Mats Wilander non ha dubbi: "Arthur Cazaux ha i colpi giusti per far male a tutti"

Australian Open

Mats Wilander non ha dubbi: “Arthur Cazaux ha i colpi giusti per far male a tutti”

L’Australian Open ha messo in evidenza le doti del francese Arthur Cazaux, e Mats Wilander ne tesse le lodi

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Arthur Cazaux - Australian Open 2024 (foto Twitter @fftennis)
 

Dopo i recenti addii al tennis di Gilles Simon e Jo-Wilfried Tsonga e la carriera ormai al tramonto di Gael Monfils e Richard Gasquet, la Francia è alla ricerca di nuovi “paladini” tennistici da sostenere. Qualche risposta comincia ad arrivare. Riflettori puntati su Arthur Fils, finalista dell’edizione 2023 della Next Gen, che, però, sembra ancora non pronto per ereditare quanto di buono prodotto dai connazionali su citati. Anche Van Assche, ne sa qualcosa il nostro Musetti, è un talento in continua crescita. L’Australian Open ha portato alla luce la storia di Arthur Cazaux. La sua avventura a Melbourne si è conclusa agli ottavi di finale, dopo due tie-break persi che lo hanno sfiancato e condotto al passo d’addio in questo primo Slam della stagione.

Ma i riflettori sono tutti puntati su questo ragazzo nato il 23 agosto 2002 a Montpellier. Arthur è entrato per la prima volta nel circuito ATP nel 2020, conquistando la finale dell’Australian Open Junior. Questa edizione 2024 dell’AO lo condurrà per la prima volta in Top100: sarà n. 83 da lunedì prossimo. Il suo punto di forza è senza dubbio il servizio che lo renderà anche protagonista della stagione sulla terra battuta. In campo è molto agile e veloce, aiutato in questo aspetto dalla sua esperienza da giovanissimo giocatore di pallamano, strada abbandonata a 13 anni per perseguire quella tennistica.

Per lui le lodi di Mats Wilander, attraverso le pagine de L’Equipe: “Mi piace molto la personalità di Arthur Cazaux. Ho notato che non aveva stretto la mano a Hubert Hurkacz, non ha voluto dare il suo asciugamano a un tifoso dopo l’allenamento: ma poi mi hanno spiegato che aveva contratto un virus il giorno prima. Ciò dimostra quanto si preoccupi per gli altri, davvero un ottimo mo di essere. Mi ricorda un po’ Jo-Wilfried Tsonga del 2008 (finalista agli Australian Open a 22 anni; Cazaux ne ha 21) per il suo servizio che crea molti problemi: è molto atletico, aspetto molto importante nel tennis di oggi. Non vedo alcun punto debole nei suoi colpi da fondo campo anche se penso che possa migliorare con il suo rovescio“.

Il suo gioco – prosegue l’attuale commentatore di Eurosport – è completo. Tecnicamente non c’è nessun problema. Il fatto che abbia giocato a pallamano è un vantaggio. Al di là del tennis, capisce lo sport e i valori che esso rappresenta. Mi è sempre piaciuto quando un giocatore praticava anche un altro sport. Significa ottenere una visione più ampia a beneficio del proprio sviluppo“.

Si ispira alla “Mamba mentality”, grande ammiratore di Kobe Bryant: “Il tennis di oggi – prosegue Wilander – ci insegna una cosa: per crescere bisogna essere sempre più aggressivi. Anche Novak Djokovic si è messo in gioco! Forse Jo ha pian piano perso il lato selvaggio e ultra aggressivo che aveva nel 2008. Per vincere un torneo del Grande Slam, Cazaux dovrà continuare su questa strada e giocare un tennis sempre più offensivo. Quando hai le tue armi, la strada da seguire sembra ovvia. Forse quello che più mi piace di lui è il suo stato d’animo estremamente positivo. Si diverte in campo e rappresenta davvero una minaccia per tutti perchè ha le armi adatte per far male“.

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