[1] A. Sabalenka b. [5] Q. Zheng 6-3 5-7 6-3
Aryna Sabalenka non si ferma nemmeno a Wuhan, dove peraltro non ha mai perso in diciassette incontri e tre edizioni, e supera 6-3 5-7 6-3 la cinese Qinwen Zheng. La campionessa di Minsk ha meritato il successo conquistandolo alla sua maniera e nel finale con qualcosa in più; ha spinto come sempre senza pause ma nel terzo set ha saputo, quando il pericolo-Zheng era vivo più che mai, selezionare con giudizio alcuni colpi in difesa che l’hanno sicuramente aiutata a tenere a distanza la cinese.
Per Aryna c’è il diciassettesimo titolo in carriera e il quarto nella stagione; nella Race è sempre più la numero uno ma anche nel ranking WTA il primo posto è solo 69 punti più in alto. Il sorpasso ai Danni di Swiatek è vicino; per Zheng un match comunque importante anche nella storia delle sfide con Sabalenka, fino ad ora assolutamente avara di soddisfazioni, come per esempio all’ultimo US Open. La cinese è ormai vicinissima a qualificarsi per le WTA Finals e consolida il settimo posto, anche nel ranking.
Primo set: Sabalenka potente e perfetta al servizio vince al nono game
Sabalenka applica il suo tennis fatto di potenza e pressione che non lascia troppi spazi a Zheng; la cinese si muove per non rimanere soffocata dal ritmo della campionessa di Flushing Meadows ma deve sottostare anche a una buonissima efficienza della battuta della bielorussa, che nei primi tre game al servizio si mantiene sull’80% di prime palle in campo. La testa di serie numero cinque non raggiunge il 50% nella stessa voce delle statistiche dopo i primi due turni, ma si destreggia con la seconda, ben piazzata al punto da beneficiare dell’irruenza della ragazza di Minsk, che ogni tanto esagera e perde il campo volendo forzare a ogni costo.
Nel sesto game Sabalenka prova a entrare in campo in attesa della seconda palla e le soddisfazioni per lei aumentano: Zheng pare anche rischiare un pochino meno con il servizio di scorta e l’atleta asiatica è costretta a correre per rimediare fino al 15-40, determinato soprattutto dai suoi errori, dettati però dall’impossibilità di parare alcune iniziative profonde e potenti della numero uno del seeding. Zheng mette infine una prima battuta e annulla la prima palla-break, ma sulla seconda le sfugge il secondo servizio, che oltrepassa la linea utile e regala alla rivale il terzo doppio errore e il primo break.
Sul punteggio di 2-5 Zheng trova modo di lasciar partire con maggiore scioltezza il dritto e mette a suo favore due colpi vincenti che le permettono di accorciare le distanze, ma il problema per ora irrisolvibile per lei è impostare un antidoto alla brutale battuta della rivale, che chiude al nono game con una nuova dimostrazione di fiducia in sé stessa e di efficacia nel colpo iniziale. In trentotto minuti per Aryna due ace e il 76% di prime palle a segno e solo cinque punti ceduti nei propri turni; ci sono anche quattordici errori forzati per Zheng, che indicano l’impraticabilità per la cinese di ogni via d’uscita alla per lei esiziale diagonale del rovescio, che comprende anche il servizio sul backhand di Aryna.
Secondo set: Zheng reagisce, Sabalenka non trova contromosse e cede il set
Zheng si fa coraggio tenendo la battuta d’esordio e riuscendo a migliorare notevolmente le percentuali con la prima palla; Sabalenka non appare comunque troppo contrariata, seguitando a non avere affanni quando mette in campo la palla. Sul punteggio di 1-1 e 15-15 la tennista asiatica in uscita dal servizio non aggira perfettamente la pallina e il dritto, piuttosto ampio nella preparazione, si perde in rete. Con un altro doppio fallo, il quinto sin lì, Zheng fornisce una spinta alla bielorussa, che aggredisce e si prende il break.
Il match sembra ora nelle mani della numero uno della Race, ma forse Aryna si distrae e concede il primo break di tutti i confronti diretti con Zheng: 0-30 con un errore di rovescio e un doppio errore, il primo per lei. Zheng pesca una risposta di dritto maestosa e irraggiungibile; poco dopo il break è cosa fatta, in soli quattro punti. La cinese è più solida e scambia con maggiore spregiudicatezza, mentre Sabalenka si dimostra sorpresa e si incaponisce a spingere con rinnovata potenza e furore; Zheng sale 3-2 e si prende un’altra palla-break con un dritto lungolinea in corsa strabiliante. La bielorussa non abbassa né i decibel né la velocità dei suoi colpi e annulla la chance della rivale con il rovescio lungolinea.
Con un cross sempre di rovescio la campionessa europea cancella una seconda occasione e una terza con un dritto impressionante; Zheng tiene lo scambio e incassa una quarta palla-game ma Aryna si aggiudica lo scambio, forse il più bello del match, chiudendo con un rovescio al volo. Il sogno del secondo break consecutivo per Qinwen si spegne qua: Sabalenka ha fronteggiato l’emergenza arroccandosi ancora di più nei suoi soliti schemi e ha prevalso.
Il compartimento di gioco su cui Sabalenka sta ripiegando è la battuta, che favorisce la cinese in risposta e condiziona il colpo in uscita della favorita della vigilia; Aryna continua a spingere con furore ma con poco raziocinio, non curandosi del fatto che Zheng sta facendo tesoro delle sue incertezze colpendo con più incisività e nei pressi della linea di fondo. La testa di serie numero cinque coglie così un secondo break e si porta a servire sul 5-3.
Aryna non molla e trovai il 15-30 nel nono game ma Qinwen impatta con un ace con la seconda palla; qui di nuovo si scatena la tennista di Minsk, che tira con tutto il peso del proprio corpo e si ritaglia il contro-break che sconforta la platea di Wuhan. Zheng si ripresenta in risposta sul 6-5 e conferma di aver letto, soprattutto da destra, le meccaniche della battuta di Sabalenka; la bielorussa non arretra ma la su azione in spinta e più flebile, anche perché Zheng trova angoli nuovi e insidiosi e dispone di più tempo per preparare i colpi. Sabalenka continua a sbagliare e con un dritto in corridoio cede il set.
“Vamos!” urlo insolito per una cinese, certo mutuato dal coach Pere Riba: per lei, comunque, solo il 47% di prime palle, mentre Sabalenka commette diciassette errori non forzati.
Terzo set: Sabalenka parte benissimo e resiste al ritorno di Zheng
Pausa lunga per entrambe le protagoniste; Sabalenka vuole raffreddare l’adrenalina che l’ha tradita nelle fasi finali del parziale precedente e ritrovare la giusta efficacia con la battuta, che l’ha guidata a imporsi nel primo set. È probabilmente fortunata a non dover servire subito e la cinese concede in apertura una palla-break, su cui pesca il settimo doppio fallo.
Aryna mette cura particolare in risposta, dove pone le basi per l’azione di contrattacco; il momento caldo di Zheng sembra essersi affievolito e la numero due del ranking con sicurezza si porta sul 3-0 con due break di vantaggio. Non siamo però tornati alla prima frazione, perché Zheng ha ormai dismesso ogni timore legato anche agli incontri precedenti con la rivale e ritrova l’iniziativa; Sabalenka è anche più giudiziosa e imbastisce alcune esecuzioni in contenimento, ma questo atteggiamento non impedisce a Zheng di recuperare un break e di portarsi sul 2-3.
Qinwen si porta ad avere anche la palla-break del 3-3, ma Aryna, le cui percentuali con la prima palla continuano a deteriorarsi, ricarica le pile delle stoccate migliori e si arrampica sul 4-2. Il settimo game è quello che potrebbe segnare la direzione finale del match: Zheng non trova conforto nella battuta e Sabalenka torna a comandare, dimostrando di poter andare oltre alle ultime risorse della rivale. Ci sono due palle-break e sulla seconda un rovescio lungolinea in progressione della bielorussa non trova replica.
Sabalenka però, forse intravedendo il traguardo, esagera nel cercare la conclusione e regala un nuovo contro-break; Zheng dal canto suo non riesce più a difendersi con la prima palla, che scende nel set sotto il 40%, e concede un matchpoint. La cinese è brava a costringere l’avversaria a colpire una volta in più e raccoglie l’errore; Sabalenka però non vuole mollare e con tigna si porta altre due volte alla palla-gara, che trasforma infine con una volée di rovescio.