Da Berlino, il nostro inviato
“Ho giocato una partita orribile“. Basterebbe questo forse per descrivere la conferenza post gara di Daniil Medvedev, sconfitto da Ben Shelton al tie-break del terzo set. Come suo solito il russo ha parlato liberamente alla stampa, senza peli sulla lingua, descrivendo un weekend per quanto bello non facile da un punto di vista tennistico per lui: “Ho giocato uno dei peggiori tennis della mia vita questo weekend. Nel super tie-break non ho saputo mettere in campo la freddezza sul momento. Sono deluso perché giocavo per la squadra, non solo per me, spero che gli altri possano salvarmi“.
Come però spesso capita il russo non si è limitato a commenti semplici e banali, ma ha spiegato nel dettaglio cosa non abbia funzionato, visto che ha anche messo a segno dei punti di assoluto valore lungo l’arco del match: “I colpi c’erano, li sentivo, il problema non era da quel punto di vista ma da un punto di vista più generale, di sentirmi dentro la partita. Non mi sentivo come avrei voluto, nel tennis ci sono tanti dettagli che possono cambiare la situazione. Forse ieri ho dormito troppo poco, ma questa è la realtà. Qui il mio lavoro è finito, dopo tornerò in campo a tifare“.
“E dire che solitamente gioco bene in squadra“, riflette quasi sorpreso il russo, vincitore sia della Coppa Davis che della ATP Cup con la sua Russia, “ho vinto molte partite in questo genere di competizioni, anche guardando alla mia carriera da junior. Mi è sempre piaciuto questo tipo di pressione, visto anche il supporto dei compagni. A maggior ragione dentro di me sento di aver giocato malissimo. Avrei dovuto fare in modo di risalire, ritrovare una sorta di fuoco dentro, ci ho provato ma non è stato abbastanza per vincere. Davvero molto deludente, ma non posso farci nulla“.
Un altro argomento interessante da sottoporre, specie a chi è solito esporsi e dire quello che pensa senza mezzi termini, è chiaramente il format della Laver Cup, giunta ormai alla sua settima edizione e sempre più un brand a livello planetario. “Il format è abbastanza buono“, risponde Daniil praticamente pensando ad alta voce, impiegando anche un tempo non proprio breve, “ci sono però molti doppisti bravi, e sarebbe interessante portarne uno rendendo la squadra da 7, due sarebbero troppi. Poi una volta qui si deciderà se farlo giocare o meno. Potrebbe essere divertente“. Come divertente e piacevole è, sempre, trascorrere del tempo con Daniil Medvedev. Che, dopo quattro giorni intensi, si rivolge alla stampa, con la solita serenità, come ci si rivolge a qualche amico: “Ci vediamo da qualche altra parte“. Avrà dimenticato la conferenza di squadra da tenere dopo l’ultimo incontro.