Medvedev fuori a Roma. Sinner vede il numero 1 (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)
La maledizione non conosce confini e colpisce implacabile anche a Roma: Daniil Medvedev ha vinto 20 tornei in carriera, ma non è mai riuscito a confermare un titolo. Dunque, gli Internazionali perdono il campione in carica, e d`altronde la difficoltosa vittoria nel terzo turno contro Medjedovic aveva rappresentato più di un segnale di pericolo per l`Orso di Mosca, molto falloso, con pochissimo ritmo e in pratica senza l`arma del servizio. Le contraddizioni perciò esplodono contro un avversario ben più strutturato del giovane serbo, l`americano Tommy Paul, n.16 del mondo, cui non par vero di poter aggredire con continuità la seconda di servizio di un avversario sulla scia del miserrimo 45% di prime in campo del russo. Con questi numeri, Medvedev si consegna alla sconfitta in 73 minuti praticamente senza un sussulto e firma l`esclusione dalla corsa al numero uno del mondo al Roland Garros: Daniil avrebbe dovuto fare finale al Foro e vincere al Bois de Boulogne per coltivare la speranza di tornare al vertice dopo le 16 settimane dal febbraio al settembre del 2022. Così, l`inseguimento al primato resta una corsa a due tra Djokovic e Sinner, con la Volpe Rossa molto vicina a diventare il 29° giocatore salito in vetta al ranking dall`introduzione del computer (agosto 1973). Jannik, al momento in cura a Torino per i problemi all`anca destra, potrà festeggiare l`impresa storica il 10 giugno, il giorno dopo la fine del torneo, anche se non dovesse giocarlo: basterà infatti che Nole non raggiunga la finale. Con i punti che devono scartare dal Roland Garros di un anno fa (2000 per il serbo, che lo vinse, appena 45 per Sinner, fuori al 2° turno), all`inizio del secondo Slam stagionale saranno divisi da 865 punti a favore dell`azzurro, che il serbo potrà colmare soltanto giocando la partita per il titolo (la semifinale porta in dote 800 punti, che non basterebbero). Invece, in caso di presenza a Parigi, Jannik sarebbe in ogni caso sicuro del n.1 se arrivasse in finale, anche contro Djokovic. L`eliminazione di Medvedev sottrae un`opportunità alle generazione di mezzo dei nati negli anni 90, schiacciata tra i Big Three e l`impetuosa emersione di Sinner e Alcaraz, in un torneo senza i due giovani prodigi e con Rafa e Nole già usciti dalla contesa. Restano, è vero, Tsitsipas e Zverev, e per blasone e stato di forma adesso sono favoriti. L`Apollo greco offre al Centrale una muscolare prestazione di forza, annichilendo in un`ora esatta l`australiano De Minaur: Tsitsi mette in campo troppo servizio, troppo dritto e troppo ritmo perché ci sia equilibrio. Dall`altra parte del tabellone, Sascha risponde con un`altra partita da 9 ace e oltre l`80% di punti con la prima, controllando a piacimento la sfida con Borges. Il tedesco, campione al Foro nel 2017, non ha ancora perso un set: «Mi trovo bene a Roma, spero di arrivare fino in fondo e di giocare ancora bene per darmi le migliori possibilità per provare a vincere. Penso che i giocatori della mia generazione – io, Medvedev, Tsitsipas – siamo ancora ottimi giocatori, ma la differenza tra noi e i giovani di oggi è che noi alla loro età abbiamo dovuto affrontare Rafa, Roger e Novak, una sfida enorme, ma siamo riusciti a batterli qualche volta, anche in momenti importanti».[…]
L’Italia ora vede doppio (Roberto Bertellino, Tuttosport)
Ci sono ancora sussulti azzurri nell`edizione 2024 degli Internazionali BNL d`Italia al Foro Italico. Arrivano dai due tabelloni di doppio che ieri hanno visto salire nei quarti maschili Vavassori e Bolelli e nelle semifinali femminili Errani e Paolini. Vavassori e Bolelli, già finalisti agli Australian Open e vincitori del 250 ATP di Buenos Aires, si sono presi la rivincita della sfida decisiva nel primo Slam di stagione e dell`eliminazione al 1° turno del Masters 1000 di Miami per mano della coppia numero 2 del mondo Bopanna/Ebden. Sul Pietrangeli gremito il tandem azzurro è andato a segno in due set rischiando soltanto un po` nel secondo, dopo aver restituito agli avversari il break di vantaggio. «Abbiamo nel complesso risposto meglio dei nostri avversari – ha detto Bolelli – e credo sia stata questa la chiave del successo. Anche nei momenti delicati come nel secondo set, non abbiamo mai perso la concentrazione». «Il segreto del nostro doppio è che siamo amici anche fuori dal campo, abbiamo un gran rapporto– ha sottolineato poi il compagno torinese -; ci stiamo godendo il percorso, le lotte, le vittorie. Volevamo rifarci già a Miami ma non ci siamo riusciti pur avendo vinto il primo set. E` stata una goduria averlo fatto sul Pietrangeli sospinti dal calore del pubblico. Una vera emozione che speriamo di riprovare. Avevamo preparato bene il match». Gli obiettivi dei due sono molti: Atp Finals in novembre a Torino, Olimpiadi di Parigi e, perché no, la Coppa Davis. Nei quarti troveranno gli specialisti Koolhof (Olanda)/Mektic (Croazia). Grandi sorrisi e abbracci alla fine del match di quarti anche per Sara Errani e Jasmine Paolini che si sono imposte al tandem Kichenok (Ucraina)/Ostapenko (Lettonia) fissando lo score sul 10-5 al match tie-break. Anche per loro è stato determinante il supporto del pubblico amico. Troveranno in semifinale le americane Dolehide/Krawczyk. Il grande assente degli Internazionali d`Italia, Jannik Sinner sta invece continuando le visite e le cure per l`infiammazione all`anca al J Medical di Torino. Dal punto di vista medico i segnali sembrano incoraggianti, ma la sua presenza al Roland Garros è ancora in dubbio anche considerando che non prende la racchetta dallo scorso 30 aprile e il secondo Slam di stagione è in calendario tra soli 12 giorni. La notizia che lo riguarda oggi da Roma è legata a Medvedev. Il russo non potrà diventare numero 1 perché ha perso contro Tommy Paul. Dunque sarà duello, anche non giocando, con Djokovic, che per restare in vetta dovrà raggiungere la finale. […]
Bolelli-Vavassori: «Che goduria» (Lorenzo Ercoli, Corriere dello Sport)
L’Italia aggrappata ai doppi, il Pietrangeli la sua Mecca. Tra il fervore degli Internazionali d`Italia, tre Slam da giocare, il sogno olimpico e le eventuali ATP Finals in casa a Torino, Simone Bolelli e Andrea Vavassori hanno davanti svariati percorsi per rendere speciale il loro 2024. La vittoria di ieri, intanto, va oltre il mero passaggio ai quarti di finale: la coppia azzurra ha ottenuto la sua dolce rivincita contro Rohan Bopanna e Matthew Ebden, gli avversari che li avevano sconfitti in finale agli Australian Open e poi ancora nel rematch di Miami. Sulla terra invece non c`è stata storia, la coppia tricolore in uno stadio pieno ha vinto con un secco 6-2 6-4. «Vendetta dolce vendetta? Sì sì, vendetta – scherza in conferenza Vavassori rispondendo alla prima domanda -. Per noi è una vera goduria riuscirci qui sul Pietrangeli, loro sono sempre ostici. A inizio partita abbiamo sfruttato qualche loro errore di troppo, noi siamo stati bravi a capitalizzare». Rispettivamente numero 27 e 28 del mondo, con Vavassori che ha una manciata di punti in più del compagno, nella Race per Torino i due sono la seconda coppia dell`anno proprio alle spalle dei rivali sconfitti. Dopo la finale di Melbourne gli obiettivi non possono che essere i più importanti, come sottolinea Bolelli: «A lungo termine l`Olimpiade e le Finals sono i traguardi principali di questa stagione. Tra di noi c`è molto affiatamento e in campo è evidente, però non dobbiamo impuntarci sul discorso punti perché quelli poi arrivano. Adesso pensiamo solo al prossimo match». Nel quarto di finale di domani la coppia italiana affronterà l`olandese Wesley Koolhof e il croato Nikola Mektic, settima coppia del seeding. Contro un altro duo ben consolidato non sarà facile, ma essere diventati protagonisti del torneo giocherà un ruolo importante: «Il fatto di essere rimasti gli unici italiani in corsa assieme a Paolini/Errani nel doppio femminile è qualcosa che ci dà un`ulteriore spinta. Abbiamo sentito tanto il calore del pubblico, il Pietrangeli è un campo che ti emoziona e speriamo di poterci giocare di nuovo». Per i due c`è poi stata anche occasione di farsi i complimenti a vicenda, evidenziando i pregi altrui: «La cosa migliore di Vavassori? Come copre la rete. Lo chiamo “l`airone” perché prende tutto. L’assetto più forte è quando io sono dietro e lui davanti. Lo passano raramente e copre bene il centro». «Quello di Bolelli? Come gioca il dritto, da fondocampo spacca la palla. Ce ne sono pochi come lui». […]
Jannik, ancora cure. Sarà a Torino almeno fino a domenica (Federica Cocchi, La Gazzetta dello Sport)
Il soggiorno torinese di Jannik Sinner si allunga. L’altoatesino si è assentato per una giornata ma è
tornato in città prolungando la sua permanenza fino alla fine di questa settimana. È possibile che Jannik sia andato a fare nuove visite e controlli a Montecarlo nelle 24 ore in cui si è assentato da Torino, ma al momento le riserve sulla sua presenza al Roland Garros non sono ancora state sciolte, e la possibilità di vederlo a Porte D’Auteuil sono sempre più scarse. Il numero 1 italiano, allenato da Simone Vagnozzi e Darren Cahill, vorrebbe tentare di presentarsi allo Slam parigino, ma per il momento non ha ancora svolto nessun allenamento con la racchetta. Non facile presentarsi a un torneo di due settimane, con partite potenzialmente lunghe e in cinque set, senza allenarsi sul campo. Uno spiraglio resta aperto, e i controlli delle ultime ore potrebbero essere decisivi anche se i medici, da subito, hanno consigliato al giocatore e al suo staff di scendere in campo solo quando sarà completamente guarito. Jannik ha imparato la lezione «Ora so che se mi dicono di non toccare la racchetta, non devo farlo», ha detto durante la conferenza stampa a Roma, dopo aver rinunciato agli Internazionali. Nel frattempo, per avere anche un po’ di vicinanza in questo momento difficile, a Torino sarebbero arrivati anche i genitori dell`altoatesino che potrebbe decidere di fermarsi in città pure la prossima settimana. Sinner potrebbe approfittare del Challenger 175 che si giocherà al Circolo della Stampa Sporting, abituale sede di allenamento durante le Finals, per trovare qualche sparring di livello. Oppure potrebbe proseguire con la riabilitazione. Di certo, se ancora non sta lavorando con la racchetta, è difficile che possa presentarsi al Roland Garros ben preparato. Sinner ha comunque la possibilità di diventare numero 1 del mondo anche se dovesse saltare Parigi. Tutto dipenderà dal torneo di Novak Djokovic. Il serbo infatti dovrà raggiungere almeno la finale per restare saldamente sul trono, anche se Sinner non dovesse scendere in campo. Tutto merito di Daniil Medvedev che, uscito ieri agli ottavi di finale contro Tommy Paul, non ha potuto confermare il titolo, precludendosi così la possibilità di tentare l’assalto al numero 1 del ranking. […]