Da Roma, il nostro inviato
Non capita tutti i giorni di battere Nadal a Roma, per la (probabile?) ultima volta. Come non capita tutti i giorni di battere Federer per l’ultima volta a Wimbledon. Figurarsi vivere entrambe queste situazioni. Pietre miliari di una carriera da incorniciare anche senza, come ha dimostrato Hubert Hurkcaz nell’assolata giornata di oggi agli Internazionali d’Italia.
Una giornata che avrebbe potuto essere l’ultima del maiorchino sui gloriosi campi del Foro. Una vittoria bella, festeggiata con la solita semplicità come se nulla fosse accaduto. E anche in conferenza stampa ha risposto con estrema semplicità, entusiasta al punto giusto, alle nostre domande.
“Giocare con Rafa è davvero speciale“, sorride Hubi, “non ne avevo mai avuto l’opportunità. E poi farlo sulla terra è davvero qualcosa di unico. Sono cresciuto guardandolo vincere tante partite e tanti tornei“. E, come un bambino che sta vivendo il sogno più grande, quasi non accenna alla pressione di sfidare il maiorchino: “Giocare contro Rafa è qualcosa di diverso rispetto a chiunque altro, più che altro ero eccitato di sfidarlo sulla terra, e questo mi ha motivato molto“.
Una vittoria che dimostra anche quanto sia cresciuta la fiducia su terra del polacco dopo il torneo vinto ad Estoril. E sicuramente anche lui è pienamente consapevole di quanto possa rendere il suo gioco ancor più completo su altre superfici. “Questa stagione sto sicuramente giocando meglio su terra“, spiega Hurkacz rispetto a quello che ancora potrebbe migliorare sul mattone tritato, “e mi sento più fiducioso, più comodo sul servizio, dato che abbiamo lavorato molto con il mio team. E direi che la partita di oggi lo ha dimostrato“.