M. Arnaldi b. C. O’Connell 6-4 6-1
Matteo Arnaldi ci mette un set per prendere le contromisure al gioco di Christopher O’Connell, per poi crescere nel secondo e vincere agevolmente il suo primo turno al Mutua Madrid Open, garantendosi la sfida di secondo turno con la testa di serie numero tre Daniil Medvedev. Incontro da definirsi assolutamente alla portata del nostro secondo singolarista di Davis: O’Connell si è difeso egregiamente per quasi tutto il primo set, giovandosi però di una prestazione non impeccabile dell’italiano nel forcing con il dritto, reparto del gioco in cui ha difettato, come anche nella pazienza.
Vinto il primo parziale anche per il calo del rivale, Matteo trova nella seconda parte del match una più alta continuità, facendo valere una classe indubbiamente superiore: l’australiano non ha infatti nelle sue corde il ritmo che Arnaldi può imprimere e subisce un parziale di sette game consecutivi, un tunnel dal quale esce solo per leggere sul tabellone il 4-6 0-5 che gli annuncia la sconfitta. Matteo vince con merito, dimostra di aver lasciato alle spalle lo scivolone di Montecarlo al cospetto di Sumit Nagal ed entra in rotta di collisione con Medvedev: con il russo il pronostico gli sarà avverso, ma se si dota di una robusta dose di pazienza e di capacità di selezione dei momenti in cui operare l’affondo, se la può giocare.
Primo set: qualche impaccio iniziale per Arnaldi che chiude comunque il set grazie agli errori del rivale
Inizialmente è Arnaldi a condurre lo scambio, con O’Connell a tamponare i fendenti di dritto dell’azzurro con un buon uso del rovescio a una mano in versione slice; Matteo prova a scendere a rete proprio provocando il backhand dell’australiano, ma in due occasioni consecutive la volée di rovescio lungolinea prende la strada del corridoio e poco dopo un’altra di dritto subisce la medesima sorte. O’Connell, che sul rosso vanta in carriera la semifinale di Monaco di un anno fa contro Holger Rune, riesce a evitare cadenze troppo alte e ha quindi il tempo per manovrare anch’esso con i colpi di rimbalzo, mettendo a segno anche un delizioso rovescio lungolinea nel sesto game.
Matteo continua a essere più propositivo ma le improvvise apparizioni a rete seguitano a essere goffe e largamente imprecise; la palla corta che lo aiuta a salire 4-3 è invece ben appuntita e può valere come diversivo, anche perché il suo rivale ne gioca una altrettanto efficace con il rovescio slice nell’ottavo game. Dopo otto game equamente spartiti tra i due contendenti le cifre parlano di un O’Connell più continuo con la prima battuta e più autoritario nei propri game; Arnaldi stenta a spostare l’avversario logorandolo con colpi in progressione dal momento che commette qualche errore di troppo con il dritto. Nel nono game mette a segno finalmente un’ottima volée di dritto incrociata, risale da 0-30 e si porta sul 5-4, con una palla-break in tutto il parziale, annullata dall’italiano nel quinto game con un servizio vincente.
Una discreta ma non brillante versione del tennista sanremese ha bisogno di un aiuto esterno e la mano tesa è quella dell’avversario, che sul punteggio di 30-15 nel decimo game consente all’azzurro di raggiungerlo con un dritto oltre la linea di fondo e in seguito concede la prima palla-break lasciandosi sorprendere in mezzo al campo alle prese con una demi-volée di dritto che non può che insaccarsi (in fondo alla rete). O’Connell messo alle strette vale meno che non nei primi game del set e Matteo chiude il parziale alla prima opportunità con un dritto da metà campo, posizione privilegiata che il rivale gli ha regalato con una palla corta troppo lunga. Quarantasei minuti, per Matteo otto colpi vincenti ma anche nove errori non forzati.
Secondo set: O’Connell non si riprende e Matteo dilaga
O’Connell parte con la pallina in mano e si aggiudica i primi due punti del nuovo parziale, spingendo con il dritto in maniera talmente sentita da lasciarci immaginare la rabbia e il disappunto per il calo di concentrazione nel momento più caldo della prima partita. Arnaldi può però ora godere dell’entusiasmo derivante dall’essere venuto a capo del primo snodo del match ed esibisce da subito una maggiore pazienza, mentre O’Connell denuncia i propri limiti nel gestire lo scambio quando questo si allunga oltre i cinque-sei colpi. Il rovescio, stilisticamente anche apprezzabile, fatica, se giocato coperto, a contenere gli affondi dell’azzurro sul lato sinistro del fronte difensivo.
Matteo cresce nella sicurezza dei colpi e nella consapevolezza di poter passare il turno mantenendosi in spinta senza nemmeno rischiare più di tanto. Dopo i primi due punti del set, Arnaldi ne vince sei in fila e si prende il primo break, doppiando il rivale nel quarto game. In poco più di venti minuti l’atleta ligure si posiziona sul punteggio di 5-0 e nel sesto game ha la palla per il cappotto, che Christopher annulla con un servizio vincente. La chiusura dell’incontro è rimandata al game successivo, che Matteo vince al secondo matchpoint complessivo con un ace.