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[4] A. Zverev b. [26] T. Griekspoor 3-6 6-4 6-2 4-6 7-6(10-3) Christian Attanasio
Montagne russe al Court Philippe Chatrier dove Alexander Zverev ha battuto Tallon Griekspoor 3-6 6-4 6-2 4-6 7-6(3). Dopo 4 ore e 17 minuti di break, passaggi a vuoto, rimonte e scambi emozionanti, il numero quattro al mondo vince la nona partita su dieci al quinto set al Roland-Garros battendo un Griekspoor mai domo, ma che nei momenti più importanti ha spesso gettato alle ortiche tutto ciò di buono che ha creato in precedenza. Rimane comunque una prestazione autorevole dopo quelle contro Mackenzie McDonald e il nostro Luciano Darderi. Ora Zverev aspetta l’esito del match tra Jozef Kovaliv e Holger Rune.
Primo set: Griekspoor meraviglioso, black out Zverev
Il più classico dei fuochi di paglia da parte di Zverev che dopo qualche minuto si ritrova con due palla break, entrambe sprecate, che avrebbero potuto cambiare totalmente la partita. L’inerzia della gara si sposta completamente dalla parte di Griekspoor che sfrutta il primo breakpoint per strappare il servizio al tennista di Amburgo. Continua a faticare Zverev che nel suo secondo turno di servizio concede un’altra palla break, questa volta salvata. La naturalezza con cui Griekspoor serve abbatte Zverev che in due turni di risposta riesce a mettere a referto solamente un “15”. Da sottolineare come il classe 1996 riesce durante lo scambio, dopo un paio di colpi, a cambiare totalmente il ritmo mettendo in grandissima difficoltà Zverev che non riesce a stare dietro alla velocità del giocatore di Haarlem. Il miglior game in battuta del tedesco è l’ultimo, quello dove nonostante i due set-point salvati non riesce comunque ad evitare di far vincere a Griekspoor il primo set. Nelle due partite precedenti, quelle contro Rafa Nadal e David Goffin, Zverev non aveva mai perso un set, una situazione che ora si torna a fronteggiare con davanti a sé un Griekspoor praticamente perfetto. Molto bene l’olandese con il 77% di punti vinti con la prima di servizio contro i 64% di Zverev.
Secondo set: Zverev migliora e si vede, pareggiati i conti
Nel secondo set Zverev rischia grosso nel terzo game dove concede una palla break a Griekspoor, ma per fortuna del tennista di Amburgo riesce a tenere il servizio. Il proseguo del match è abbastanza scorrevole con il numero 25 al mondo che continua con un’ottima media di punti al servizio mentre il tedesco, dopo un primo set horror, riesce a trovare continuità nei suoi colpi anche se pecca di “timidezza”: molte volte infatti porta giocare dal fondo l’avversario, ma senza andare ad attaccare a rete. Questo permette a Griekspoor di giocarsela alla pari fino al 5-4 per Zverev. Da quel momento, l’olandese si disunisce e nel game decisivo per non perdere il set combina un disastro sparando due volte lungo e mandando la palla a rete. Nettamente migliorato Zverev che passa da 12 a 7 errori non forzati e aumenta i vincenti da 8 a 10, colpendo molto bene la pallina. Da notificare per la cronaca, anche se questo non sembra aver destabilizzato all’olandese, che Griekspoor dopo il quinto game si è toccato la mano destra una volta rientrato in campo. In ogni caso, questo è stato un set alla Zverev che ha delegittimato la sua superiorità e i favori del pronostico sulla carta conquistando l’1-1.
Terzo set: Zverev migliora e si vede, pareggiati i conti
Griekspoor parte fortissimo nel terzo set con ben due breakpoint consecutivi, ma Zverev dopo un primo impatto negativo riesce a tornare sugli ottimi livelli del set precedente tenendo il servizio e breakkando a zero l’avversario. Grande caos mentale per Tallon che rischia due break di fila, se non fosse per un errore di misura di Zverev sul 30-40 nel quarto gioco. Per il resto è sempre più dominante il gioco del tedesco mentre Griekspoor appare sempre più spento, quasi rassegnato davanti ad un avversario che ora è pienamente in forma dopo una prima parte claudicante. Il numero che fa più effetto è quello relativo agli errori non forzati: solo 4 per Zverev e ben 14 per Griekspoor, a dimostrazione che questo è stato senza dubbio alcuno il peggiore giocato dall’olandese. Come se non bastasse, Griekspoor chiama il medical time out per un problema alla coscia. Tallon ha bisogno anche di sdraiarsi di lato per i massaggi necessari al proseguo dell’incontro dopo più di 2 ore di gioco. Si va verso il quarto set con l’olandese che per forza di cosa dovrà cambiare il ritmo, replicando ciò che è riuscito a mettere in mostra. Per il tedesco sarà questione di continuità: se Zverev dovesse mantenere le ottime medie mostrate negli ultimi due set, allora la vittoria finale potrà essere senza dubbio accessibile.
Quarto set: Griekspoor non molla, si va al quinto
Il set della verità comincia con due game lottatissimi in apertura: scambi lunghi e intensi, entrambi i tennisti consapevoli dell’importanza di questi punti. La prima palla break capita a favore del tedesco che ai vantaggi vanifica il colpo del 2-0. Invece chi riesce effettivamente a strappare il servizio all’avversario è l’olandese, un po’ a sorpresa rispetto ai precedenti game. L’ultimo break di Griekspoor risaliva addirittura al primo set, esattamente nel primissimo turno di battuta di Zverev. Il tedesco rischia il tracollo, ma è attento a salvare l’ipotetico 5-2. Nell’ottavo gioco invece chi stava per combinarla grossa è Griekspoor che si ritrova 15-40, ma anche in questo il game termina con il servizio mantenuto. Come poteva essere l’ultimo gioco se non un’autentica altalena di emozioni? Griekspoor riesce a conquistare il set, ma non prima di essersi trovato 15-40 ed essere andato vicino ad un vero e proprio psicodramma. Tanto di questo set è passato dal 28% di punti fatti con la seconda di servizio per Zverev, un numero molto basso che in qualche modo è il ritratto di un set giocato con il freno a mano tirato quando la pressione è salita. Insomma, difficile fare pronostici arrivati a questo punto, ma sicuramente ci si aspetta un ultimo set equilibratissimo.
Quinto set: Zverev passa il turno al super tiebreak
Pronti, via ed è subito super Griekspoor che effettua un break in apertura mettendo nettamente in salita la strada a Zverev che nel game successivo vanifica un clamoroso 0-40. Il servizio clamoroso dell’olandese mette però spalle al muro il tedesco tra ace e “serve and volley”. Per la prima volta il tedesco perde le staffe e dopo aver cancellato il segno, chiamando un out che in realtà era dentro, fa volare due/tre volte la racchetta. La tensione e il nervosismo comincia ad accumularsi dentro Zverev che perde completamente il ritmo e subisce un altro break, Quando tutto sembrava mettersi per il meglio per Griekspoor, come spesso il tennis insegna, ecco che l’olandese è protagonista di una sfilza di regali per l’avversario che ringrazia e dimezza i break di differenza. L’ansia sale per Tallon ed ecco che Zverev ne approfitta recuperando lo svantaggio: da 4-1 a 4-4. I due tennisti poi si accompagnano al super tiebreak, il finale probabilmente più giusto. Nel momento clou l’esperienza ad alti livelli e le qualità vengono fuori in maniera prepotente dalla parte del tennista di Amburgo che chiude 10-3. Esce dal torneo comunque con tanti applausi l’olandese, avanti di un set e anche di un minibreak nel supertiebreak finale, salvo poi mettere a segno solo più altri due punti su 12.
[13] H. Rune b. [LL] J. Kovalik 7-5 6-1 7-6(2) (Pellegrino Dell’Anno)
Sarà Holger Rune, in un ottavo stellare, l’avversario di Alexander Zverev. Il danese, dopo le sette camicie sudate per battere Cobolli, ha avuto vita più facile contro un ottimo Jozef Kovalik, che non ha sfigurato al primo terzo turno Slam in carriera. 7-5 6-1 7-6(2) il punteggio finale a favore della tds n.13, che ha perso solo 12 punti quando ha messo la prima in campo. Prova di maturità da parte del nativo di Gentofte, che dopo aver battuto con alterne fatiche giocatori inferiori al suo livello sarà chiamato a misurarsi con un giocatore di alta caratura come il tedesco. Se il suo gioco di variazioni funzionerà abbastanza, e se soprattutto riuscirà a tenere sulla diagonale di rovescio le bordate di Sasha, un terzo quarto di finale consecutivo a Parigi non è utopia.