[3] E. Rybakina b. A. Pavlyuchenkova 6-2 6-4
La giornata di venerdì 16 febbraio non è soltanto una data storica per il tennis italiano, visto che 26 anni dopo l’ultima volta la racchetta azzurra torna ad avere tre rappresentanti nei quarti di un torneo ATP nella stessa settimana, ma è anche il giorno dedicato alle semifinali del WTA1000 di Doha. Poco prima dell’inizio del programma del Qatar TotalEnergies Open 2024, tuttavia, purtroppo dal plurale è necessario passare al singolare. È infatti soltanto una la semifinale che va in scena a Doha, quella tra la n°4 del mondo Elena Rybakina e la n°32 Anastasia Pavlyuchenkova, che lunedì tornerà tra le prime 25.
L’altra infatti, quella in programma tra la n°1 WTA Iga Swiatek e la n°59 (ma prossima n°36) Karolina Pliskova, non si disputa neanche per via di un infortunio alla parte bassa della schiena per la ceca. Questo è quanto si legge nel comunicato, anche se la ragione più accreditata sembra essere semplicemente un sovraccarico di partite, visto che l’ex n°1 è stata costretta a disputare otto match in otto giorni, vincendoli tutti (e pure in due continenti diversi). “Il mio corpo non è stato in grado di competere in semifinale, la programmazione delle ultime settimane è stata molto dura e mi ha impedito di recuperare al meglio in vista dell’impegno di oggi” – ha scritto Pliskova sul suo profilo X. Arrivano a stretto giro di posta anche le parole di Swiatek, sempre affidate a X: “Sono felice di poter giocare un’altra finale a Doha, ma mi sarebbe piaciuto molto poter giocare stasera e intrattenere il pubblico presente. Karolina, complimenti per le tue ultime due settiamane, spero tu possa riprenderti presto!” – ha scritto la polacca.
Ritiro o meno, il record di Swiatek a Doha resta qualcosa di impressionante. La n°1 è imbattuta in questo torneo dal secondo turno del 2020 – all’epoca giovanissima, perse con un doppio 6-2 da Kuznetsova – ha vinto le ultime due edizioni (non ha giocato nel 2021) e non perde un set dal primo match disputato nel 2022: follia pura. Per cercare di spezzare tutte queste incredibili statistiche, cui si può aggiungere il fatto che Swiatek è la prima a raggiungere tre finali consecutive in uno stesso torneo sul cemento da Serena Williams (Australian Open 2015-2017), la prescelta è Elena Rybakina. La kazaka ha faticato a chiudere il match contro la sua buona amica Anastasia Pavlyuchenkova, con cui ha raggiunto anche una finale in doppio ad Adelaide 2023, ma alla fine si è imposta col punteggio di 6-2 6-4, raggiungendo la sua terza finale del 2024 (già due i titoli, a Brisbane e Abu Dhabi).
Primo set: Rybakina spezza l’equilibrio e vince gli ultimi cinque giochi
La prima e unica semifinale di giornata inizia all’insegna dell’equilibrio. Pavlyuchenkova parte al servizio e perde soltanto due punti, Rybakina appena uno. Le prime chance arrivano sul 2-2 e sono per la kazaka, che non sfrutta la prima ma, dalla parità, ringrazia la sua avversaria per il doppio fallo e poi la punisce con un rovescione lungolinea, che vale il primo break dell’incontro per la n°4 del mondo. La campionessa di Wimbledon 2022 riesce complessivamente a giocare meglio, spingendo bene da fondo e muovendo la russa che, dal canto suo, commette troppi errori nei momenti clou.
Questa sarà purtroppo una costante per tutto il match. Il numero di gratuiti in valore assoluto non è poi nemmeno così elevato rispetto a quelli di Rybakina, ma Pavlyuchenkova sbaglia davvero tanto quando la palla inizia a scottare. Accade così anche quando si trova sotto 2-4, ha una possibilità di accorciare dopo aver annullato un break point ma incappa in due gratuiti sanguinosi prima di subire un’altra gran risposta della sua rivale, che si porta a servire per il primo set avanti 5-2. La kazaka ha qualche problemino a chiudere, ma alla quarta occasione – dopo aver annullato anche una palla del contro break – incassa 6-2 il primo parziale.
Secondo set: troppa Rybakina per Pavlyuchenkova, sarà gran finale con Swiatek
La striscia di game vinti consecutivamente dalla testa di serie n°3 si allunga a sette, con un break in avvio che indirizza anche l’andamento della seconda frazione. Dal 30 pari del primo gioco, infatti, all’attuale n°32 del mondo scappano un altro paio di dritti e rovesci, che consentono ad Elena di mettere subito il naso avanti. La spallata definitiva all’incontro arriva nel quarto game, in cui si giocano ben 24 punti e all’interno del quale Pavlyuchenkova non riesce a concretizzare nessuna delle sei possibilità per il contro break.
Scampato il pericolo, Rybakina tiene la battuta e si porta rapidamente sul 5-1, con la russa che dà tutta l’impressione di non credere più nella rimonta. Proprio quando sembra tutto finito, tuttavia, Elena si inceppa, si fa recuperare da 5-2 30-0 e perde uno dei due break di vantaggio, restituendo fiducia alla sua avversaria e rimettendola in partita. Pavlyuchenkova accorcia sul 4-5 e si procura anche una chance per il 5-5, ma la kazaka è brava a salvarsi in extremis e a gestire il braccino, trionfando 6-2 6-4 al secondo match point.