A Manama Peter Buldorini vince i suoi primi match a livello Challenger

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A Manama Peter Buldorini vince i suoi primi match a livello Challenger

Ottima prestazione del tennista marchigiano che se la gioca alla pari anche con Gasquet. Molto bene Napolitano che in India approda ai quarti di finale.

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Gasquet vs Buldorini al Challenger di Manama
Gasquet vs Buldorini al Challenger di Manama
 

Si sa che il circuito Challenger è un luogo di passaggio tra l’inferno degli ITF e il paradiso degli ATP, e quindi è normale che ogni anno arrivino tanti ragazzi ambiziosi che cercano la loro strada per la vetta. Capita poi che durante il percorso ci si affezioni, come succede spesso a chi scrive, e che il momento del congedo sia vissuto con sentimenti ambivalenti. E’ come quando un figlio spicca il volo e tu sei ovviamente contentissimo, anche se un po’ ti dispiace per l’abbandono. Limitandoci agli ultimi mesi abbiamo perso Matteo Arnaldi, Flavio Cobolli e Luciano Darderi, che ormai recitano sui palcoscenici maggiori, ed è inevitabile pensare che i prossimi saranno a breve Luca Nardi e Giulio Zeppieri. Ma per fortuna stanno arrivando le nuove leve, a partire da quel Samuel Vincent Ruggeri che tanto ci piace. Anche se oggi vogliamo puntare i nostri riflettori su Peter Buldorini, 19enne tennista marchigiano tesserato per il CT Bologna, che fino all’altro giorno non aveva mai vinto un match a livello Challenger. Lo scorso anno ci aveva provato per tre volte (San Benedetto del Tronto, Ortisei e Olbia) ma era sempre stato rimpallato al primo turno delle qualificazioni.

Questa settimana al Challenger 125 di Manama (Bahrain, cemento outdoor) ha invece fatto bingo, domando prima l’australiano Matthew Dellavedova  e poi Salvo Caruso, in un derby molto combattuto. Poi non si è negato nemmeno il colpo di fortuna quando nel primo turno del tabellone principale ha approfittato del ritiro del britannico Ryan Peniston (n.207 ATP) che era avanti 4-2 nel primo set. Nel secondo turno si è trovato ad affrontare un monumento del tennis, quel Richard Gasquet che immaginiamo prima avesse visto giocare solo in TV. E’ stato un match molto più equilibrato di quello che avremmo potuto aspettarci ed è finito 7-5 6-3 a favore del francese che è stato semplicemente un po’ più efficace al servizio e più freddo nel difendere le palle break, annullandone 6 su 8. Ma l’impressione era che l’azzurro comandasse il gioco con le sue ardite geometrie e fosse lui in sostanza a dettare i ritmi dello scambio. Poi capita che un ex n.7 del mondo sia in grado di trovare le giuste soluzioni nei passaggi decisivi. Noi possiamo solo augurarci che Peter si sia goduto il momento e che sia felice di essere entrato con un solo balzo in top 1000, visto che da lunedì prossimo dovrebbe trovarsi alla posizione n.858 ATP, ovviamente suo best ranking. Noi lo abbiamo contattato per avere un suo breve commento a caldo:E’ stata una bellissima partita e io sono davvero contento di essere riuscito ad esprimere appieno il mio gioco contro un avversario di tale livello. Probabilmente mi è mancata un po’ di esperienza nella gestione dei punti chiave, proprio perché non ho ancora avuto molte occasioni di confrontarmi contro giocatori così importanti”.

Fuori al secondo turno Fabio Fognini che ha ceduto alla distanza contro l’astro nascente giordano Abdullah Shelbayh col punteggio di 3-6 7-6(5) 6-0. Peggio è andata ad Alessandro Giannessi che all’esordio ha opposto poca resistenza (6-3 6-1) al bosniaco Damir Dzumhur.

 Accennavamo a Luca Nardi che, in attesa di passare armi e bagagli al circuito maggiore, qui a Bangalore (Challenger 100, cemento outdoor) si è fatto sorprendere (1-6 6-4 6-4) dal padrone di casa Ramkumar Ramanathan (n.462 ATP), entrato in tabellone grazie a una wild card.

L’azzurro è sembrato in controllo fino a metà del secondo set quando sul 2-2 ha perso il servizio ed è stato l’inizio della fine perché, mentre lui cominciava a sbagliare qualcosa di troppo, l’avversario entrava in fiducia, perfettamente a suo agio sui campi di casa, ideali per esaltare il suo gioco aggressivo. C’è da dire che probabilmente Luca ha risentito delle fatiche del precedente torneo di Chennai, nonché della gastroenterite dei giorni scorsi. Comunque per lui trasferta tutto sommato positiva, anche se è mancata la ciliegina dell’ingresso in top 100. Adesso, come ci ha raccontato coach Galimberti, sta rientrando in Italia per allenarsi 10 giorni in Accademia a Cattolica e poi partire per la trasferta americana che consisterà nelle qualificazioni di Indian Wells e Miami, inframezzate dal Challenger 175 di Phoenix.

Stefano Napolitano continua il suo lungo percorso verso posizioni più consone (ora è 204 ATP, ma virtualmente già n.194) e conquista i quarti di finale battendo nell’ordine l’australiano Dane Sweeny (n.194) e poi il canadese Vasek Pospisil (ora sceso al n. 816 dopo i tanti infortuni, ma n.25 dieci anni fa). Ora gli tocca il tunisino Moez Echargui (n.287), ampiamente alla sua portata.

Secondo turno fatale invece per Enrico Dalla Valle (altro pupillo della ‘Galimberti tennis Academy’, e anche lui vittima della gastroenterite) che, dopo aver battuto il russo Donskoy (n.270), si è dovuto arrendere proprio a Echargui con un doppio 6-2. Adesso per lui continua la trasferta indiana con il Challenger di Pune.

Eliminato al primo turno Samuel Vincent Ruggeri che, superate brillantemente le qualificazioni (ed è la quinta volta consecutiva), ha subito il gioco del qualificato russo Alexey Zakharov (n.673) che si è imposto 6-2 7-5. Non una bella sconfitta contro un avversario chiaramente alla sua portata, ma il 21enne bergamasco può vantare già una buona continuità di rendimento e siamo certi che stia perfezionando i dettagli per un ulteriore salto di qualità. Ne ha tutte le possibilità e il tempo è dalla sua parte, mentre nel frattempo migliora ulteriormente il proprio best salendo alla posizione n.306. Primo turno fatale anche per Giovanni Fonio che cede 6-4 1-6 7-6(5) al belga Gauthier Onclin (n.252).

Al Challenger 75 di Cherbourg (cemento indoor) erano tre gli italiani in tabellone: Lorenzo Rottoli, Mattia Bellucci e Lorenzo Giustino. Nulla ha potuto il 22enne Rottoli, comasco tesserato per il CT Massa Lombarda, che, alle sue prime esperienze Challenger, è già stato bravo a superare le qualificazioni con due vittorie sofferte sui francesi Emilien Voisin (n.538) e Cyril Vandermeersch (n.823), per poi arrivare molto stanco ad affrontare il forte ungherese Zsombor Piros (n.128 ATP) contro cui non è andato oltre una simbolica resistenza (6-1 6-2). Nel secondo turno poi Piros si è affezionato al suo ruolo di ammazza italiani e ha fatto secco un buon Bellucci che, dopo aver superato Giustino con un solido 7-6(1) 6-3, ha impegnato a fondo l’ungherese (6-3 7-5) ma nelle curve decisive è venuta fuori una certa mancanza di fiducia, generata inevitabilmente dai pochi risultati che hanno contraddistinto gli ultimi mesi del suo percorso.

Si giocava anche in Scozia, al Challenger 75 di Glasgow (cemento indoor) dove Francesco Maestrelli era l’unico a difendere i colori azzurri. Difendere per modo di dire perché dobbiamo purtroppo registrare l’ennesima sconfitta al primo turno, la quarta consecutiva, l’undicesima negli ultimi tredici tornei, di fronte al britannico Paul Jubb (n.502) che veniva dalle qualificazioni.

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