ATP Miami, continua la favola Dimitrov: battuto anche Zverev, ma per lui ora c'è Sinner

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ATP Miami, continua la favola Dimitrov: battuto anche Zverev, ma per lui ora c’è Sinner

Altra splendida vittoria di Grigor Dimitrov, che supera Alexander Zverev in oltre due ore e mezzo. Per lui il ritorno in Top 10 e la terza finale ‘1000’

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Grigor Dimitrov - Miami 2024 (foto Miami Open/Hard Rock Stadium)
 

[11] G. Dimitrov b. [4] A. Zverev 6-4 6-7(4) 6-4

Con un’altra prestazione da lode e abbraccio accademico, Grigor Dimitrov conquista una partita durissima superando Alexander Zverev per la prima volta in quasi 10 anni e, soprattutto, ritrovando un posto nei primi 10 del ranking ATP a partire da lunedì prossimo.

Un match come detto molto lungo (2 ore e 36 minuti), che potrebbe avere un peso nell’economia globale del torneo e delle chance del bulgaro in finale, ma che ha divertito il pubblico dell’Hard Rock Stadium (tra cui anche la otto volte campionessa del Miami Open Serena Williams) nella più piacevole serata (climaticamente parlando) di tutto il torneo.

Dimitrov ha vinto un primo set “alla Inzaghi”, con un break improvviso al decimo gioco dopo che l’inerzia del match sembrava stesse andando verso il suo avversario. Ma soprattutto è riuscito a invertire la rotta della partita nel set decisivo, quando la maggiore freschezza atletica di Zverev sembrava potesse dagli il margine decisivo, approfittando dell’improvvisa crisi con la prima di servizio del tedesco e mettendo a segno un parziale di 12 punti a 1 che ha spaccato il match.

Dimitrov torna a vincere due partite consecutive contro due Top 5 dopo esserci riuscito una sola volta a Brisbane nel 2017 e va a giocarsi la sua terza finale Masters 1000 in carriera (una vittoria a Cincinnati nel 2017 e una sconfitta a Bercy lo scorso novembre) contro Sinner, con il quale ha vinto il primo scontro diretto nel 2020 al Foro Italico (una partita giocata a porte chiuse che l’altoatesino avrebbe potuto vincere) ma ha perduto i successivi due lo scorso anno (a Miami e a Pechino).

LA PARTITA – Inizio del match dominato dai servizi nonostante una percentuale di prime sotto al 50 per cento da parte di entrambi i protagonisti. Fino al 2-2 sono solamente due i quindici vinti dl ribattitore, poi uno scambio da 32 colpi modifica il trend regalando il primo 30-30 che diventa poi il primo game ai vantaggi. Dimitrov concede la prima palla break con uno smash in rete da fondocampo, la quale però svanisce con una risposta di diritto troppo lunga di Zverev, e dopo 12 punti il bulgaro porta finalmente a casa il turno di battuta.

Entrambi giocano molto vicini alla riga di fondo, consapevoli che il primo a prendere il comando dello scambio molto probabilmente vince il punto. Il match è divertente, ci sono gli scambi e ci sono i colpi spettacolari, ma il dominio dei servizi sembra asfissiante: fatta eccezione per il quinto game nel quale Zverev ha avuto la palla break, siamo a quattro punti vinti dal ribattitore in otto turni di battuta e mezzo.

Ma nell’altro mezzo game il set vira precipitosamente verso il bulgaro: con Zverev al servizio sul 4-5 e avanti 30-0, Dimitrov si inventa un punto con una volée di rovescio quasi impossibile, poi sul 30-30 il tedesco mette un rovescio in rete concedendo un set point sul quale scentra un diritto. Dopo 40 minuti di totale equilibrio, Dimitrov incamera il primo set “di rapina” per 6-4.

Nel secondo set riparte la macchina dei servizi, Zverev particolarmente irritato dalla perdita del set precedente articola il suo disappunto verso il suo angolo e prende la via della reta con maggiore risolutezza. Sull’1-1 Dimitrov esce da una situazione da 15-30 ribaltando con grande maestria uno scambio con una magistrale palla corta di rovescio. Quattro games più tardi, sul 3-3, si incarta da 40-0 con un doppio fallo, una scentrata di diritto e una volée in rete, ma due vincenti fanno passare la paura. Zverev però si fa sempre più vicino, con uno scambio furibondo che fa scattare in piedi tutto l’Hard Rock Stadium si porta 15-30 sul 4-4, ma ancora una volta Grigor si cava dai guai con il servizio.

Il dubbio che gli dei del tennis abbiano deciso contro di lui comincia a inculcarsi in Zverev quando il primo punto sul 4-5 è un suo rovescio che colpisce il nastro e finisce in corridoio, e quando sul secondo punto un diritto di Dimitrov tocca la rete e procede come se nulla fosse. Ma con un servizio, un diritto e due errori gratuiti (davvero gratuiti) di Dimitrov si confeziona il 5-5.

Si arriva al tie-break dove Zverev stampa subito un rovescio lungolinea vincente per il primo minibreak, subito contrato da un diritto lungolinea di Dimitrov a chiudere uno scambio magistralmente manovrato. Zverev non molla e sprinta di nuovo sul 3-1 con un bel passante di rovescio, rafforzato dal doppio fallo di Dimitrov che lo manda 4-1 e due servizi. Il bulgaro recupera un punto sulla risposta con una volée di diritto, ma le sue gambe non spingono più come prima, e Zverev arriva a quattro set point sul 6-2, chiudendo poi per 7-4 dopo un’ora e 50 minuti di gioco.

Gli scambi durissimi continuano anche all’inizio del terzo set, nel quale Zverev tiene il game d’apertura ai vantaggi, portandosi avanti nello score per la prima volta nell’incontro. Anche se la temperatura è scesa fino ai 21 gradi, il match ha ormai superato le due ore con una sequenza di scambi molto duri, e appare sempre più evidente che è il tedesco quello con più benzina nel serbatoio. Sull’1-2 tre errori gratuiti portano Dimitrov sul 30-40, ma un diritto anomalo cancella la palla break.

Sul 3-3 Zverev perde il ritmo sulla prima palla e viene sopraffatto da Grigor, che si conquista le prime palle break dalla fine del primo set e poi si porta in vantaggio con una volée quasi da seduto che rimedia a un nastro beffardo. Da lì basta tenere due turni di battuta, cosa che Dimitrov fa senza perdere un punto, per completare l’opera e andare a giocarsi la finale contro Jannik Sinner.

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