Con il torneo ATP 500 di Pechino, in programma dal 26 settembre al 2 ottobre, comincerà il rush finale della stagione di Jannik Sinner: il 2024 del tennista italiano ha viaggiato sulle montagne russe dei trionfi, delle emozioni e dell’ostacolo più difficile, e ovviamente ci riferiamo ai mesi più lunghi e silenziosi, caratterizzati dal rischio di una squalifica per doping. Il numero 1 del mondo, prosciolto da qualsiasi tipo di accusa, ha intravisto la luce in fondo al tunnel e si è goduto il successo allo US Open, il suo secondo titolo dello slam stagionale: nel corso dell’era Open solamente Jimmy Connors (1974) e Guillermo Vilas (1977) avevano vinto i primi due slam della carriera all’interno dello stesso anno solare. Sinner dall’autunno del 2023 ha completamente cambiato passo, diventando nel giro di pochi mesi uno dei padroni del tennis mondiale: nel 2024 ha vinto tutte le finali (sei su sei) e 55 delle 60 partite disputate (91,6% di successi, una percentuale degna dei migliori Federer, Nadal e Djokovic) e lunedì prossimo festeggerà le 16 settimane (tutto cominciò lunedì 10 giugno) da numero uno, eguagliando Daniil Medvedev, mettendo già naturalmente nel mirino le 20 settimane di Mats Wilander e, perché no, anche le 36 dell’amico-rivale Carlos Alcaraz, per le quali però bisognerà eventualmente aspettare il 2025. Il prestigio dei numeri di Sinner è destinato a gonfiarsi, settimana dopo settimana, e – mettendo per un attimo da parte l’irrilevanza della scaramanzia e la certezza della matematica – Jannik chiuderà senza nessun problema la stagione in vetta al ranking ATP, diventando il 19esimo giocatore dell’era Open in grado di raggiungere questo traguardo.
A Pechino e Vienna difenderà le vittorie del 2023 (1000 punti in totale), senza ovviamente dimenticare la finale persa con Novak Djokovic a Torino (altri 1000 punti): non va però dimenticato che Sinner lo scorso anno portò a casa le briciole nei due Masters 1000 di fine stagione (Shanghai e Bercy) e in quei tornei il numero 1 avrà sicuramente l’opportunità di guadagnare punti, considerando peraltro il feeling di Jannik coi campi rapidi asiatici e con l’indoor europeo.