Ultimi ottavi di finale a Stoccarda e grande sorpresa per la rimonta di Kostyuk ai danni della cinese Zheng.
[1] I. Swiatek b. E. Mertens 6-3 6-4
Iga Swiatek scende per la prima volta sulla terra rossa nel 2024 al Porsche Tennis Grand Prix di Stoccarda e subito offre una prova convincente contro la belga Elise Mertens, superandola con il punteggio di 6-3 6-4. La tre volte vincitrice di Parigi commette alcuni errori in forcing alla ricerca della conclusione vincente e in qualche situazione soffre il contrattacco dell’avversaria, ma nel complesso comanda con agio, servendo bene e meglio di Elise, sicuramente condizionata dal consueto atteggiamento aggressivo in ricezione della ragazza di Varsavia.
Iga sfoggia la sua impressionante capacità di rimanere ben attaccata al terreno; i suoi appoggi prodigiosi le consentono di far ripartire il gioco con sicurezza anche nei momenti (rari) in cui si trova in ritardo. Solo nella fase centrale del secondo set accusa un momento di incertezza, dovuta crediamo anche alla fretta di concludere, ma Mertens appare un po’ troppo tenera per approfittarne fino in fondo. Bene Iga, quindi, che nei quarti di finale trova una Emma Raducanu in buona condizione: potrà essere un test assai interessante in vista dei prossimi impegni nella stagione rossa.
Il match
Swiatek concede qualcosa nel primo turno alla battuta, ma per il resto è un autentico ciclone che imperversa con la sua strepitosa reattività che toglie il fiato all’avversaria. Iga sale piuttosto in fretta sul punteggio di 5-1 servendo con discreta continuità e in particolar modo aggredendo con colpi di rimbalzo già profondi e rapidi; il dritto inside in sarà un problema irrisolvibile per tutta la durata dell’incontro per la sua dirimpettaia, che soffrirà anche sul suo lato sinistro le rasoiate in cross di rovescio della polacca. Swiatek cede un turno di battuta nel settimo game ma si prende la frazione iniziale al nono gioco: undici colpi vincenti per lei, di cui sette con il rovescio, e il 73% di prime palle in campo.
Nel secondo parziale la tennista belga ha assoluto bisogno di rendere al meglio nei colpi di inizio gioco, ovviamente il servizio ma anche la ribattuta; prendere qualche rischio in più per togliere tempo all’azione della numero uno del seeding potrebbe essere la strada per rimettere in equilibrio il match. Elise tenta di fare qualcosa di diverso in risposta e ottiene qualche estemporaneo risultato, Iga però parte nel primo game del secondo set con una percentuale di prime palle che supera l’80%, vanificando i pur validi tentativi della rivale.
Purtroppo per la numero 30 del ranking è la propria prima palla di servizio che continua ad avere un rendimento discontinuo, addirittura in peggioramento. Nel terzo game c’è un doppio fallo che accompagna altre battute di scorta corte e tremanti, che la campionessa polacca aggredisce da par suo, aprendo varchi importanti nella metà campo opposta. Le differenze in termini di dinamicità e di velocità di esecuzione sembrano non lasciare dubbi sulla probabile vincitrice dell’incontro, quando l’atleta di Varsavia ha un calo di rendimento al servizio e soprattutto commette qualche errore in più, dovuto probabilmente al fisiologico riadattamento alla superficie ma forse anche alla fretta di concludere. Mertens continua a prendere qualche rischio in risposta e la combinazione di questi fattori favorisce il contro-break per la giocatrice fiamminga, che passa a condurre 3-2.
Swiatek rimette presto a posto gli ingredienti del suo gioco e riprende a spingere; nel settimo game si presenta in risposta con tutti i sentimenti e sferza sin dall’inizio la rivale con la risposta, cogliendola in ritardo nel posizionamento e incassando anche il doppio fallo che le regala il break a zero. Solo una notevole dimostrazione di abilità in contenimento consente alla belga di annullare tre matchpoint nel decimo gioco, che Swiatek fa comunque suo chiudendo gli ultimi due punti dell’incontro con un rovescio dal centro del campo verso sinistra e un dritto in cross. Il primo impegno sul rosso è per lei già piuttosto buono.
E. Raducanu b. L. Noskova 6-0 7-5
La britannica si impone in soli sei game nel primo set; il dominio in termini di punteggio non è però lo specchio fedele di quanto visto in campo: Raducanu concede due palle-break e perde 15 punti nel set, numero piuttosto alto di punti conquistati per chi subisce il cappotto. Noskova sbaglia molto però in conclusione, servendo anche tre doppi falli. La campionessa di New York 2021conferma il suo ottimo momento di forma fisica palesato in Billie Jean King Cup contro la Francia; si muove con maggiore agilità rispetto alla macchinosa atleta ceca e alcuni errori di Linda sono proprio da imputare alla ricerca esasperata dell’angolo per spostare l’avversaria.
Noskova è brava nel recuperare le virtù della sua battuta, risorsa fondamentale nel suo gioco in particolare su questa superficie, la meno generosa con i colpi piatti di rimbalzo che spiccano nel suo repertorio. Con l’80% circa con la prima palla comincia a farsi rispettare e ad affondare con maggiore efficacia nelle difese della giovane inglese. Noskova continua a essere imprecisa nella misura ma inizia perlomeno a tenere i turni alla battuta. Raducanu non smette però di comandare nei suoi game, non concedendo minimamente spazio alle ambizioni della ceca: Emma cede solo sei punti nella seconda frazione, aiutandosi con un ace per arrivare a quota 19 su 21 quando mette in campo la prima.
Noskova sta ben attenta a guidare verso il tie-break, ma l’ultima curva le è fatale: con un doppio fallo manda Emma sullo 0-40 con le prime tre palle-break del set che sono altrettanti matchpoint. Il terzo è quello che dà a Raducanu il biglietto per i quarti di finale con Iga Swiatek.
M. Kostyuk b. [5] Q. Zheng 6-2 4-6 7-5
La tennista ucraina, reduce da una splendida tournée americana con finale a San Diego e semifinale a Indian Wells, copre il campo magnificamente il court e l’atleta cinese lo deve vedere piuttosto piccolo se è vero che la sua ricerca di aperture per infilare la stoccata vincente si risolve spesso in palline che cadono in corridoio o oltre la linea di fondo. Zheng spinge ma non sposta a sufficienza la numero 27 del mondo, che ha buon gioco in contrattacco. Kostyuk insomma manovra le sue risorse al meglio, comprendendo alcune variazioni come la palla corta e il pallonetto, e Zheng non mantiene la lucidità necessaria per venire a capo della rivale, perdendosi in errori e smarrendo la pazienza necessaria per scegliere con più cura i momenti dell’affondo.
Zheng cede il servizio già nel secondo game, aggiungendo due doppi errori per completare un momento di gioco assai mal interpretato. Kostyuk difende il vantaggio senza mai concedere palle nel set e incassando diversi errori (saranno tredici al termine del parziale) dalla rivale che non riesce a mettere a frutto il maggiore punch su cui può contare. Nell’ottavo game la tennista ucraina spinge in risposta e non trova resistenze adeguate al di là della rete, prendendosi il gioco e il parziale con una risposta di rovescio lungolinea: 6-2 in trentaquattro minuti.
La numero sette del ranking rischia di crollare nel secondo game della nuova frazione, quando perde i primi tre punti mentre serve per la prima volta nel set. Qinwen si salva grazie soprattutto al servizio e, passato lo spauracchio, pare scuotersi e acquisire fiducia e perseveranza nella selezione dei colpi. Riesce a mettere maggiore pressione in risposta e approda finalmente alla palla-break in tre occasioni, fallendole però tutte. Nel frattempo, anche Marta si procura altre tre chance di break nell’ottavo game, ma la cinese palesa una tempra diversa nel set in corso e si salva sempre.
Zheng si rifà viva nel nono gioco e finalmente toglie il servizio alla rivale: è il momento di approfittare del calo dell’ucraina e con un ace la tennista di Shiyan chiude il set al decimo game. In 56 minuti dieci colpi vincenti a cinque per la cinese, che serve solo il 40% di prime palle.
La frazione decisiva vede Zheng crescere progressivamente grazie a una migliore continuità nell’azione di forcing, più precisa nelle aperture degli spazi. Il dritto della cinese portato con lo sventaglio a uscire è contenuto da Kostyuk a prezzo di spazi sempre più ampi di campo lasciati all’offensiva rivale; l’ucraina è forse anche in debito di ossigeno e cede terreno. Zheng opera un break nel game iniziale, senza perdere nemmeno un punto. La cinese non riesce a replicare il successo ma difende i turni in battuta sempre più in scioltezza, evidenziando le fragilità dell’avversaria, esausta per il grande lavoro prodotto nelle prime due ore di contesa.
L’atleta asiatica serve per il match sul punteggio di 5-4 ma lo scontro con il cuore indomito dell’ucraina la vede incredibilmente uscire perdente: Zheng sciupa cinque palle decisive, su una delle quali Kostyuk striscia nella polvere in un paio di occasioni per tenere vivo lo scambio. Il doppio fallo con cui Qinwen cede il game è il segno della riscossa per Marta. Zheng torna alla battuta ma stavolta deve spingere la partita al tie-break decisivo: la cinese mette un rovescio sulla riga sullo spinoso punteggio di 30-30 ma manca la palla-game e per lei è l’inizio della fine. Kostyuk manca un primo mathcpoint ma ne conquista un altro di nuovo costringendo all’errore la rivale con un recupero pazzesco. E la cinese serve il doppio errore finale, che sospinge Marta nei quarti contro Gauff.
[6] M. Vondrousova b. A. Potapova 7-6(5) 6-1
Marketa Vondrousova centra il secondo quarto di finale in stagione dopo quello di Dubai superando in due partite Anastasia Potapova. Da parte della campionessa in carica di Wimbledon una prova di carattere, culminata con il successo del tie-break del primo set, frangente decisivo del match che la ceca fa suo dopo un carosello di ben nove minibreak su dodici punti giocati. Il successo parziale di Vondrousova funge da punto di svolta nell’incontro e vede la russa cedere terreno sulla propria battuta a favore della testa di serie numero sei, sempre più sicura nei colpi da fondocampo e in battuta. La tennista di Sokolov fa il suo ingresso nei quarti dove incontrerà venerdì Aryna Sabalenka.