L’ultimo ostacolo superato dagli azzurri è stata la coppia tedesca composta dagli specialisti Krawietz (due volte vincitore al Roland Garros) e Puetz che godevano dell’ottava testa di serie del tabellone. Due set a zero, 7-5 6-4: un’altra vittoria autorevole dopo quella negli ottavi contro Cacic e Molchanov. “A volte ti salvi nei primi turni da situazioni complicate perché potevamo andare fuori all’esordio contro Weissborn e Arneodo. Lì siamo stati bravi a rimanere attaccati. Abbiamo vinto un tie-break da 4-1 sotto e a volte poi i tornei girano – spiega Vavassori – prendi fiducia, ti alleni meglio. La nostra attitudine è sempre stata positiva e con questo atteggiamento poi le occasioni riesci a coglierle”.
Questo, invece, il commento di Bolelli: “Oggi abbiamo giocato un doppio molto aggressivo e abbiamo fatto una grande prestazione salvando momenti delicati come lo 0-40 nel primo set sul 3-2 per loro o la palla break sul servizio di Andrea nel secondo parziale. Sono partite dure che si giocano su pochi punti. Bisogna star lì e dobbiamo crederci”.
Nella parte bassa del tabellone spicca l’unica coppia testa di serie ancora in gioco: i prossimi numeri 1 del mondo Bopanna ed Ebden. I favoriti sono loro, sia nella semifinale in cui affronteranno l’insolito duo composto da Machac e Zhang che per la vittoria finale. Ma Simone e Andrea vogliono provarci. Domani, alle 4.30 della notte italiana (dopo la prima semifinale), affronteranno altri due tedeschi: Hanfmann (che aveva disputato uno Slam in doppio soltanto a Wimbledon lo scorso anno) e Koepfer. Tutt’altro che due specialisti, ma proprio per questo temibili, come avverte Vavassori: “Quando giocano due singolaristi spensierati è sempre complicato perché giocano liberi e, anche se hanno meno schemi, impattano bene da fondocampo e possono mettere pressione in risposta”. La missione è comunque alla portata della coppia azzurra che non ha alcuna intenzione di fermarsi sul più bello.