Australian Open: ancora polemiche sulla programmazione

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Australian Open: ancora polemiche sulla programmazione

Novak Djokovic: “So che per il pubblico e per il torneo, in un certo senso, è un po’ eccitante vedere un finale alle 4 del mattino, un finale alle 3 del mattino Ma sicuramente non è divertente per noi”

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Melbourne Park - Australian Open 2023 (foto Twitter @rolandgarros)
 

L’edizione 2024 degli Australian Open ha sollevato più di un sopracciglio, tra giocatori e addetti ai lavori, per una programmazione che non sempre è stata all’altezza di una prova dello Slam. Prendiamo la campionessa in carica Aryna Sabalenka; la bielorussa ha rivelato dopo la sua vittoria nei quarti di finale contro Barbora Krejcikova che i funzionari di Tennis Australia hanno discusso la possibilità di spostare la partita dalla Rod Laver Arena a un campo diverso – potenzialmente Margaret Court Arena. Questo sarebbe successo se il precedente match tra Novak Djokovic e Taylor Fritz fosse finito al quinto set.

Come sappiamo questo scenario non si è verificato dato che il serbo ha ottenuto una vittoria in quattro set su Fritz. A tal proposito il commentatore britannico Tim Henman ha detto: “Perché chiedono alle donne di spostarsi, quando non sono l’ultima partita?” Al che il suo collega McEnroe ha risposto: “Ti dirò perché l’hanno chiesto alle donne, perché se fosse finita 6-0, 6-1 in un’ora, allora i loro tifosi sarebbero stati in rivolta”. Sabalenka ha poi affermato che i quarti di finale meritavano di essere giocati sul campo centrale. “Sono felice che non sia stata una partita così lunga e che siamo stati in grado di giocare sulla Rod Laver Arena”, ha detto. “Penso che per una partita di quarti di finale, sia importante essere ospitata in uno stadio così grande”. Tennis Australia non ha concesso repliche o cercato di giustificare il proprio operato.

Nonostante gli organizzatori abbiano aggiunto un giorno al torneo di quest’anno – nel tentativo di spalmare con più criterio gli incontri di tabellone – le critiche non sono mancate lo stesso, per via degli orari impossibili in cui certi incontri si sono protratti. Anche l’americano Fritz, che ha perso una maratona di quattro ore contro Djokovic dopo la partita tra Gauff-Kostyuk, non ha lesinato critiche agli organizzatori. “Penso che sia dura. Ne parlavo con Medvedev… Perché ha finito quella partita così tardi. Rovina l’intero programma“, ha detto Fritz. “Ci deve essere qualcosa che possono fare per far sì che la gente non giochi fino alle 2 o alle 3 del mattino. “Non credo che le persone capiscano davvero quanto tempo dobbiamo effettivamente dedicare a fare cose dopo aver finito di giocare, come il bagno di ghiaccio, il trattamento con i fisioterapisti, i massaggi; tutta questa roba.

Anche il numero 1 del mondo Novak Djokovic ha detto che la programmazione è stata fastidiosa. So che per il pubblico e per il torneo, in un certo senso, è un po’ eccitante vedere un finale alle 4 del mattino, un finale alle 3 del mattino Ma sicuramente non è divertente per noi”, ha detto. Il problema sta a monte: i diritti televisivi vogliono la loro parte in modo da raggiungere più pubblico possibile, possibilmente fuori dai confini nazionali. E questo lo sa anche Djokovic. “I canali televisivi hanno il potere più grande. Lo sappiamo”, ha detto. “Il che non è insolito perché sono loro che ci stanno dando anche il palco, la piattaforma per raggiungere milioni di persone in tutto il mondo, e questo è fantastico per noi. È difficile dire quale sia lo scenario migliore in questo caso”

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