Quattro incontri all’ASB Classic diAuckland tra il 31 dicembre e il primo gennaio italiano. Nel torneo neozelandese si è definito così metà del tabellone relativo al terzo turno, quello che precede le semifinali.
B. Pera b. R. Marino 7-6(2) 6-4
Al primo testa a testa di sempre tra queste due tenniste, è la statunitense a prevalere sulla canadese. Un primo set particolarmente equilibrato che ci suggerisce anche il tiebreak con un break a testa arrivati tra il quinto e il sesto gioco. Rammarico per Marino che sul 4-3 ha avuto la palla break per riportarsi avanti, salvo poi perdere 7-2 al tiebreak senza troppe storie.
Nel secondo set è mancata un po’ di costanza al servizio per entrambe come dimostrano i cinque break. I primi sono arrivati in apertura mentre l’altra coppia esattamente come nel set precedente, a dimostrazione di un momento topico a metà set che si è ripetuto. Il game più lungo è stato senza dubbio il sesto con ben venti punti messi a referto in totale con sette situazioni di 40-40. Alla fine Pera ha la meglio con un match point convertito in risposta.
N. Osaka b. J. Grabher 7-5 6-3
Come da previsione, la giapponese archivia la pratica austriaca senza troppi patemi d’animo. Nel primo set, l’incontro rischia di essere indirizzato già al secondo gioco ma Osaka vanifica la bellezza di quattro palle break. La grande difesa della numero 470 al mondo la aiuta ad affrontare con autorità i game successivi, riuscendo addirittura ad andare lei vicina al break salvo poi fare 0/2. Osaka dopo lo spavento che poteva costa il 5-4 con servizio a fare dell’austriaca, converte il primo set point in risposta.
Il secondo set tocca a malapena i 33 minuti di gioco, complici turni di servizio estremamente veloci. Per farci un’idea, non c’è stato mai un 40-40. Il momento clou arriva al sesto gioco quando Osaka fa valere la sua esperienza ad alti livelli ottenendo un break che la proietta verso la vittoria per 6-3, tenendo il servizio a zero.
C. Tauson b. S. Kenin 4-6 7-6(7) 7-6(3)
Chiamatela Miss Tiebreak. La danese recupera il primo set perso con due tiebreak vinti consecutivamente che valgono la rimonta ai danni della statunitense. Come detto per il set iniziale è a favore della Kenin che dopo aver bruciato quattro break point in apertura, ottiene il servizio avversario per il 2-1. A quel punto la gara si mette nei binari giusti per Kenin che chiude 6-4.
Il secondo set è molto particolare dato che su 12 giochi, ben 7 hanno avuto almeno una palla break. Un numero altissimo che spiega il perché ci siano stati sei break, ma senza che la partita si chiudesse prima del tiebreak. Interessante vedere come Kenin si trovava addirittura 3-0, ma Tauson è riuscita a recuperare, perdere un altro servizio e a riprenderselo sul più bello. Questo spirito combattivo l’ha aiutata a vincere il set nonostante cinque set point sprecati. Solo due invece i break nel terzo set dove la stanchezza si fa sentire e in risposta le medie e statiche di entrambe calano. Kenin perde completamente la bussola al tiebreak dove regala due minibreak andando sotto fino al 6-1, tramutato poco dopo in 7-3.
K. Volynets b. A. Li 6-4 6-3
Sfida tra due statunitensi in questo incontro del WTA Auckland. A vincere è la 2001 che con più facilità del previsto si sbarazza della quasi coetanea (2000). Che fosse una partita favorevole per Volynets si era capito al primo game quando riesce a strappare subito il servizio, salvo poi perderlo e riprenderselo tra il quarto e quinto gioco prima di chiudere 6-4 in 49 minuti.
Secondo set incubo al servizio per Li che subisce ben quattro break di fila, salvando la situazione solo nel primo gioco. Bassissimo per Li anche il numero della percentuale di punti vinti con la seconda ovvero il 18%, 2 su un totale di 11. Volynets nonostante due break subiti, tiene la situazione sotto controllo con l’80% dei game vinti in risposta che chiudere ogni discorso.
