Da Rotterdam, il nostro inviato
Basta un’ora esatta a Jakub Mensik per avere la meglio su un via via sempre più stupito Alexander Bublik, che non trova armi per fronteggiare il n. 47 del mondo e cede 6-4 6-4. “È troppo difficile, è quasi impossibile giocare contro di lui!“ – ha esclamato il kazako a metà secondo set rivolgendosi al suo angolo, con il volto in preda allo sconforto. 10 ace e l’88% di punti vinti con la prima hanno consegnato al giovane ceco, classe 2005 di oltre un metro e novanta, il passaggio del turno e la prima vittoria a Rotterdam.
Agli ottavi l’asticella si alza – sfiderà Alex de Minaur – ma il suo umore sembra decisamente positivo (“sto sentendo molto bene tutti i colpi questa settimana, non solo il servizio”, mi racconta in esclusiva). Anche se ci mette un pochino a sciogliersi, quando mi presento a lui dicendogli di lavorare per Ubitennis abbozza un sorriso felice, quasi stupito, ma alla mia prima considerazione (“hai servito veramente bene, complimenti”) non va oltre un timido “eh sì, è vero”. Poi però pian piano va un po’ meglio.
D. Durante la partita Bublik si è rivolto al suo angolo dicendo che era praticamente impossibile giocare contro di te…
Jakub Mensik: “Ho servito bene, poi il servizio è il mio colpo migliore, lo sentivo bene. Non soltanto oggi in realtà, ma in generale in questi giorni qui a Rotterdam mi sto sentendo molto bene, tanto al servizio quanto con gli altri colpi. Ho avuto una buona giornata al servizio, quando riesco a mettere in campo questi numeri sicuramente è difficile breakkarmi e trovare soluzioni in risposta per il mio avversario”.
D. Mi pare che a rete Bublik abbia accennato un mezzo sorriso, ti ha detto qualcosa?
Jakub Mensik: “Sì, mi ha detto che una volta soltanto Rublev tirava così forte da fondo, mentre oggi ormai tutti i giovani tirano fortissimo, è diventata una consuetudine. Anche lui però ha giocato bene, ha tirato qualche dritto pazzesco. Ho avuto un’opportunità nel primo set e sono riuscito a sfruttarla, così come nel secondo”.
D. Ti sei preso un paio di settimane di pausa dopo quella dolorosa sconfitta all’Australian Open contro Davidovich Fokina… come ti senti ora?
Jakub Mensik: “È stato un avvio di stagione piuttosto lungo per me. Ho iniziato a Jeddah, con le Next Gen Finals, quindi due settimane prima di tutti altri. Penso di aver fatto bene nella trasferta australiana, ho raggiunto due quarti di finale a Brisbane e Auckland, poi a Melbourne ho perso quella partita al terzo turno… Avevo decisamente bisogno di un po’ di riposo, mi sono preso una bella settimana e poi lo scorso weekend sono andato in Coppa Davis, dove ho giocato una partita in doppio. È stato bello: se la stagione proseguisse così fino a fine anno non sarei certo triste“.
D. Ti sei posto un obiettivo per il 2025? In termini di ranking, risultati, miglioramenti di gioco…
Jakub Mensik: “La cosa principale sarà rimanere in salute. L’anno scorso ho avuto parecchi problemi al gomito, che non mi hanno permesso di giocare tanti tornei. Quest’anno vorrei giocare tutta la stagione senza dolore, poi a quel punto vedremo come andrà. Mi piacerebbe raggiungere la top 30“.
D. Hai detto più volte che il tuo idolo è Novak Djokovic. Vi siete affrontati a Shanghai, hai avuto modo di chiedergli qualcosa?
Jakub Mensik: “Cerco di prendere da lui tutti gli aspetti positivi, ho avuto l’opportunità di affrontarlo e qualche anno fa anche di allenarmi con lui. È sempre una bella esprienza poter giocare con il miglior giocatore della storia“.
D. Con i ragazzi più giovani invece, come Sinner o Alcaraz, hai avuto qualche contatto ravvicinato?
Jakub Mensik: “No, in realtà no, non ho mai affrontato nessuno dei due e mi sono allenato soltanto una volta con Carlos, a Pechino. Vedremo che cosa mi porterà questa stagione e i prossimi tornei, ovviamente voglio cercare di competere con loro, anche per capire a che punto è il mio livello”.
D. Penso che vi affronterete tante volte in futuro!
Jakub Mensik: “Speriamo!”
