ATP Acapulco: De Minaur bis, conferma titolo e top 10. Battuto Ruud

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ATP Acapulco: De Minaur bis, conferma titolo e top 10. Battuto Ruud

Paganini non ripete, De Minaur sì: come nel 2023 l’australiano trionfa in terra messicana. Quinto australiano di sempre sul cemento per numero di vittorie. Casper Ruud in ripresa sconfitto in due set

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Alex de Minaur - Acapulco 2024 (X @SuperTennisTv)
 

[3] A. de Minaur b. [6] C. Ruud 6-4 6-4

Da oggi rimarranno le nuvole e i cieli striati a fare buona guardia sui campi di Acapulco, teatro dell’Abierto Mexicano Telcel e oramai seconda casa di uno dei giocatori più in forma del circuito, Alex De Minaur. L’australiano, proprio partendo dal primo titolo conquistato qui 12 mesi fa, ha saputo dare un’importante sterzata alla propria carriera, stabilendosi ad un certo livello e diventando un nome fisso tra i top 10. Una classifica che la seconda vittoria di fila in terra messicana, che ne segna la prima difesa del titolo ottenuta con successo, ha provveduto a sedimentare.

Una finale molto più in discesa di quella del 2023. Eppure sttavolta dall’altra parte della rete c’era Casper Ruud, che si è dovuto arrendere per la seconda volta in due settimane in finale contro un avversario australiano. Il 6-4 6-4 finale fotografa bene quello che è accaduto: un monologo, interrotto a sprazzi da qualche timido colpo di tosse del norvegese, che si sta rialzando, e da domani tornerà in top 10 da n.9 a seguito di due settimane messicane che hanno restituito fiducia sui mezzi e fornito qualche traccia su cui lavorare. De Minaur ha saputo ben interpretare l’incontro con una buona strategia di forcing da fondo, cercando di portare Ruud sul rovescio o di obbligarlo a soluzioni estemporanee non dando un ritmo sempre costante allo scambio e trovando colpi molto profondi e angolati. Una prestazione tattica, ma anche dal punto di vista dell’esecuzione, perfetta da parte dell’australiano.

Tacendo della solita corsa alla Speedy Gonzalez per arrivare su ogni palla e far giocare sempre un colpo in più, a colpire è la solidità con cui il n.9 al mondo ha affrontato il match. Un break nel primo parziale è bastato per portarlo a casa, senza eccessivi straordinari al servizio, ma contenendo un Ruud comunque mai incisivo, incapace di dare uno strappo in risposta. Nel secondo set la maggior esperienza e la confidenza a certi livelli dell’ex n.2 al mondo, ancora incapace di vincere un titolo superiore a un ATP250, sono emerse ma senza continuità. Un break iniziale, in uno dei rari scambi condotto da lui sul dritto, poteva essere il segnale della scossa. Poteva…perché da quel game il parziale è stato di 6-2 per un indemoniato De Minaur, visto anche in versione attaccante con ottimi argomenti a rete e alcune chiusure se non fini decisamente perentorie. Basti dire che ha chiuso il match con un serve and volley.

Si tratta, dopo una settimana in cui di gran lunga è stato colui che ha giocato meglio, dell’ottavo titolo in carriera per l’australiano, che sarà n.10 da domani ma soprattutto n.3 nella Race, fotografia di un 2024 iniziato sull’onda lunga di un super 2023. Lo dimostrano anche solo le statistiche negli ATP500, dove De Minaur ha il più alto numero di vittorie dall’inizio della scorsa stagione con 25, in termini di titoli ex aequo a quota due insieme a Sinner, Alcaraz e Medvedev. Numeri che testimoniano una costanza ad alti livelli che pone senza alcun imbarazzo l’australiano agli stessi livelli dei top player attuali…ma non solo. La vittoria di stanotte contro Ruud è infatti la n.173 su campi in cemento per il 25enne di Sidney, che diventa il quinto australiano in solitaria in questa graduatoria guidata da Hewitt (372), a 7 vittorie dalla quarta posizione di Philippoussis, 17 dalla terza di Woodforde. Ma, soprattutto, si può certificare che l’Australia abbia ritrovato un giocatore degno di rinverdire certi fasti. A Indian Wells sarà bene tenere d’occhio anche Alex De Minaur.

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