Nella settimana Challenger sono Napolitano e Travaglia a tenere alto il tricolore raggiungendo i quarti

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Nella settimana Challenger sono Napolitano e Travaglia a tenere alto il tricolore raggiungendo i quarti

Male gli altri azzurri. Noi abbiamo sentito coach Fabio Chiappini per capire cosa sta succedendo a Mattia Bellucci.

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Al Challenger 125 di Busan (cemento), grande città portuale della Corea del Sud con oltre tre milioni di abitanti, l’unico italiano in tabellone era Mattia Bellucci che è stato eliminato all’esordio (6-4 6-3) dal 26enne padrone di casa Soon-woo Kwon. Un giocatore che ovviamente vale molto di più della sua attuale classifica (n.645 ATP) cui è arrivato dopo una lunga serie d’infortuni che l’anno scorso l’hanno tenuto fermo per più di sei mesi. Non va però dimenticato che poco prima di infortunarsi aveva raggiunto il n.52 dopo aver vinto ad Adelaide, battendo tra gli altri Machac, Draper e Bautista Agut. Questo per meglio inquadrare la sconfitta dell’azzurro che in ogni caso continua a scivolare su una china pericolosa che anche quest’anno non lo vede in grado (record negativo di sei vittorie a fronte di undici sconfitte) di confermare i livelli raggiunti nel 2022. Abbiamo allora contattato Fabio Chiappini di MXP, suo coach da un paio d’anni, per cercare di capire cosa stia succedendo al talento bustocco.

“In realtà Mattia sta giocando molto bene ma è inutile negare che, dopo un 2023 di assestamento, le cose non stiano andando come speravamo. Bisogna considerare però che al ragazzo sono mancate le esperienze giovanili attraverso cui sono maturati i vari Arnaldi, Cobolli e Nardi. Si è infatti affacciato al professionismo facendo leva più che altro sul suo grande talento e su un servizio che spesso gli risolveva le situazioni non appena si complicavano. E’ rimasto quindi un giocatore molto istintivo, peccato che a livello ATP l’istintività non basta più perché gli avversari rispondono molto bene, costringendolo spesso ad entrare nello scambio. E qui gli capita talvolta di perdere fiducia alle prime difficoltà, soprattutto sul diritto che è il colpo che lui sente più debole. Stiamo lavorando tantissimo per affinare gli strumenti che gli consentano di superare questi momenti di difficoltà perché Mattia ha un talento pazzesco, pari almeno alla fiducia che noi abbiamo in lui”.

Al Challenger 100 di Madrid (terra battuta) si festeggiava il ritorno alle competizioni di Giulio Zeppieri dopo l’infortunio che l’ha tenuto fermo quasi due mesi. Buono il suo esordio contro il giapponese Taro Daniel (n.87 ATP e prima testa di serie del torneo) che ha alzato bandiera bianca dopo un match combattutissimo che si è risolto a favore del romano col punteggio di 6-7(1) 7-5 6-3. Nel secondo turno Giulio è poi stato costretto alla resa (3-6 6-3 6-2) dal tedesco di origine libanese Benjamin Hassan (n.154 ATP). Ottimo torneo di Stefano Napolitano che all’esordio batte 6-3 6-2 il 19enne lituano Vilius Gaubas e poi regola di misura il ceco Vit Kopriva (n.121) col punteggio di 7-6(7) 7-5. Nei quarti dovrà affrontare lo svizzero Marc-Andrea Huesler (ora sceso al n.232 ma n.47 solo un anno fa) e non sarà una pratica facile da sbrigare, nonostante il tennista biellese sia chiaramente in fiducia. Subito eliminato invece Francesco Passaro che, bravo a qualificarsi, subisce la maggior consistenza dell’ucraino Vitaly Sachko (n.184) che prevale 6-3 4-6 7-5. Non superano le qualificazioni Raul Brancaccio e Federico Gaio.

In Croazia andava in scena il Challenger 75 di Spalato (terra battuta) con Stefano Travaglia e Lorenzo Rottoli a difendere i nostri colori. Il tennista ascolano, dopo aver approfittato del ritiro dell’argentino Juan Manuel Cerundolo, costretto all’abbandono quando era sotto 0-4 nel terzo set, ha regolato poi con un secco 6-4 6-2 il qualificato tedesco Marko Topo (n.335). Nei quarti affronterà ora lo slovacco Jozef Kovalik (n.179) e sarà probabilmente un incontro molto equilibrato tra due giocatori molto esperti che sono stati entrambi in top 100.

Lorenzo Rottoli, molto bravo a sopravvivere alle qualificazioni, si è invece arreso all’esordio nel tabellone principale al belga Michael Geerts (n.260) col punteggio di 7-6(2) 6-1.

Si giocava anche in Florida a Sarasota (Challenger 75, terra battuta) dove c’erano due azzurri in tabellone: Alessandro Giannessi e Giovanni Fonio. Entrambi sono stati eliminati al primo turno, lo spezzino in tre set (6-4 2-6 6-2) dal francese Calvin Hemery (n.217) e Fonio con un secco 6-3 6-1 dallo svizzero Alexander Ritschard (n.195). Lo svizzero, che ha lasciato da poco la cittadinanza statunitense, ha alle spalle una storia molto particolare che risale ai tempi del College a Virginia University quando per un problema vascolare rischiò l’amputazione del braccio destro. Ovvio che per lui giocare ancora a tennis sia un regalo, particolarmente gradito quando riesce anche a vincere.

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