Il seguito del video è presente sulla sezione dedicata all’Australian Open 2024 del sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.
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Un’occasione di questa portata è successa solo due volte: nel 1959, con Nicola Pietrangeli al Roland Garros (finalista in singolare e in doppio in coppia con Orlando Sirola) e nel 2012 con Sara Errani, finalista in singolare e in doppio (in coppia con Roberta Vinci), sempre al torneo parigino. All’Australian Open 2024 invece, gli italiani sono tre: da una parte la coppia di doppio Bolelli-Vavassori e dall’altra Jannik Sinner. Per i primi il risultato è già arrivato e si è tradotto in una partita sofferta e persa in due set con il punteggio di 7-6 7-5. L’altoatesino invece, deve ancora giocare la sua finale e le aspettative sono molto alte, ma il momento storico che sta vivendo il tennis italiano è una certezza. Il presidente della FITP Angelo Binaghi lo sa bene e afferma ai microfoni della Gazzetta dello Sport che Sinner è “un giocatore che può vincere tornei dello Slam per il prossimo decennio”. Il tennista italiano non è solo un giocatore dalle qualità straordinarie ma è anche un ragazzo capace di trascinare le folle e riempire i palazzetti. Uno sportivo che ha scatenato la cosiddetta Sinnermania e che in questo momento è “lo sportivo più popolare del nostro Paese e dunque un patrimonio che appartiene a tutti. Un ragazzo che ha un impatto sociale, culturale ed economico che fuori dal calcio non si produceva da decenni”, prosegue Binaghi. Dunque il tennis accresce la sua popolarità e lancia un guanto di sfida al calcio anche se, per l’ambizioso Angelo Binaghi, è ancora presto per quantificare la portata di questi risultati e bisognerà attendere l’estate per avere una visione d’insieme. Ciononostante non si può negare il fatto che le vittorie di Sinner hanno avuto un’eco sull’intero Paese e ora “milioni e milioni di persone scoprono il tennis, e magari avranno fatto la notte in bianco per vedere Jannik. E’ una cosa che non si era mai vista in Italia”, aggiunge il presidente della FITP. Insomma bisogna avere la capacità di sapere aspettare per vedere i risultati, così come ha fatto il nostro atleta italiano che nel corso degli anni, con pazienza ed umiltà, ha costruito e sta costruendo il suo futuro senza mai perdere “il quadro complessivo: ogni decisione che il giocatore ha preso in questi anni è sempre stata rivolta alla crescita personale, a ciò che serviva per migliorare. E infatti adesso stiamo festeggiando una finale Slam”.
Jacopo Andrea D’Antona