Novak Djokovic, uscito sconfitto con un doppio 6-4 dall’australiano de Minaur, non ha avuto partita facile neppure durante la sosta per ricevere le cure dal fisioterapista. Momento durante il quale è cominciata una breve discussione con l’assistente medico. Breve, si, ma sufficiente affinché Nole lo liquidasse a fine trattamento evitando ogni ringraziamento. Pare che il campione serbo abbia richiesto maggiore tempo di cura, un medical time out, negatogli dal fisioterapista.

Come? Perché? È di certo una questione opinabile, ma vediamo cosa dice la regola. Il medical time out NON può esser richiesto per un problema preesistente, non aggravatosi durante il riscaldamento o la partita stessa. Sappiamo bene che i problemi al polso di Novak non sono nati durante la partita con de Minaur, ma secondo il fisioterapista, non c’è neanche stato alcun peggioramento. Su questo verte la discussione fra il giocatore ed il medico, col primo che, ovviamente, afferma un grande aumento del dolore, urlando: “Più gioco, più mi fa male”. Nole continua a chiedere spiegazioni. “Quindi la logica di tutto questo, se il mio problema peggiora il giorno dopo, non posso essere trattato perché ho già ricevuto assistenza ieri? Ho detto che era migliorato prima della partita, ed è peggiorato man mano che ho proseguito a giocare. È ciò che sto cercando di dirti”.

Una zona grigia del regolamento, che permette diverse considerazioni e conclusioni a seconda del caso specifico, ma pare davvero difficile che quel problema al polso non si sia in alcun modo aggravato durante la partita.

Roman Bongiorno