Da Madrid, il nostro inviato
È una versione tanto stanca quanto felice quella di Sara Errani che ci ha raggiunto in zona mista dopo l’incredibile successo su Caroline Wozniacki. Una giocatrice e ancor più una persona fantastica Sarita, un’icona e un’ispirazione (anche se lei dice di non rendersene conto).
Giovedì, al secondo turno del Mutua Madrid Open, contro Beatriz Haddad Maia giocherà (se ci riuscirà) la sua quarta partita in quattro giorni, dopo essere già rimasta in campo per oltre sette ore. Dove trovi le forze non lo sa neanche lei, ma l’indole è quella di una leonessa che, nonostante l’età, gli acciacchi e un passato lucente ma pur sempre lontano, ha ancora tanta voglia di ruggire. Di seguito le sue dichiarazioni ai nostri microfoni.
D: Quasi tre ore anche oggi, un’altra vittoria pazzesca… ma dove trovi le forze?
Sara Errani: “Non lo so, giuro. Però ce l’ho dentro. ho voglia di fare, di lottare e di stare lì concentrata. Sarà forse anche un po’ di esperienza, il saper gestire certe situazioni, l’essere sempre concentrata e presente su ogni punto. Ho cercato di avere meno blackout possibili, restare lì e ricaricarmi. Gli anni sulle spalle dovranno pur sempre portare a qualccosa di buono, no?” (ride, ndr).
D: Sai di essere una grande fonte di ispirazione? Per quelli che ti guardano lottare e stare lì, dopo tutto quello che hai raggiunto, vedere la voglia e la grinta che ci metti è meraviglioso.
Sara Errani: “Onestamente non lo so, probabilmente non me ne rendo conto. Sono sempre concentrata su me stessa e sul fare ciò che devo, quindi forse non ho realmente la percezione di ciò che si può percepire da fuori. Ho fatto uno sforzo disumano. Nel primo set secondo me ho pagato un po’ il fatto che dall’altra parte della rete ci fosse Wozniacki. Sapere che era Wozniacki non mi ha fatto giocare realmente al 100%: ho commesso alcuni errori perché ero contro di lei, se di fronte avessi avuto un’altra faccia probabilmente non li avrei fatti e questo mi faceva arrabbiare moltissimo. Poi però sono riuscita a tranquillizzarmi, a fare ciò che dovevo senza pensare troppo a chi fosse lei e credendoci di più. Ancor più che quello fisico, credo che lo sforzo maggiore sia stato questo“.
D: Ad inizio secondo set c’è stato un episodio parecchio dubbio. Lei ha giocato una smorzata, l’ha sbagliata e poi ha chiesto il falco, che ha confermato che la tua palla precedente era effettivamente fuori. Mi ha fatto sorridere che tu abbia detto all’arbitro che dopo la partita avreste rivisto l’episodio, alla fine è andata davvero così o hai lasciato perdere?
Sara Errani: “No alla fine no, non ho avuto tempo. Ho fatto stretching e la doccia di corsa, poi dopo mi aspetta il trattamento, quindi temo che non ce la farò. Comunque mi piacerebbe rivederlo, perché l’arbitro si renda conto che Wozniacki ha chiamato tardissimo il falco. Poi va molto a percezione dell’arbitro, capita anche che in alcuni casi il giocatore chiama subito il falco e gli viene negato, però mi sembrava veramente chiarissimo in quel momento, anche se non sarebbe comunque cambiato nulla“.
D: Giovedì ci sarà subito Haddad Maia, sei pronta?
Sara Errani: “In questo momento non ho forze, sono veramente a pezzi. Non so se riuscirò a giocare: ero già stanca prima di cominciare il torneo, figuriamoci dopo queste tre partite! Vedremo, non mi aspetto veramente nulla, già entrare in campo sarebbe un miracolo“.
D: E c’è ancora il doppio!
Sara Errani: “Che poi alla fine è la cosa più importante! Spero di recuperare fisicamente per essere al top per giocare”
D: Che cosa vi siete dette dopo esservi affrontate a Stoccarda? Ho visto una tua storia su Instagram in cui l’hai ringraziata per averti fatto fare un game!
Sara Errani: “Sì è vero, gliel’ho poi detto anche dopo! Abbiamo un rapporto meraviglioso, anche oggi è venuta a vedermi. È venuta tutti i giorni, sia nei primi due turni di qualificazione che nel primo turno di main draw. Quando viene lei non perdo mai, quindi le ho detto di venire sempre! Jasmine è una persona pazzesca, sono felice di averla vicino e di poter condividere con lei il campo. Anche a Roma saremo insieme, giocheremo insieme tutto l’anno. Sono andata a Stoccarda più per giocare il doppio con lei che in singolare, anche se poi alla fine è andata bene anche in singolo!”.