L’ex nuotatore italiano Filippo Magnini, due volte campione nel mondo nella categoria stile libero, si è catapultato nella vicenda di Jannik Sinner durante l’intervista al Podcast MVP, di Luca Bizzarri e Flavio Dotto, confrontando l’esperienza personale con quella del tennista azzurro, sospeso per tre mesi dal circuito ATP. Magnini, nell’ormai lontano 2018, ricevette una squalifica pari a quattro anni per tentato uso di doping, ma il tutto rientrò due anni dopo, nel 2020. Il formidabile ex nuotatore italiano non ha potuto fare a meno di spendere parole al miele per descrivere la grandezza di Jannik Sinner, “Un fenomeno, un campione, ha fatto appassionare tanti, tante generazioni”, confessando però un pizzico di invidia per il trattamento ricevuto dall’altoatesino nel caso WADA: “Sinner ha probabilmente avuto un trattamento particolare. Il martedì la positività, il mercoledì la sentenza mentre io ho dovuto aspettare ben sette anni. La stampa l’ha protetto molto ma è giusto perché è un campione, Io sono stato massacrato”
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Un confronto sentito evidentemente come inevitabile da Filippo Magnini, che nota delle differenze sostanziali rispetto al caso che lo ha riguardato in prima persona: “Sono invidioso del trattamento particolare che ha ricevuto lui” – afferma il due volte campione del mondo , che interpreta ciò come un punto di svolta per gli sportivi del presente e del futuro – Sono contento di come lo stanno trattando e questo potrebbe essere uno dei primi casi che fa vedere le cose più a favore degli atleti soprattutto quando ci sono casi veramente ridicoli che non stanno né in cielo né in terra”.