Piaccia o meno, Daniil Medvedev non si nasconde mai. O, almeno, non dietro le solite dichiarazioni di facciata. Anzi. Spesso, il sarcasmo pungente e l’ironia sottile dell’attuale numero quattro del mondo, riescono a rendere un po’ più interessanti le dinamiche che intercorrono nelle conferenze stampa.
Già. Perché quelle del vincitore dello US Open edizione 2021, riescono ad essere quasi sempre un’occasione per riflettere su quella che è la vita all’interno dell’universo ATP. Subito dopo la bella vittoria ottenuta in due set contro Grigor Dimitrov in quel di Indian Wells, infatti, il giocatore russo ha rilasciato delle dichiarazioni piuttosto interessanti. Sui suoi obiettivi, naturalmente. Ma anche e soprattutto sul patinatissimo mondo del cosiddetto Tennis Paradise, che lo scorso anno – ricordiamo – era stato oggetto di più di una critica da parte del buon vecchio Daniil.
Adesso, però, la musica sembra essere cambiata. “Indian Wells mi piace molto come torneo e ci tengo a vincerlo almeno una volta.” ha esordito il classe ‘96 nativo di Mosca. “Direi che lo scorso anno ci sia andato piuttosto vicino, anche se poi la finale è stata a senso unico, ma arrivarci è quanto di più vicino ci sia per vincere il trofeo. O, almeno, provarci. Adesso ho un’altra chance e ci proverò con tutte le mie forze” Insomma, una disamina lucidissima quella di Medvedev. Altroché.
Poi, l’attenzione del russo si è spostata per un attimo sulla delusione provata subito dopo la sconfitta rimediata all’Australian Open, dove si è dovuto arrendere in finale a Jannik Sinner. “Ho impiegato circa una settimana a smaltire quella delusione, forse anche meno. Già subito dopo la finale mi dicevo che forse nel giro di un paio di giorni avrei cambiato opinione, ma così non è stato, e la mia opinione è che ho giocato un gran match, ho iniziato alla grande giocando bene tatticamente e non tremando sotto pressione. Non credo di aver iniziato a pensare troppo nel terzo set: ho continuato a giocare come stavo facendo ed a fare ciò di cui c’era bisogno perché non c’era motivo di cambiare alcunché”.
Lo Slam australiano, dunque, rievoca ancora pessimi ricordi nella mente dell’ex numero uno del mondo, ma anche una grande voglia di rivalsa. “Sinner, invece, è riuscito a sistemare un paio di cose ed ha iniziato a giocare meglio: è per questo che ha vinto, ed è per questo – secondo me – che quella finale è stata così speciale per lui, perché è riuscito a trovare un modo per riuscirci. La cosa che mi spaventava un po’ era riuscire a capire quanto mi sarei sentito motivato nei tornei successivi dopo aver incassato quella sconfitta. Ma qui mi sento benissimo, mentalmente fresco e pronto a dar battaglia e a vincere. Oramai il peggio è alle spalle e tornerò di sicuro a Melbourne per provare a vincere”.
Va da sé, naturalmente, che la vittoria di Sinner in quel di Melbourne abbia catapultato il giocatore italiano sul podio del tennis mondiale, proiettando, tra l’altro, l’altoatesino in una striscia di ben quindici successi consecutivi. Ed a tal proposito, la chiosa di Medvedev risulta alquanto significativa, nonché dannatamente “pessimista” circa il futuro prossimo dell’attuale numero tre del rankings: “Prima o poi arriva un momento in cui quella striscia si interrompe. Novak detiene il record, ne ha vinte 46 o qualcosa di simile. Eppure qualcuno è riuscito a fermarlo, e non so più neanche chi fosse. La fiducia ora aiuta Jannik, ma arriverà qualcuno che lo fermerà. Magari non qui in California, magari più in là. Chissà. Ma se dovessi affrontarlo, farò del mio meglio per provare a vincere…”