J. Sinner b. N. Djokovic 6-2 6-7(0) 6-4
Novak e Jannik, i due extra-terresti garanti di spettacolo. Ci si aspettava una grande sfida tra i due campioni nella semifinale del Six Kings Slam, e Jannik Sinner e Novak Djokovic, non hanno esitato un istante ad accontentare i famelici appassionati. Un match protrattosi per quasi due ore e trenta è stato infine conquistato dal numero uno azzurro, Jannik Sinner, che ha dovuto richiedere persino qualcosa in più al suo tennis per neutralizzare uno sgargiante Novak Djokovic. Con il risultato di 6-2 6-7 6-4, l’altoatesino batte l’avversario serbo e vola in finale del Six Kings Slam, dove affronterà il vincente della seconda semifinale, nella quale si sfideranno Carlitos Alcaraz e Rafa Nadal.
Non sembra in vena di scherzare Jannik Sinner nel Six Kings Slam di Riyadh, partito a fionda contro la leggenda vivente Novak Djokovic, preso alla sprovvista dal numero uno azzurro nei primi scorci di match.
Tra una risposta vincente e un dritto del serbo terminato in corridoio, Jannik sigla il primo break dell’incontro e vola al comando del set. Poche chance di rientro per il 24 volte vincitore Slam, costretto a cedere il quarto set di fila all’azzurro, che lo conquista rapidamente per sei giochi a due.
Non resta a guardare il tennista di Belgrado, il quale approccia il secondo parziale con un piglio diverso. Allenta la presa l’azzurro, cedendo il servizio per la prima volta nell’incontro, e costringendosi a rincorrere l’avversario in avvio di secondo set. Dura solo qualche istante il vantaggio del serbo, agguantato immediatamente da Sinner, che con una prodezza, prende in controtempo Djokovic, scatenando il vivace pubblico di Riyadh.
Cerca profondità e ritmo il re di Parigi ’24, trasformatosi in una mina vagante nel corso del secondo parziale, nei confronti di un Sinner che non trova la strada spianata come nel set precedente. Nonostante cinque insoliti doppi falli e un vistoso calo di rendimento, il numero uno si assicura il tiebreak, ma una volta raggiunto dal campionissimo di Belgrado, viene travolto per sette punti a zero da quest’ultimo, che rimanda la semifinale al terzo e decisivo set.
Dopo aver messo fine al filotto di quattro set conquistati dall’azzurro, Djokovic richiede l’intervento del fisioterapista, e al rientro in campo subisce immediatamente il break. Clima tutt’altro che goliardico in quel di Riyadh, dove i due mostri sacri del tennis vendono cara la pelle, specialmente l’intramontabile Djokovic, che, seppur condizionato da un fastidio fisico, riporta il match in parità.
Dopo un secondo parziale non particolarmente brillante, lo scenario cambia radicalmente, e ogni scambio si tramuta in una battaglia, nella quale l’immenso orgoglio dei due atleti prevarica qualsiasi altra componente. Un Djokovic versione Slam rasenta la perfezione per i primi sei giochi del set decisivo, successivamente, nel settimo gioco, arriva quasi inaspettatamente il break in favore dell’altoatesino, alle prese con un traballante servizio.
Il match non intende prendere una direzione ben precisa, ma ciò favorisce ampiamente lo spettacolo, e Novak, alla tenera età di 37 anni, si allunga su un ottima palla corta eseguita da Sinner, mettendo in cassaforte uno scambio che quasi manda in tilt l’azzurro. Ennesimo break dell’incontro, ennesima parità ripristinata.
La flemma e la pazienza di Jannik determinano un incontro giocato sul filo del rasoio, e il numero uno al mondo, finalmente perentorio, mette in archivio una semifinale combattutissima, sconfiggendo un Novak Djokovic semplicemente straordinario. Col punteggio di 6-2 6-7 6-4, l’azzurro raggiunge la finale del Six Kings Slam, dove incontrerà il vincitore dell’attesissima sfida tra Alcaraz e Rafael Nadal.