il

«Siamo il paese del tennis» (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Piccola, ma d’effetto. Di grande effetto Con un significato che va ben oltre la semplice impresa agonistica, già di per sé eccezionale, visto che all’Italia non riusciva da 47 anni. La Coppa Davis, nella versione mignon che rimarrà per sempre alla Federazione (mentre quella originale sarà tenuta per un anno, e da gennaio inizierà il viaggio in tutte le province italiane), fa visita alla Gazzetta dello Sport portandosi dietro i bagliori argentei di una delle più belle ed appassionanti vittorie sportive azzurre di questo secolo. Ad accompagnarla, il presidente federale Angelo Binaghi, consapevole che il traguardo più alto è quello che non si e ancora riusciti a raggiungere.

Presidente, il successo in Coppa Davis segna il completamento di un percorso iniziato con la sua prima elezione, nel 2001?

Il significato che do al successo in Davis è che il lavoro paga sempre, soprattutto se proiettato ad orizzonti temporali medio-lunghi e non con lo sguardo limitato all’immediato. Ci devono essere i campioni come Sinner, un fenomeno, ma anche una struttura tecnica in grado di affiancargli un gruppo di giocatori di valore, e una capacità organizzativa che funga da vetrina e da stimolo per le nuove generazioni. E anche un po’ di fortuna, che ci siamo meritati: dopo aver perso con il Canada a Bologna, eravamo quasi fuori, ma abbiamo reagito.

Quanto c’è di Filippo Volandri, il capitano, nel favoloso percorso verso l’Insalatiera?

Tantissimo. Confesso che quando lo scegliemmo, nutrivo qualche perplessità legata alla mancanza di esperienza, però Filippo dalla sua aveva il legame stretto con tutti i giocatori della nuova generazione, perché li aveva seguiti da d.t. del Centro Federale da Tirrenia. Ha creato un gruppo solido, coeso, in cui le individualità si sono fuse insieme per le esigenze della squadra, e così ha saputo tirare fuori il meglio da tutti quando è stato necessario.

Per età media e valore complessivo della squadra, il successo del 2023 sembra solo il primo di una lunga serie…

Sinner ha le qualità per diventare presto numero uno del mondo, ma non dimentichiamoci che abbiamo vinto la Davis senza Berrettini, dopo una stagione in cui Musetti e Sonego non hanno raggiunto i picchi di rendimento dell’anno prima e Arnaldi era praticamente un debuttante sul circuito. Significa che abbiamo potenzialità enormi ancora da sfruttare.

Adesso, come si cavalca l’onda di entusiasmo e di popolarità suscitate dalla finale di Sinner al Masters e Il trionfo in Davis?

Continuando ad investire sul prodotto, adesso che ne abbiamo le possibilità Per questo, oltre ad aver chiesto le Atp Finals per altri cinque anni fino al 2030, parteciperemo al bando per le Finali di Coppa Davis dal 2025, immagino per un altro quinquennio, candidando Milano. Il nostro fulcro, gli Internazionali d’Italia, sono a Roma. Per questo vedo un orizzonte che, per gli altri eventi, coinvolga l’Italia del Nord, il cuore produttivo del paese e un’area geografica in cui la passione per il tennis è sempre stata debordante. Le Finals a Torino rappresentano un successo enorme, con tutte le istituzioni capaci di fare sistema, e non nego che mi piacerebbe che anche Milano potesse godere di un grandissimo evento. Se avremo l’opportunità di organizzare sia le Atp Finals, sia le Finali di Coppa Davis, troveremo senza dubbio un punto di equilibrio. […]

A proposito degli Internazionali: a che punto siamo con il progetto di copertura del Centrale?

Ho avuto un incontro con la ditta che ha vinto il bando, sono seri e con intenzioni solide. Ma il corso dei lavori non dipende da noi: siamo solo spettatori e possiamo soltanto aspettare. […]

Sinner testa di serie n. 4 nello Slam australiano. Nadal mina vagante (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Il confronto ormai è solo con la storia, anche se Jannik Sinner ha sempre detto di non voler inseguire i paragoni con il passato per pensare solo a se stesso. E tuttavia la testa di serie numero 4 con cui si presenterà agli Australian Open dal 14 gennaio costituirà a suo modo un altro momento da ricordare in un percorso decisamente indirizzato verso straordinari orizzonti di gloria. Era dal Roland Garros 1977, infatti, che un giocatore italiano non stava così in alto nel seeding di uno Slam: allora si trattava di Adriano Panatta, campione in carica, omaggiato della testa di serie numero 2. Come ormai accade per tutti i Major, l’elenco dei migliori 32 del tabellone segue pedissequamente il ranking Atp, e per Melbourne, nello specifico, verrà preso in considerazione quello dell’8 gennaio 2024. Sinner, però, con i 6490 punti attuali, non può puntare a una delle prime tre posizioni e neppure essere I minacciato dal quinto, Rublev. La top 4, tuttavia, gli garantirà di trovare un giocatore posizionato tra il n.5 e il n.8 solo dal quarti, e Djokovic e Alcaraz, sicuri n.1 e n.2, solo in semifinale ed eventualmente in finale. Il primo Slam stagionale, però, metterà tutti quanti davanti a un rischio che eviterebbero volentieri, un incrocio con Nadal già al primo turno. Rafa, due volte vincitore in Australia (2009 e 2022), ha annunciato infatti il rientro al 250 di Brisbane a inizio 2024 dopo quasi un anno di stop: giocò l’ultimo match proprio a Melbourne il 18 gennaio, sconfitto al secondo turno contro McDonald. Per assicurarsi un posto in tabellone, ricorrerà al ranking protetto, che spetta a chi è rimasto più di sei mesi lontano dai campi per infortunio e che assegna la classifica personale sulla base della media dei tre mesi precedenti lo stop: per questo Nadal, al momento n. 664 Atp, avrà ancora il n.9 accanto al nome. Per regolamento, tuttavia, chi usufruisce di questo speciale privilegio non può essere mai conteggiato tra le teste di serie (in pratica, il vantaggio è quello di potersi iscrivere ai tornei con un ranking che permetta di saltare le qualificazioni o di non chiedere una wild card) e perciò lo spagnolo al primo turno potrà essere abbinato a chiunque degli altri 127 partecipanti. Una bomba a orologeria tecnica che rischia davvero far esplodere il tabellone fin dall’inizio, fermo restando che le condizioni del vincitore di 22 Slam sono ancora tutte da verificare. La situazione, peraltro, si riproporrà per i prossimi nove mesi o i prossimi nove tornei, cioè l’arco temporale in cui Nadal potrà continuare a utilizzare il ranking protetto. Intanto, lui si schermisce: «Non so a che livello sarò, non so cosa aspettarmi, ma per ora non mi importa. Sono solo felice di poter tornare in campo con tutta l’emozione e la voglia che servono per potersi divertire e credo che potrò essere anche competitivo».

Continua a leggere
Commenti
Advertisement

⚠️ Warning, la newsletter di Ubitennis

Iscriviti a WARNING ⚠️

La nostra newsletter, divertente, arriva ogni venerdì ed è scritta con tanta competenza ed ironia. Privacy Policy.

 

Advertisement
Advertisement
Advertisement