Miami, Sinner raggiunge i quarti (Cocchi, Ercoli, Azzolini). Musetti lotta ma Alcaraz è troppo forte (Crivelli)

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Miami, Sinner raggiunge i quarti (Cocchi, Ercoli, Azzolini). Musetti lotta ma Alcaraz è troppo forte (Crivelli)

La rassegna stampa di mercoledì 27 marzo 2024

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Super Sinner (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)

Un piccolo brivido non vuole mai farcelo mancare. Jannik Sinner, che pure ha conquistato il suo posto ai quarti di finale del Masters 1000 di Miami, è entrato in campo in versione diesel. Un po’ come era accaduto con Tallon Griekspoor al terzo turno, il nostro numero 1 è partito a rallentatore, un po’ ingolfato, nel match poi vinto contro O`Connell, ma la torcida italiana sulle tribune ha fatto di tutto per scuoterlo dal torpore e spingerlo alla rincorsa. Lo stesso ci sarà da aspettarsi oggi, non prima delle 20 italiane, quando Jannik affronterà il ceco Machac, numero 60 del mondo, mai affrontato. La gente di qui lo ama, la comunità italiana che vive a Miami riempie di bandiere tricolori le tribune. Maglie azzurre e soprattutto tanti giovani che lo seguono, o meglio lo inseguono, per un autografo. E lui non si nega. Ormai il quartier generale del team Sinner a Miami è «Casa Tua», il ristorante italiano nel quartiere di Brickell dove Jannik e il resto della squadra cenano praticamente ogni sera. […] Sinner e O`Connell si erano già incrociati tre anni fa, non troppo lontano da qui, ad Atlanta, e a vincere era stato l’australiano. Era la preistoria sinneriana ma che non sarebbe stata
una passeggiata Jannik lo sapeva: «Di lui ricordo un bel rovescio…», diceva dopo aver superato il terzo turno. E infatti è proprio con il rovescio che l`australiano, in apertura di partita, guadagna tre palle break e poi passa in vantaggio con un ace sulla quarta. “Sveglia” si legge dal labiale di Sinner dopo aver subito il break. Effettivamente il nostro sembra un po’ rallentato, subisce l`iniziativa di O`Connell che allunga fino al 3-1 salvando anche una palla del controbreak. L`altoatesino prova a sfondare ma non riesce, qualche errore di troppo, un po’ di vento a sparigliare le carte, e i tentativi di rimonta vengono stoppati fino al decimo game, quando O`Connell, con due errori, manda Jannik a due punti dal set. Si va ai vantaggi con Sinner che si guadagna il set point con un vincente di rovescio e poi chiude 6-4 con il quarto game conquistato di fila. La sveglia è decisamente suonata: nel secondo set il numero due al mondo scatta subito avanti 2-0 con un break prima che il gioco venga interrotto per soccorrere una signora vittima di un colpo di calore. Jannik, ancora una volta gentiluomo, si preoccupa di fornire il ghiaccio e asciugamani per un primo soccorso alla donna, in attesa dell’arrivo dei medici. Il gioco riprende dopo circa dieci minuti, ma Sinner non perde il ritmo e tira dritto, sempre col vantaggio di un break che si tiene stretto fino alla vittoria: «Lui è partito forte – ha detto il numero 1 italiano – e io ho commesso un paio di errori. Iniziare sotto di un break non è mai facile, soprattutto mentalmente, ma ho cercato di rimanere lucido, di fare le cose giuste e di avere la giusta mentalità». […] Peccato che oggi, nei quarti di finale, non troverà Matteo Arnaldi, battuto in due set dal ceco Machac. L`allievo di Alessandro Petrone ha comunque raccolto all`Hard Rock Stadium di Miami il miglior risultato sul cemento della carriera con l`ottavo di finale in un Masters 1000: «Non è stata una buona giornata – ha detto -, già da un paio di giorni non mi sentivo benissimo, qualche sintomo influenzale. Ma non cerco scuse, semplicemente lui è stato bravo a non farmi fare il mio gioco». […]

Sinner vola nei quarti: travolto O’Connell (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)

Rivincita doveva essere e così è stata. Bella e stimolante, proprio come piace a Jannik Grazie al successo per 6-4 6-3 su Christopher O`Connell, per il quarto anno consecutivo Sinner approda ai quarti di finale del Masters 1000 di Miami, dove nel 2021 e nel 2023 ha deposto le armi in finale. Nonostante lo splendido feeling con il torneo, è qui che per la prima volta in stagione il numero 3 del mondo è apparso leggermente più fragile. La stanchezza accumulata dopo Indian Wells, come preventivato dallo stesso azzurro, si è fatta sentire e non poteva essere altrimenti; ma è un pelo su un uovo dalla forma perfetta. L’approccio alla partita con l’azzurro è un copia incolla che si ripete da Indian Wells. L’esagerata offensività in avvio dei suoi avversari, inefficace sui lenti e porosi campi della California, sta sortendo
maggiori effetti in quel di Miami. Due errori di dritto e un bel punto dell`australiano valgono subito un insidioso 0-40, che Jannik recupera con tre punti consecutivi, salvo vanificare tutto con un doppio fallo che gli costa la battuta nel game inaugurale. O`Connell ogni volta che ne ha l`occasione toglie un tempo di gioco a Sinner, che è così obbligato a prendere qualche rischio in più. Il quarto gioco potrebbe ristabilire la parità, ma la chance di contro-break dell`altoatesino viene sventata dalla gestione impeccabile dell`avversario. Il ventinovenne di Sydney nella mezz`ora iniziale ha la giusta propositività per non farsi intimidire dalla classifica e dai recenti successi del rivale. La consapevolezza mentale e le qualità tecniche da big conseguite da Sinner fanno da contrappeso e lo tengono in scia pur senza particolari squilli. Nel sesto gioco se ne va un`altra palla break ma nell`ottavo, quando O`Connell avrebbe bisogno di tenere il servizio altre due volte per aggiudicarsi il parziale, arriva il consueto lampo che riporta tutto alla normalità. Passante di rovescio vincente e punteggio sul 4-4. Nei due game successivi il numero 66 del mondo conferma la bontà della sua prestazione, entrambe le volte si va ai vantaggi. Rispetto alle battute iniziali però l`italiano risponde a qualche servizio in più e costruendo sulla diagonale del rovescio riesce a imbrigliare le redini di un set che chiude con lo score di 6-4. Nella seconda frazione inizia il dominio. Jannik sorride verso il suo angolo dopo ogni colpo vincente e con questi presupposti il break non può che essere immediato. Neanche l`interruzione per un malore sugli spalti lo condiziona. A fermare l`incontro è stato proprio lui che è corso a prendere acqua e ghiaccio nel suo frigo, e poi un asciugamano, passandoli al pubblico con una catena umana per soccorrere la persona che stava male. Dopo una decina di minuti si è tornati a giocare. Sinner ha dominato il finale, fermando ogni tentativo di rimonta di O`Connell. […] Per un posto in semifinale ci sarà un altro rivale fuori dalla Top 50, il ceco Tomas Machac, ostico giustiziere di Matteo Arnaldi.

Il vero Sinner è tornato (Daniele Azzolini, Tuttosport)

E’ di nuovo fra noi, Jannik Sinner. II miglior Sinner intendo. In fondo si era assentato appena un attimo. Torno subito, c`era scritto sul cartello appeso fuori. Bisogni fisiologici, va da sé. Comprensibilissimi, peraltro. Quelli di ritrovare concentrazione e cazzimma a metà del cammino. Di recuperare la quadratura di alcuni colpi, il servizio in particolare. E su tutti, quelli di tornare a sentir ruggire dentro di sé, come prima della sconfitta con Alcaraz a Indian Wells, quella voglia di essere un po` migliore del giorno prima, che è la vera essenza del suo modo di intendere lo sport. L’assenza è durata un set, il primo contro l`olandese Griekspoor: da lì Sinner ha ripreso la marcia, senza stupire, ma con grande volontà. Fino a ritrovare tutti gli elementi del suo tennis ieri contro l’australiano Christopher O`Connell, non subito, ma in divenire. In crescendo. O`Connell è noto come il carpentiere, è stato lui stesso ad attribuirsi il nickname, a ricordo di un periodo della propria vita, non lontano, in cui ha preferito mettere da parte il tennis e curare fisico e anima aiutando Ben, il fratello, che a Sydney ha messo su una piccola impresa di rimessaggio per le barche. Verniciatura, carenaggio, controllo motore e vele. Lì Christopher si considera un esperto, nel tennis sa che il suo tempo è passato, ma voleva tornare guarito per fare un ultimo tentativo. Ha 29 anni, ha un best ranking al numero 53, è giunto a Miami da numero 66, gli ottavi raggiunti dovrebbero riproporlo a 58. Ci sta riuscendo, in fondo. Lo stesso match con Siner, che l`ha subito visto avanti di un break per resistere fino al 4-2, prima di subire un conteggio di sette game (a zero), in tutto simile a un kappaò tecnico, lo dimostra. Di buono c`è che ha dato a Sinner la scossa per riprendere subito il cammino. Ha dovuto inseguire un break, Jannik, ma l`ha fatto con ordine e discernimento, tenendo alta la gittata dei colpi, qui e là dando prova di estrema virulenza, quando il rovescio a una mano di O`Connell si è rivelato troppo tenerello e ha aperto pertugi invitanti nelle difese dell`australiano. Jannik ha avuto palle break già nel secondo e nel terzo servizio di Christopher, e sul quarto ha fatto centro. Da quel momento, la recita è stata pari a un monologo. Interrotto nel secondo set dal malore di un`anziana signora, alla quale Sinner ha inviato subito acqua, ghiaccio, asciugamano e tutto quello che potesse servire, poi da una pallata di O`Connell, su un ace, che ha colto in pieno il fisioterapista di Sinner là dove fa più male; tra gli sghignazzi dell`intero team, e le congratulazioni all`australiano per l`ottima mira mostrata. «Mi sento di nuovo bene, i colpi ci sono, il torneo è ancora lungo, ma la fiducia è in aumento», la sintesi del commento firmato dal nostro tennista, per la quarta volta nei quarti a Miami, per la decima volta in un Masters 1000. Ci sono i quarti, ma non c`è il derby nei quarti. […] Arnaldi non ha battuto Machac, com`era nella logica, e nelle previsioni, anche in quelle dei professionisti delle scommesse. E ci sta. Il ceco con la maglietta che imita la bandiera ceca, è giocatore di buona gamba, di discreta solidità nell`insieme dei colpi, uno che si applica con tutto se stesso per portare a casa la sufficienza. Ha tutti sei in pagella, infatti. Promosso senza spintoni da parte dei professori. Uno di quelli che se mai un giorno dovesse giocare da otto, magari da otto e mezzo, penseranno che ha copiato dal compagno di banco. Eppure prossimo numero 42 del mondo, se il suo torneo in Florida dovesse fermarsi ai quarti, contro Sinner (non si sono mai incontrati). Grazie a un balzo di diciotto posizioni nella classifica garantito proprio dal buon torneo giocato fin qui sui campi di Miami, dove ha tenuto testa a Murray in terzo turno (gran terzo set e vittoria al tie break) e ha avuto il buon senso di non scoraggiarsi nei primi game contro Arnaldi quando l`italiano gli ha fatto vedere di avere un bel po` di colpi più di lui. E allora, che cosa è successo? Dal quinto game del primo set Arnaldi ha smesso di giocare da Arnaldi, s`è beccato in faccia il break che ha svelato il suo stato d`animo preoccupato e via via s`è inabissato. Errori di misura, tanti, troppi. Una valanga. Quelli che straripano quando non ci stai con la testa. «Da qualche giorno non sto benissimo, sintomi influenzali a quanto mi dicono, ma c`è sempre la speranza che la partita aiuti a metterli da parte, a farli sentire di meno, non è stato così purtroppo», ha spiegato Arnaldi. […]

Musetti lotta ma Alcaraz è troppo forte. Ko in due set (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Non arriva l`atteso regalo di Lorenzo Musetti a Jannik Sinner: ai quarti vola Alcaraz, che dunque può continuare a difendere il suo n.2 dagli attacchi della Volpe Rossa, che in ogni caso deve vincere il torneo; ma se Carlitos vincerà anche la prossima partita, manterrà in ogni caso la posizione. Musetti, fresco papà di Ludovico e a Miami finalmente più vicino, per convinzione e qualità di gioco, al ragazzo di enorme talento ammirato fino a un anno fa, prova a imbrogliare le carte con le sue variazioni repentine che nel 2022 ad Amburgo (ma sulla terra) mandarono ai matti lo spagnolo, ma l`Alcaraz uscito dalla crisi con la vittoria di Indian Wells ha ritrovato velocità di esecuzione, strapotenza fisica e pure il servizio, tanto criticato nei mesi scorsi. Un break iniziale indirizza subito la sfida verso il murciano, che poi vola 4-2 anche nel 2° set prima di perdere il servizio per la prima volta. Ma da quel momento alza di nuovo il livello e compila tre giochi di fila per chiudere la contesa: per Lollo, comunque, segnali assai confortanti. Sinner rimane dunque l`unico italiano ancora in corsa, perché il sogno del derby nei quarti con Arnaldi dura appena 80 minuti. tanto basta al ceco Machac, n.60 del mondo, per conquistare il primo quarto di finale in un 1000. […]

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