La Gazzetta dello Sport
La rosea titola “Il Migliore del mondo” con l’apertura a cura di Riccardo Crivelli. “E alle 16.53 di un soleggiato martedì parigino, un`ora che rimarrà scolpita per sempre nel meraviglioso libro dello sport, quando diventa ufficiale il ritiro di Novak Djokovic dal torneo, quelle speranze da adolescente si posano sulla terra del Roland Garros, e diventano lacrime, carne e sangue, una realtà fantastica e finalmente tangibile: Sinner é il nuovo numero uno del mondo”.

Il Corriere dello Sport
Il Corriere dello Sport è sintetico ma efficace nella sua prima pagina: “Numero 1”. L’apertura è affidata a Lorenzo Ercoli: “La scalata verso la vetta inizia da piccoli, a voler essere poetici come Jannik “è il sogno di ogni bambino”; pragmaticamente, dura 52 settimane. Nessuna circostanza fortunata, ma dodici mesi in cui a ogni vittoria ha fatto la storia per arrivare a scrivere la pagina più importante del nostro tennis”.

Tuttosport
La prima pagina recita “S1nner”, con il n.1 ben visibile per omaggiare uno storico traguardo per il tennis italiano. Mai nessuno tennista nostrano aveva raggiunto la vetta del ranking ATP. Così l’inviato Daniele Azzolini: ” È la notizia attesa dall`inizio di questo torneo, ma anche il complimento che ogni tennista vorrebbe sentirsi fare. Sinner però ha intuito, e si è fatto trovare pronto. Non si è smarrito, nemmeno in quel terzo set con il bulgaro che ora gli stava dando filo da torcere, dopo i primi due set persi nello spazio di un sorriso. Anzi, quando ha saputo, Jannik ha tenuto bassa l`emozione e si è preoccupato di condurre in porto la vittoria. In fondo, è la sua prima da numero uno”.

Corriere della Sera
“Jannik in cima al mondo, “E’ un sogno” – campeggia in prima pagina del Corriere della Sera. Gaia Piccardi, corrispondente, trova analogie tra il campione italiano e colui a cui ha fatto lo sgambetto, il serbo Djokovic: . “E proprio osservando Djokovic che Jannik ne è diventato l`erede dalle caratteristiche simili. Il copia-incolla senza snaturarsi trova il suo premio in una leadership che andrà difesa dall`assalto della sua nemesi più giovane, Carlos Alcaraz (21 anni appena compiuti), l`unico in possesso di una gamma di colpi e soluzioni oggi superiore al barone rosso. Estro contro razionalità, Spagna-Italia come a pallone: la rivalità – che goduria – del prossimo decennio”.

La Repubblica
La Repubblica sancisce il nuovo Re del tennis: “E’ il n1 del mondo”. A cura di Gabriele Romagnoli il pezzo di approfondimento, cercando di carpire la genesi del “messia tanto sognato”. “L’uomo dei sogni è sempre stato Jannik, giuriamolo sul senno di prima o poi. Prima o poi doveva succedere: basta vivere abbastanza e vedi vincere un altro mondiale di calcio, uno scudetto al Napoli senza Maradona, un`elezione al partito che non c`era, a quello che non passava sotto l`arco, forse perfino a quell`altro, comunque si chiami per non farsi riconoscere. E così doveva arrivare un`altra estate del `76, quella di Adriano Panatta, ma un po` più lunga; un`altra Davis, ma senza polemiche. Eppure quattro anni e mezzo fa era impensabile il primo tennista italiano che li mette in fila tutti e, pur con estrema gentilezza, non ne fa passare uno”.
La Stampa
Anche il quotidiano torinese apre con il primato di Sinner: “Il numero uno”. A Stefano Semeraro il compito di porre il ragazzo di Val Pusteria nel gotha dello sport nostrano: “Ora sopra di lui finalmente ha solo il cielo di Parigi, e attorno una foresta di fratelli e sorelle in maglia azzurra: i numeri unici, i pezzi rari, i campioni che a botte di risultati hanno acceso la fantasia del Paese. Mennea e Thoeni, Tomba, Zoff e Buffon, Berruti e Valentino Rossi, Valentina Vezzali e Federica Pellegrini. Marcell Jacobs e Gianmarco Tamberi, che insieme a lui nel giro di pochi anni hanno cancellato un destino che sembrava scritto, allargandosi in altezza, lunghezza e profondità su territori che allo sport italiano sembravano proibiti. Velocità assoluta, costanza nell`eccellenza”.

Il Messaggero
“Come lui nessuno mai” titola il Messaggero, e come dargli torto. Vincenzo Martucci si interroga su che numero uno sarà Sinner. “Non so che numero 1 sarò, non ho dubbi che rimarrò il ragazzo normale che sono, che qualche volta va anche sul go-kart e fare cose normali con le persone cui voglio tanto bene. Il successo non mi cambierà come persona: è un titolo, un numero, ma finisce lì, c`è la vita normale soprattutto dopo il tennis. Spero di restare numero 1 per un po` di tempo, se non ci riesco sarò 2 o 3, vediamo che cosa diventerò, ma non mi metto la pressione di dover vincere tutti i tornei dove vado. Posso vincere sì, ma anche no”.
