Australian Open, Scanagatta a Radio Sportiva: “Per parlare di miti e leggende bisogna andarci piano. Sinner ha gestito i suoi soldi come un manager”

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Australian Open, Scanagatta a Radio Sportiva: “Per parlare di miti e leggende bisogna andarci piano. Sinner ha gestito i suoi soldi come un manager”

“Ero emozionatissimo perché mi ricordavo quando Panatta vinse a Parigi” – ha detto Ubaldo Scanagatta. “È stato più bello che abbia vinto in rimonta al quinto”

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Ancora non si è placata l’esaltazione per il successo di Jannik Sinner all’Australian Open 2024 in rimonta dopo aver perso i primi due set contro Daniil Medvedev. A parlarne è stato Ubaldo Scanagatta, intervenuto questa mattina insieme a Ciccio Graziani, ex attaccante, a ‘Radio Sportiva’. Ecco, dunque, le loro dichiarazioni sull’impresa dell’altoatesino.

D: È stata come la vittoria ad un mondiale di calcio per l’attenzione che ha suscitato, tutti hanno seguito Sinner

Ubaldo Scanagatta: “Non c’è dubbio, ma il fatto stesso che un giornale sportivo come la Gazzetta abbia dedicato le prime cinque agine al tennis e a Sinner e il calcio sia stato messo dopo la dice lunga. Effettivamente è una grande impresa anche se Paolo Liguori ha detto ‘Piano con le iperboli’, perché per carità ha fatto qualcosa di straordinario 48 anni dopo Panatta, ma ha vinto uno Slam, non ne ha vinti 24 come Djokovic o 22 come Nadal o 20 come Federer. Per parlare di miti e di leggende, e ve lo dice un che si è commosso fino alle lacrime, bisogna andarci piano, anche perché il primo a farlo è lui. Lui dice ‘Sono nel corso di un processo. Ho vinto, ma ho anche imparato, perché non mi dimentico che nei primi due set non mi ha fatto vedere palla’”.

D: Ciccio, piace anche perché è così diverso, non è uno che fa casino, ha un’immagine di ragazzo tranquillo

Ciccio Graziani: “La grandezza di questa impresa è l’età e soprattutto il modo semplice con cui arriva e come lui si pone davanti ai microfoni e nella quotidianità. E soprattutto la possibilità che si vede a lungo termine di un miglioramento nella qualità, dal punto di vista fisico e caratteriale. Si prevede una carriera luminosa, piena di potenziali successi, ma andiamoci piano. Oggi è giusto esaltarlo, perché è il primo ed è il più grande regalo che potesse fare al pubblico italiano, ma se guardiamo con ottimismo il futuro potrebbero esserci altri momenti così in futuro. Questo ragazzo ha qualità che non abbiamo visto in tanti altri grandi campioni del tennis”.

D: Ubaldo si sentiva la tua emozione a caldo come se fossi in campo tu, nonostante tu ne abbia vissute tante. Questa è stata una pagina di riscatto incredibile?

Ubaldo Scanagatta: Non c’è dubbio, io ero emozionatissimo e commosso perché mi ricordavo la vittoria di Panatta, ero a Parigi quando Adriano vinse. Noi eravamo in nazionale junior insieme a Formia e c’eravamo scambiati un patto tipo ‘Tutti per uno, uno per tutti. Quando uno vincerà sarà una vittoria di tutti’. All’epoca quando vidi Panatta che rischiò di perdere, perché se perdeva il tie-break del quarto al quinto sarebbe arrivato più stanco di Solomon, non riuscii a trattenere le lacrime in tribuna stampa. E ieri uguale. A parte il fatto che quando si è più anziani si è anche più inclini alla commozione, magari non avrei urlato, ma effettivamente è stato bellissimo. È stato più bello così, al quinto set, rimontando due set di handicap quando sembrava che non ci fosse strada. Lui era calmo, tranquillo, non gli abbiamo visto fare nessun gesto sbagliato. E poi bellissimo il suo discorso, quando ha detto che ringraziava il pubblico e i genitori che gli hanno dato la libertà di scegliere”.

D: Un messaggio importante quello di Sinner, perché spesso i genitori mettono troppa pressione ai figli

Ciccio Graziani: “Assolutamente sì. Quanti episodi vediamo di questo genere? Io ho visto tanti ragazzi bravi, che per colpa della pressione dei genitori hanno fallito. Quando faccio stage con i bambini dico loro di venire con il sorriso e di tornare a casa con il sorriso e soprattutto di pensare a divertirsi. Jannik ha fatto un ritratto dei suoi genitori perfetto e sono contento che li abbia magnificati perché sono stati eccezionali con lui”.

Ubaldo Scanagatta: Lui a 13 anni ha avuto la libertà di decidere qualcosa che un ragazzino normale non avrebbe deciso, lasciare la famiglia e la montagna per cercare di dare il meglio di sé e fare più progressi possibili nell’ambiente che riteneva più adatto. Una scelta difficilissima da fare per un ragazzino che non conosceva nessuno quando è andato a Bordighera. È talmente maturato con questa esperienza che quando due anni fa ha perso da Tsitsipas in Australia e si è accorto di avere dei limiti tecnici sui quali forse aveva l’impressione che non si lavorasse abbastanza, ha deciso di cambiare team. E poi si è scelto il preparatore atletico, è andato a prendere quello che lavora nella Virtus, lui i soldi se li è gestiti come un manager e lo ha fatto a vent’anni. Un dato curioso: Sinner ha vinto a 22 anni, così come fatto da Federer a Wimbledon, entrambi al loro 17° Slam. Non voglio dire che sarà il nuovo Federer, ma sono ricorsi divertenti”.

Trascrizione di Fabio Barera

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