Alle 17 passate di giovedì si conclude il secondo match del tabellone principale del Piemonte Open Intesa Sanpaolo, Challenger175 in programma sui campi torinesi del Circolo della Stampa Sporting. A causa della pioggia battente il programma ha subito un forte rallentamento, ma nelle ultime ore è finalmente spuntato il sole. I primi a scendere in campo sono Luciano Darderi e Camilo Ugo Carabelli, che si conoscono bene e si sono affrontati già diverse volte. Nonostante qualche difficoltà all’inizio dei due set, l’italiano riesce ad imporsi 6-4 6-3 in un’ora e mezza, strappando il pass per gli ottavi. Subito dopo Luli è passato in sala stampa per rispondere alle domande dei giornalisti presenti.
Gianluca Sartori, Ubitennis: com’è andato l’esordio, quali sono le tue sensazioni?
Luciano Darderi: “Siamo stati un po’ di giorni senza giocare causa pioggia. La prima partita è sempre difficile, però sono contento: è stato un match tirato, ma sono contento di come ho giocato su un campo abbastanza lento. Ho gestito bene il mio gioco durante la partita, tentando di fare un po’ di palle corte e venire un po’ a rete. Sono riuscito a portarla a casa, quindi sono felice”.
Gianluca Sartori, Ubitennis: in che modo è importante questo torneo nella tua preparazione verso il Roland Garros?
Luciano Darderi: “Sicuramente è un’ottima preparazione, è importante per mettere partite nelle gambe, acquisire un po’ di fiducia ed essere più tranquilli per il resto dell’anno“.
Gianluca Sartori, Ubitennis: facciamo un passo indietro e torniamo a Roma. È stata la tua prima volta al Foro Italico, come ti sei sentito?
Luciano Darderi: “È stato pazzesco, era la prima volta che giocavo nel tabellone principale a Roma. Non mi aspettavo tutto quel calore del pubblico, ho giocato un grande torneo. Mi sono fermato contro Zverev, che è un grandissimo giocatore. Il terzo turno è un buon risultato, sono felice di com’è andata”.
Gianluca Sartori, Ubitennis: che cosa hai imparato dalla partita contro Zverev? Che cosa ti manca per arrivare a quel livello?
Luciano Darderi: “Zverev sicuramente è di un altro livello, è n°5 al mondo ed è stato n°2. Non posso permettermi di parlare di lui, io sono solo all’inizio, sto partendo ora. Lui ha tantissima continuità al servizio e una grande capacità di stare sempre lì, penso sia questa la cosa più importante che hanno i top10 rispetto agli altri”.
Gianluca Sartori, Ubitennis: guardando la tua annata in generale stai facendo dei grandissimi passi avanti, che cosa è scattato in te?
Luciano Darderi: “C’è tanto lavoro che è stato fatto negli ultimi anni e che è un po’ venuto fuori tutto insieme. Quest’anno dopo la preparazione ho iniziato a giocare molto bene sulla terra, non soltanto a Cordoba ma in tutte le partite successive. Sono riuscito a trovare grande continuità rispetto a prima“.
Gianluca Sartori, Ubitennis: per il Roland Garros ti sei posto un obiettivo particolare?
Luciano Darderi: “È la prima volta che giocherò il main draw lì e non ho mai vinto una partita, quindi la prima cosa sarà vincere un match. Poi vedremo!”
D: A proposito delle Olimpiadi, stai facendo i conti? Hai iniziato questo torneo con circa 200 punti di vantaggio su Sonego, che è un po’ il tuo diretto avversario. Quanto ci tieni a giocare alle Olimpiadi? Guardi la race olimpica?
Luciano Darderi: “Sinceramente non sapevo se dovevo guardare la race o il ranking ATP, solo qualche giorno fa ho saputo che dovevo controllare la race. La seguo, giocare le Olimpiadi sarebbe molto importante: so di essere 200 punti avanti, però ci sono ancora tre tornei importanti come Torino, Lione e Parigi davanti. Spero di potercela fare e di poter rappresentare l’Italia alle Olimpiadi e anche in Coppa Davis a fine anno. Queste due cose sono molto importanti per me nei prossimi mesi”.
Giovanni Pelazzo, Ubitennis: che cosa fai nel tempo libero, mentre aspetti di giocare? Come gestisci i tempi morti?
Luciano Darderi: “Giochiamo un po’ a carte come tutti, siamo qui, cerchiamo di riposarci perché non è facile stare tutto il giorno al circolo. Proviamo anche ad andare un po’ in palestra e fare il possibile, niente di che”.
Giovanni Pelazzo, Ubitennis: a che cosa giochi a carte?
Luciano Darderi: “Giochiamo a sequence, è un gioco nuovo, non so se lo conosci. È un po’ complicato, bella domanda però!”.