Nuova sfida per Sinner (Bertolucci). Sinner-Alcaraz i nuovi Federer-Nadal (Panatta). Sinner cresce da Djokovic (Nizegorodcew).

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Nuova sfida per Sinner (Bertolucci). Sinner-Alcaraz i nuovi Federer-Nadal (Panatta). Sinner cresce da Djokovic (Nizegorodcew).

La rassegna stampa di martedì 2 aprile 2024

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Nuova sfida per Sinner, anche sulla terra è lui l’uomo da battere (Paolo Bertolucci, La Gazzetta dello Sport)

Dimentichiamo ciò che avevamo detto un anno fa sulle possibili difficoltà di adattamento, quando si trattò di commentare il passaggio di Sinner dal cemento americano (aveva appena giocato e perso la finale di Miami contro Medvedev) alla terra europea del tradizionale torneo di Montecarlo: questo Jannik è un giocatore completamente diverso rispetto ad allora, un campione che ha costruito la propria evoluzione verso un modello tecnico pressoché perfetto. Con questa condizione psicofisica, con la velocità che riesce a sprigionare sulla palla, con la debordante personalità e sicurezza che mette in campo, in grado di annichilire ogni avversario ancor prima che si giochi il punto iniziale, il nuovo numero due del mondo sarà l’uomo da battere anche sul rosso, nonostante la superficie renda meno efficace il servizio e lo costringa a lavorare di più i colpi a rimbalzo […]. Le prime uscite a Montecarlo non saranno una passeggiata: Sinner avrà meno di una settimana di allenamenti per adattarsi alla nuova superficie e il sorteggio potrebbe subito mettergli di fronte un paio di tignosi specialisti, rendendogli più difficile l’approccio alla terra […].

Malgrado il poco tempo a disposizione tra Miami e il Principato, Jannik potrà fare affidamento su due indiscutibili punti di forza: innanzitutto, una condizione fisica straripante, come dimostrato dal rendimento delle quattro settimane americane, quando sono sempre stati gli avversari a calare alla distanza soffocati dal suo ritmo infernale; significa che non dovrà temere le lunghe battaglie che potrebbero attenderlo contro terraioli particolarmente ispirati. In secondo luogo, nella continua esplorazione dei suoi limiti, Jannik sarà curioso di valutare la reazione immediata del suo gioco al repentino cambiamento di superficie e questa sfida rappresenterà uno stimolo ulteriore. Insomma, in attesa di capire in quali condizioni si ripresenterà Djokovic e quale Nadal affronterà il tanto atteso ritorno sulla terra, Jannik rimane il punto di riferimento per tutti e solo Alcaraz, al momento, mi sembra in grado di proporgli grattacapi sulla superficie […].

Da inizio maggio, con il torneo di Roma, al 4 agosto, giorno della finale Olimpica, lo attendono un torneo da giocare in casa che il pubblico italiano aspetta da 48 anni, due Slam (Parigi e Wimbledon) e i Giochi, tutti obiettivi che nella sua testa si accompagnano solo con una parola: vittoria. Non ci si può far trovare con il fiato accorciato.

Sinner-Alcaraz sono i nuovi Federer-Nadal (Adriano Panatta, Tuttosport)

I festeggiamenti per l’avvento di Sinner sono cominciati lo scorso ottobre, e siamo ancora qui con i calici in mano, i cappelli a cono e le trombette. Sei mesi trascorsi da protagonista assoluto. Il ragazzo, un pezzetto alla volta, s’è preso il tennis italiano, i suoi record, tutti, ed è naturale che prima o poi avrebbe dato la scalata anche al tennis mondiale […]. Gli va dato atto che gli obiettivi di cui parla, quelli che realmente vuole raggiungere, sono altri. Punta alla propria crescita, vuole diventare un tennista ogni giorno migliore. Tutto ciò gli fa onore, ma non mi scandalizzo che qualcuno voglia sapere se arriverà anche a essere il numero uno, e se dopo aver tirato giù Medvedev e Alcaraz, riuscirà a fare lo stesso con Djokovic. A questo ho già risposto in tempi lontani, quando forse era più difficile tentare certe previsioni. Sono convinto che sarà lassù, sulla vetta della classifica, già da quest’anno, anzi, nei prossimi mesi. Roma, Parigi, i tornei che ho amato di più, potranno completare la scalata, fargli da ascensore. E siccome non soffro di invidia, proprio non ci riesco… mi tengo calice, cappello a cono e trombetta, per completare la festa.

E un fenomeno da osservare, Sinner, di sicuro il più grande colpitore dalla linea di fondo campo degli ultimi venti anni. Ma non sono stupito di quante belle cose tecniche, tattiche e mentali abbia aggiunto al proprio tennis, piuttosto mi sorprende la reazione degli avversari. Li vedo devastati, anzi, abbacchiati si dice a Roma, e visto che siamo nei giorni della Pasqua, la parola assume una luce del tutto particolare. Abbacchiati perché hanno scoperto, o stanno scoprendo, l’angoscia di doverlo incontrare. I più vanno in campo già col fiatone, con le paturnie. Di fatto, già battuti […]. Tutti, tranne uno, Alcaraz, non solo perché è l’unico ad averlo battuto quest’anno, ma perché più giovane di due anni e tennista eccezionale. Oggi forse Sinner gli è superiore, ma di poco. Il tennis del futuro se lo giocheranno tra loro due, sono i nuovi Federer e Nadal.

Sinner cresce da Djokovic e può strappargli il trono (Alessandro Nizegorodcew, Corriere dello Sport)

Jannik Sinner è quanto di più simile a Novak Djokovic possa esistere al giorno d’oggi. Non tecnicamente (anche se la risposta è l’arma migliore di entrambi), ma mentalmente, come presenza in campo e, sempre di più, anche fisicamente. Jannik porta gli avversari a snaturarsi (vedi Medvedev, che le sta provando tutte, senza successo, negli ultimi mesi), mentre l’azzurro ha le gambe ormai talmente forti da non disdegnare più i punti in difesa, il marchio di fabbrica di Nole. Djokovic e il miglior Nadal davano questa sensazione: nessun colpo (tranne probabilmente un ace), contro di loro, è mai stato definitivo. Lo ha capito subito Grigor Dimitrov, che si è ritrovato ad attaccare con grande qualità, per poi vedersi superare da passanti straordinari. Quello che ha chiuso il primo set nella finale di Miami pareva un “copia-incolla” del miglior Djokovic.

Jannik lo aveva ripetuto in tutte le interviste (e in tutte le salse) durante il 2023. “Sarà fondamentale la preparazione invernale per migliorare ancora”. Mentre il mondo si concentrava (giustamente) sulle ATP Finals e sulla Coppa Davis, Jannik insisteva parlando del lavoro da svolgere ad Alicante […]. A coach Darren Cahill è stato recentemente chiesto quali fossero i segreti del miglioramento atletico dell’azzurro. Risposta inequivocabile: “Due parole: Umberto Ferrara”. Il preparatore fisico che ha portato Jannik a crescere in forza, resistenza ed esplosività. Avvicinandosi, anche in questo, a Djokovic […].

La prossima sfida, quindi, sarà superare il maestro. Non soltanto nel singolo incontro, come già accaduto tre volte da novembre a oggi, bensì nel ranking. Jannik deve difendere solamente 585 punti durante la stagione su terra battuta, mentre il serbo ha la cambiale parigina oltre a qualche piazzamento tra Roma e Montecarlo (2270 punti totali). A oggi la differenza tra i due è di 1015 punti. Il sorpasso in vetta potrebbe arrivare dopo il Roland Garros. Sinner dovrà invertire la tendenza sul rosso, superficie meno gradita. Arrivare ai “big tournaments” da numero 2 del mondo, intanto, vale una garanzia non da poco: non affrontare mai Djokovic prima della finale.

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