Raphael, il compagno di banco di Jannik Sinner: "Ha sempre avuto la stoffa del campione"

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Raphael, il compagno di banco di Jannik Sinner: “Ha sempre avuto la stoffa del campione”

Una testimonianza interessante che racconta l’adolescenza del campione azzurro

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Jannik Sinner da ragazzino
 

Raphael Mahlknecht è uno sciatore altoatesino specialista nel telemark – disciplina sciistica che presuppone la conoscenza e la capacità di praticare diverse discipline – ma soprattutto è stato amico e compagno di banco di Jannik Sinner.Ho conosciuto Jannik Sinner in seconda superiore e da subito ho capito che sarebbe diventato uno dei più forti tennisti al mondo“, racconta a Corriere del Trentino.

La loro storia nasce in periodo adolescenziale:Dopo un anno trascorso in una scuola superiore in val Gardena, ho deciso di trasferirmi all’istituto tecnico economico Walther di Bolzano. Lì ho conosciuto Jannik. È stato il primo ad accogliermi nella mia nuova classe e a farmi integrare con gli altri compagni”. Certo non è stato facile fare presa su un carattere schivo come quello dell’attuale numero 3 del mondo. “Inizialmente l’ho trovato un po’ timido, ma, con il passare dei giorni, tra di noi è nata una vera e sincera amicizia. Caratterialmente era un ragazzo abbastanza serioso, non amava scherzare troppo. Ciononostante, quando si lasciava andare, diventava simpatico e divertente. Come compagno di banco non potevo chiedere di meglio: ci aiutavamo moltissimo. Quando aveva bisogno lui, sapeva di poter contare su di me e viceversa”.

Anni spensierati quelli per Mahlknecht assieme a Sinner, con il quale dovette “separarsi” in anticipo in concomitanza con l’ascesa sportiva del ragazzo di San Candido. “Sono stato suo compagno dalla seconda alla quarta perché Sinner, l’ultimo anno, non lo ha frequentato a Bolzano. I suoi appuntamenti sportivi, infatti, non gli permettevano più di conciliare i due impegni. Ha fatto molti sacrifici per proseguire il proprio percorso di studi ma, ad un certo punto, non è più riuscito a proseguire con la scuola a Bolzano”.

Una qualità che ha sempre contraddistinto Sinner fin da giovane è la sua totale abnegazione nelle cose che fa, assieme alla sua disponibilità al sacrificio. “Lui è di Sesto Pusteria, un paese che dista quasi due ore da Bolzano. La mattina, per arrivare in orario a scuola, prendeva con il treno prima delle 5. E faceva ritorno a casa in serata, dopo le 19. Insomma partiva e tornava da Sesto Pusteria con il buio. Eppure non l’ho mai sentito lamentarsi. Passava moltissimo tempo sul treno e sulla corriera. Ma, essendo una persona capace di adattarsi, utilizzava questo tempo per studiare”.

Un predestinato sì, ma non per caso secondo Mahlknecht. “Devo ammettere che ha sempre avuto la stoffa del campione. Mi ricordo che un giorno, una nostra compagna di classe ha trovato una sua pallina da tennis e gli ha chiesto di autografarla, confessandogli che un giorno, quando sarebbe diventato famoso, l’avrebbe messa in vendita online. Questo perché Jannik, già durante le superiori, aveva qualcosa di speciale ed è per questa ragione che sono convinto possa diventare il numero uno al mondo“.

La passione per lo sci li accomuna, anche se non sono mai riusciti a sciare insieme. “No, non ho mai avuto questa fortuna. Così come non l’ho mai sfidato a tennis. Un giorno mi disse che tra il tennis e lo sci scelse il primo, non perché lo appassionava di più, ma perché il tennis, a differenza dello sci, poteva essere praticato durante tutto l’anno. Per fortuna ha fatto questa scelta, altrimenti non sarebbe diventato il campione che è in questo momento“.

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