Jasmine Paolini, n°6 del mondo e n°1 in Italia, ha rilasciato un’intervista esclusiva ai microfoni di Sky Sport, in collaborazione con Intesa Sanpaolo, di cui la giocatrice è testimonial. Ecco, dunque, un anteprima delle sue dichiarazioni.
“Mi diverto a giocare a tennis, questo sport mi piace un sacco. Sono determinata a cerco di non farmi abbattere dalle sconfitte e dai periodi in cui si vince meno, ce ne sono tanti nello sport! (sorride, ndr). Ai bambini e ai ragazzi che iniziano a giocare consiglierei il divertimento, la prima cosa è divertirsi. Migliori tanto se non ti pesa andare a giocare a tennis e se sei nell’ambiente giusto. La me bambina aveva l’obiettivo di andare a giocare perché si divertiva”.
“Nella mia vita, il tennis c’è sempre stato. A me piaceva andare al circolo dove sono nata, non vedevo l’ora di andare lì e poi a casa non ci volevo più tornare. Ho trovato fin da subito le giuste persone che mi hanno fatto amare questo sport. Le cose sono poi diventate più serie quando mi sono trasferito al Centro Tecnico Nazionale a Tirrenia, su chiamata del mio maestro Ivano Pieri. Non ho mai avuto un piano B, l’unico piano era questo. Mi chiedo spesso cosa avrei fatto se non avessi giocato a tennis, sinceramente non lo so. In questo 2024 ho sicuramente fatto cose mai fatte prima. Quando ci ripenso, essere arrivata alla finale di Wimbledon sembra irreale. E la medaglia d’oro alle Olimpiadi è stata fantastica: stando vicino a Sara Errani, ho capito quanto lei la volesse, e questo suo forte desiderio mi ha contagiato, così che ho iniziato a volerla anche io”.
“Quando mi sono spostata a Tirrenia, avevo appena iniziato la seconda del Liceo Linguistico a Lucca. Ho accettato con entusiasmo. Un po’ per non andare a scuola forse (ride, ndr), un po’ perchè giocare a tennis a tempo pieno era un’idea che mi affascinava. Quando sono arrivata lì, ero totalmente ignara di quello che avrei fatto. Mi ha aiutato tantissimo quell’esperienza”.