E’ una Swiatek soddisfatta quella che si presenta in sala stampa, con la calma dei più forti. Non potrebbe essere altrimenti dato che la tennista polacca ha raggiunto di nuovo la finale di Indian Wells, dopo il successo del 2022. E remake sia a tutto tondo perché, anche questa volta, l’avversaria sarà Maria Sakkari. Il biglietto per l’ultimo atto è arrivato senza particolari intoppi, Marta Kostyuk si arrende in poco più di un’ora con lo schiacciante punteggio di 6-2 6-1. La numero uno al mondo ha parlato davanti ai microfoni proprio del rapporto con l’ucraina appena battuta e, grazie anche al paesaggio naturalistico, di come si trovi così bene nel primo Master 1000 della stagione.

Q. Tu e Marta vi conoscete da tanto tempo. Quanto ha inciso trovare in campo un avversario così familiare?
SWIATEK: “Bene, non credo che abbiamo giocato nelle juniors. Abbiamo giocato una volta? Non lo ricordavo nemmeno. E’ un anno più giovane, non abbiamo giocato gli stessi tornei, ma una volta sì. La conosco maggiormente ora nello spogliatoio rispetto al passato. Quindi, non direi che abbiamo un forte legame. E’ come quello con qualsiasi altra giocatrice, abbiamo parlato un po’ in più degli scontri della guerra perché sono una di quelle giocatrici che supporta l’Ucraina fermamente. Ma oggi era solo tennis, quindi non ha inciso.”

D. Quando partecipi ad un torneo e stai giocando, c’è un punto nel torneo dove inizi a pensare “ok  posso vincere”, o riesci a separare le due cose e pensi partita dopo partita ?

SWIATEK: “Ti direi che questi pensieri non subentrano, ma lo fanno. Il punto principale è che cosa ne fai. Se hai intenzione di concentrarti su di esso o se hai intenzione di fare un passo alla volta e di ricordare che hai ancora del lavoro da fare. Io credo di essere abbastanza brava a fare la seconda cosa. Non mi piace concentrarmi sui risultati. Per me è meglio concentrarmi sul processo, in modo che anche quando si presenteranno, saprò cosa fare.”

D. Quando analizzi il tuo gioco, ci puoi dire le due o tre più grandi qualità del tuo gioco? Ad esempio la tua forza e cosa altro?
SWIATEK: “Direi soprattutto l’intensità e la disciplina del mio topspin.”

Q. La tua intensità e la tua disciplina, sono migliorate ancora di più nella tua carriera? Ci puoi parlare di ciò?

SWIATEK: “Bene, come saprete, avevo bisogno di equilibrare la mia intensità. Ricordo, quando ero più giovane, ero più una giocatrice di difesa, e quando ho iniziato a lavorare con Tomasz, lui mi ha insegnato come essere più aggressiva, ma dopo hai bisogno di bilanciarlo.”

Q. Se potessi andare fuori a cena e parlare di tennis e di vita, con quale giocatore di tennis, del presente e del passato, ti piacerebbe farlo ?
SWIATEK: “Steffi Graf.”

Q. Di cosa ti piacerebbe parlarle ?
SWIATEK: “La sua mentalità e di come è riuscita a gestirla, improvvisamente diventare la migliore giocatrice e di come lei l’ha vissuta personalmente.”

Q. Ci hai già detto che sei una persona che prospera nella natura e in ambienti esterni. E’ il motivo per cui ti senti a tuo agio qui ? Ci sono cose che hai fatto nei tuoi giorni di riposo, o luoghi dove sei stata di cui ci puoi raccontare ?

SWIATEK: “Non direi che vado da qualche parte. Per lo più rimango a casa. C’è questo posto con vista dove si può andare, che è molto carino in montagna. Ma sì, mi sento molto meglio in questo tipo di ambienti rispetto alle grandi città. Tutte, ad eccezione di Parigi che conosco molto bene, mi piace stare in posti vicini ai parchi. Ovvio, di sicuro aiuta nelle mie giornate di riposo.”