Australian Open, Sinner: “Non penso ai record, faccio la mia storia personale”

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Australian Open, Sinner: “Non penso ai record, faccio la mia storia personale”

L’azzurro in vista del prossimo match si concentra su ciò che non è andato, “devo lavorare sul servizio”, e non si fa fuorviare: “Un match alla volta. Vado a letto presto e mi godo i momenti col mio team”

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Jannik Sinner - Australian Open 2024 (Foto Twitter @mubalacitidc)
 

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Rosso come il fuoco, continua a dilagare e bruciare le tappe a suon di record. Sinner sbaraglia Karen Khachanov 6-4 7-5 6-3 e approda per la sua seconda volta ai quarti di finale dell’Australian Open. Lo fa senza perdere per strada nemmeno un set: è l’unico in questa edizione. E il tennis italiano migliora le sue statistiche: sei quarti di finale slam come Berrettini e Panatta. Ma Jannik ai primati sembra non voler guardare. Concentrato su se stesso pensa alla prossima sfida con De Minaur o Rublev. Semplice e sempre sul pezzo.

D. Congratulazioni, volevo sapere se la partita è stata più o meno come te l’aspettavi. Hai parlato di ping pong, del fatto che giocavate in maniera abbastanza simile, c’è stato qualche elemento che non era come ti saresti aspettato alla vigilia?

JANNIK SINNER: Più o meno è stata come me l’aspettavo, io però ho provato a cambiare qualcosina e mi aspettavo una sua reazione che è arrivata perché ha giocato molto più aggressivo. Oggi per due set ho avuto delle difficoltà col mio servizio. Domani infatti lavoreremo un pochettino più su quello. La partita alla fine si è aggiustata abbastanza bene. Ripeto: da fondo campo mi sono sentito bene, credo di aver fatto le scelte giuste e l’atmosfera è stata bella: quindi una partita positiva.


D. Sei arrivato all’inizio della seconda settimana con quattro partite vinte, adesso si parte dai quarti di finale e nell’ipotesi di un percorso completo avresti tre partite nel giro di una settimana quindi ci sarebbe tanto tempo da gestire tra un incontro e l’altro anche se ovviamente si pensa una partita alla volta. Sarà un vantaggio per te l’essere arrivato qui senza aver perso un set? Sei preoccupato dal fatto che ci saranno molte pause da gestire, molti momenti di vuoto?

JANNIK SINNER: C’è un giorno libero e dopodomani si gioca. Inutile pensare ad altro. Sarà una partita difficile la prossima, cercherò di essere presente in campo e di provare a fare le cose giuste. Ovviamente sono contento di essere di nuovo nella seconda settimana di un grande slam, è sempre un onore. La voglia di arrivare più in fondo possibile è grande. Domani abbiamo un giorno di allenamento, dopodomani si rigioca, mi aspetta una partita ovviamente molto molto difficile.

D. Riguardo i record. Anche oggi, con questo quarto di finale hai fatto segnare un altro record del tennis italiano, tu le guardi queste cose, lo segui il conteggio dei vari record?

JANNIK SINNER: Onestamente no. Io come ho sempre detto faccio la mia storia personale. Sono contento di essere di nuovo nei quarti di finale di uno slam. Sembra abbastanza facile ma è veramente difficile arrivarci. Sono contento di come ci sono arrivato, a prescindere da come andrà il torneo. Forse anche nei prossimi anni porteremo avanti questa scelta di non fare nessun torneo prima che comunque ci dà un pochettino in più di spazio nell’off season. Adesso non sto guardando i record, sto provando solo a dare il massimo ogni volta in cui entro in campo. Questa è l’unica cosa che posso controllare come il mio atteggiamento. Poi la situazione del campo è sempre diversa e mi devo sempre aggiustare trovando la soluzione giusta.

D. Volevo sapere se ci potevi dare un’idea di qual è la tua strategia durante un torneo dello slam per quel che riguarda il contatto con il resto del mondo: ci sono dei giocatori che si isolano totalmente, non leggono giornali, non guardano e non leggono niente. Alcuni hanno addirittura due telefoni: uno per il torneo e uno fuori dal torneo. Qual è la strategia che adotti e che funziona per te?

JANNIK SINNER: Non c’è una strategia onestamente. Mi considero una persona semplice e facile. Non mi faccio problemi se mi guardo una serie TV. Provo comunque a cercare di andare a dormire il più presto possibile. Sto passando dei bellissimi momenti con la mia squadra: forse è la cosa più preziosa che possiamo fare.

Martina Tomat

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