Sardegna Open, Maestrelli si racconta: "Gioco un tennis molto fisico, non amo la strategia offensiva nonostante l'altezza" [VIDEO]

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Sardegna Open, Maestrelli si racconta: “Gioco un tennis molto fisico, non amo la strategia offensiva nonostante l’altezza” [VIDEO]

Subito fuori a Cagliari, il 21enne pisano è fiducioso. “Devo continuare ad allenarmi sodo, al di là della classifica. L’obiettivo è giocare buone partite” dice Francesco Maestrelli

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Non è stata particolarmente esaltante l’avventura di Francesco Maestrelli in quel di Cagliari. I risultati racimolati dal tennista pisano durante il Sardegna Open, infatti, sono stati tutt’altro che entusiasmanti, sia nel singolare maschile che nel doppio. Dopo la sconfitta 6-3 7-5 subita agli ottavi contro il portoghese Nuno Borges, il tandem formato da Maestrelli (per l’appunto) e dal perugino Francesco Passaro si è dovuto arrendere 10-5 al super-tiebreak ai colpi sciorinati dal duo (tutto sudamericano) composto da Petr Nouza e Miguel Angel Reyes Varela. Ciò detto, il 21enne Maestrelli ha voglia di ripartire senza recriminazioni di sorta, come dimostrano le parole rilasciate nell’intervista a Michele Schirru di Lost in Tennis 

Contro Nuno Borges, un giocatore piuttosto solido e che sa il fatto suo, hai disputato una buona partita. Qual è il tuo punto di vista al riguardo? 

Sì, è stata una partita un po’ complicata. Contro Nuno, tra l’altro, avevo già giocato due anni fa. Si tratta di un tennista che gioca a togliere il tempo all’avversario e io ho fatto un po’ di fatica a trovare il mio ritmo ed a sentirmi a mio agio in campo. Tutto sommato, però, sono riuscito a tirar fuori una prestazione di buon livello, anche con le mie occasioni.” 

Anche nel doppio, purtroppo, le cose non sono andate benissimo. Non era la prima volta, tra l’altro, che disputavi un torneo in Sardegna… 

Assolutamente. Ho giocato qui anche lo scorso anno. E svariate altre volte. È sempre bello ritornare in Sardegna, nonostante il fatto che non mi sia mai adattato benissimo alle condizioni di gioco. Non è mai facile giocare con il vento contro o su dei campi un po’ secchi. Diciamo che pure il meteo ha giocato la sua parte. Però, ripeto, è sempre un piacere disputare questo torneo e ritornare qui in Sardegna.” 

Quali sono i tuoi obiettivi nei prossimi mesi?  

Continuare a lavorare, al di là della classifica. Con il mio team l’obiettivo è quello di disputare delle buone partite, di qualità. Ci siam posti questo obiettivo qui di raggiungere un certo numero di partite buone, per poi tirare le somme e vedere dove saremo arrivati. Detto ciò, non ci stiamo soffermando in nessuna maniera sui punti o sulla classifica. Più che altro, spero di giocare più partite possibili e cercare di essere in forma fisicamente. Oltre a portare avanti, naturalmente, il lavoro che stiamo svolgendo ogni giorno in allenamento.  

A proposito di allenamento, il servizio è uno dei tuoi colpi più forti. Su cos’altro state lavorando per continuare a migliorarti? 

In verità, su tutto. Anche perché gioco un tennis molto fisico e nonostante sia piuttosto alto, non amo adottare una strategia particolarmente offensiva in campo. Mi piace colpire forte la palla, colpirne tante, essere aggressivo dopo il servizio. E stiamo lavorando molto sul manovrare col dritto. Oltre che su mantenere il dominio del gioco e, perché no, qualche volta andare a prendersi qualche punto in più sottorete…”

(si ringrazia Michele Schirru di Lost in Tennis per la collaborazione)

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