Australian Open: Sinner riscrive la Storia, rimonta due set a Medvedev, Slam azzurro dopo 48 anni [VIDEO]

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Australian Open: Sinner riscrive la Storia, rimonta due set a Medvedev, Slam azzurro dopo 48 anni [VIDEO]

Jannik paga lo scotto della prima finale Slam nei primi due parziali, poi sfianca il russo e vince al quinto

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Il seguito del video è presente sulla sezione dedicata all’Australian Open 2024 del sito di Intesa Sanpaolo, partner di Ubitennis.

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[4] J. Sinner b. [3] D. Medvedev 3-6 3-6 6-4 6-4 6-3

L’attesa italiana che durava da quasi 48 anni per un titolo del Grande Slam nel singolare maschile termina il 28 gennaio 2024 con Jannik Sinner che completa l’opera con una storica rimonta da due set sotto contro Daniil Medvedev dopo quasi 3h45 sulla Rod Laver Arena..

Per Medvedev è la terza finale Slam persa al quinto set, la seconda da due set sopra dopo quella di due anni fa sullo stesso campo contro Rafael Nadal.

Primo set – Daniil sorprende con l’aggressività

Un inizio di partita difficillissimo per Sinner che già nel terzo game perde la battuta completamente sorpreso dallo spirito offensivo del russo che gioca anche molto più avanzato in risposta rispetto ai suoi standard che di solito lo vedono fuori dall’inquadratura televisiva. In più la resa al servizio di Daniil è pressoche ingestibile per Sinner che sembra costantemente in difficoltà a trovare soluzioni, dominato sulla diagonale di rovescio e incapace di far stancare il suo avversario come sarebbe nelle sue intenzioni visto che Medvedev era arrivato a questa finale con già 8 set persi sul groppone (che è il massimo di set persi per un vincitore di uno Slam). Invece il primo set vola via in poco più di mezz’ora. Sinner perde un’altra volta la battuta nel nono gioco e quindi eguaglia i break subiti nelle sei partite precedenti in poco più di 30 minuti. Un inizio shock per Sinner che sembra quasi chiedere aiuto al suo angolo per capire come uscirne.

Secondo set – Il copione non cambia, Sinner può solo evitare un punteggio pesante

Il secondo parziale però è ancora più drammatico per Sinner che si ritrova sotto nel giro di poco: si salva miracolosamente nel secondo game annullando quattro palle break ma poi cede di schianto nel quarto e nel sesto gioco, cedendo altre due volte la battuta. Il tentativo di rientro con il break nel settimo gioco è tardivo e non gli evita comunque di cedere il parziale con lo stesso punteggio del primo: 6-3 e dopo circa 90 minuti la serata della Storia sembra essere diventata ormai diventata un incubo.

Terzo set – Segnali di un cambio di rotta

Ma il primo game del terzo set tenuto a zero da Sinner, apparentemente insignicante, sembra segnalare un cambiamento di rotta nel match. Medvedev serve sempre con precisione ma il suo lato debole, quello del dritto, comincia mandare segnali di cedimento. Gli errori gratuiti che aveva limitato in maniera mirabile nei primi due set, tenendoli alla pari con quelli di Jannik ma con più colpi vincenti, cominciano ad aumentare. Sinner improvvisamente ha più tempo per colpire perché le palle che gli arrivano non sono più ficcanti come a inizio partita. E allora la posizione nel campo dell’azzurro diventa più offensiva. Il momento decisivo arriva quando Medvedev è chiamato a servire sotto 4-5, momento sempre delicato. Medvedev stavolta non si salva con la battuta e il match si prolunga dunque al quarto set.

Quarto set – Mini match point per Medvedev, l’ace azzurro lo cancella

E questo parziale si trasforma presto in un’ultima chiamata per Medvedev che pur essendo ancora in vantaggio, ha chiaramente molta meno benzina nel serbatoio. Sinner tiene ancora benissimo il primo game e poi avrebbe la possibilità di breakkare nei primi due turni in risposta ma non ci riesce. A quel punto a metà set è il russo ad avere la palla break che potrebbe essere un mini match-point. Ma Sinner è straordinario ad annullarla con un ace, uno dei tre che mette a segno in questo delicatissimo settimo gioco. La situazione del terzo set si ripete perfettamente identica. Medvedev va a servire ancora sotto 4-5 nel decimo gioco e ancora una volta cede la battuta per un break che vale a Sinner il parziale e ormai tutti i favori del pronostico.

Medvedev ormai è alla corde ma grazie al magnifico movimento del suo servizio si tiene a galla per quanto possibile, ormai letteralmente sovrastato nel gioco da fondo campo come appariva impensabile ad inizio partita. Ma il conto delle 24 ore in campo per il russo nel torneo e quasi 28 km corsi diventa ormai salatissimo.

Quinto set – Daniil accusa la fatica accumulata, Jannik è lucido e letale

Sinner non si lascia prendere dai nervi e aspetta il momento giusto per piazzare la zampata decisiva: stavolta non serve aspettare il decimo gioco perché già nel sesto Medvedev alza bandiera bianca cedendo la battuta a 15. Sinner non si volta più indietro e non trema nemmeno quando chiamato a servire per il match sul 5-3 si ritrova su uno snervante 30 pari alla battuta. L’ultimo colpo è una fantastica accelerazione vincente che lo spinge a gettarsi a terra per celebrare un trionfo che qui in Italia aspettavamo da troppo tempo.

Ma ancora più bella è la serenità mostrata nell’abbraccio al suo angolo con i suoi coach Vagnozzi e Cahill e anche il sorriso in una premiazione vissuta con la certezza che quella di questa sera a Melbourne è stata la sua prima vittoria Major, ma molto difficilmente rimarrà l’ultima.

Noi non vediamo l’ora di leggere le prossime pagine del libro…

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