La numero 5 del ranking, Jasmine Paolini, è tornata al Foro Italico per riscattare il magro bottino della passata edizione, raddrizzata, poi, dal magico titolo ottenuto in doppio insieme alla connazionale Sara Errani. “L’anno scorso ero un po’ così fisicamente, non mi sentivo al meglio – ha confessato Jasmine – però speriamo quest’anno di giocare una buona partita al primo turno“. L’azzurra punta a un torneo più solido, in virtù dei recenti cambiamenti all’angolo e della crescita fatta negli ultimi dodici mesi, durante i quali ha scalato vertiginosamente le classifiche. L’esordio della numero uno d’Italia, in quel di Roma, avverrà contro la neozelandese Lulu Sun, autrice dell’eliminazione dell’azzurra Giorgia Pedone.
D: “Cos’è cambiato in questi ultimi tempi? Hai fatto dei cambiamenti al tuo team“
Paolini: “Alla fine non è cambiato molto. Sono sempre la stessa persona, e con il nuovo allenatore ovviamente ci stiamo conoscendo. Abbiamo fatto due tornei e continuiamo a cercare di migliorare, però nessun sconvolgimento. Un nuovo input sicuramente, anche sentire cose simili ma da una persona diversa un po’ cambia, quindi sono curiosa di quello che verrà, per ora ci troviamo bene”.
D: “Quali motivazioni extra ti dà giocare a Roma?”
Paolini: “Ovviamente è un torneo dove, credo, un po’ tutti gli italiani abbiano voglia di far bene, è bello giocare partite qua, di fronte al nostro pubblico che quest’anno sarà ancora più ampio, e ovviamente uno cerca di far bene, ma allo stesso tempo bisogna cercare di stare tranquilli, non avere troppe aspettative. Sinceramente spero di giocare più partite dello scorso anno e vediamo di fare una buona prestazione”.
Ubaldo Scanagatta: “Le ragazze italiane, salvo Sara Errani, non sono riuscite a fare bene qui perché sentivano questa pressione in maniera spaventosa evidentemente, perché facevano buoni risultati da altre parti. Secondo te, qual è il segreto per non sentire questa pressione?”
Paolini: “Io non lo so, l’anno scorso ho perso al secondo turno, e al primo avevo il bye (ride).
Ubaldo Scanagatta: “Appunto, l’esperienza dell’anno scorso deve essere servita a qualcosa. Poi, dopo Roma c’è stata Parigi, Wimbledon…sei cambiata, non sei la stessa“
Paolini: “Spero di si. Spero di essere cambiata in meglio. A parte gli scherzi, arrivo qua con un bagaglio d’esperienza in più, però, alla fine il tennis è un sport “strano”, non sai mai cosa ti potrebbe succedere domani. Cerco di affrontare questa partita con serenità, ma allo stesso tempo stando all’erta nel cercare di non commettere gli stessi errori che ho fatto l’anno scorso, cercando di arrivare un po’ meglio fisicamente, anche perché l’anno scorso ero un po’ così fisicamente, non mi sentivo al meglio, però speriamo quest’anno di giocare una buona partita al primo turno, per provare a giocare più partite durante il torneo. Ovviamente ci teniamo tutti a far bene qua, e speriamo di migliorare il risultato dell’anno scorso”.
D: “Hai già avuto modo di parlare con Sinner? Hai tratto qualcosa da quello che gli è successo?“
Paolini: “Ho incontrato Jannik ieri. Bello rivederlo sul tour. Quello che è successo è stato un po’ una controversia. Sinceramente credo che sia stata ingiusta la sospensione, ed esser stato tre mesi fuori dal tour non abbia aiutato nessuno. Credo che è un giocatore incredibile, non si meritava questo. È una persona incredibile. Bello riavere Jannik qui, allo stesso tempo quello che è successo credo abbia spaventato un po’ tutti perché siamo soggetti a controlli anti-doping tutto l’anno, e le contaminazioni spaventano perché non abbiamo controllo su tutto quello che facciamo, su tutto quello che mangiamo, quello che tocchiamo, e posso subito fare un esempio. Un tifoso ti vuole dare un cinque e magari si è spalmato qualcosa sulle mani, non lo sai mai. È un po’ spaventosa questa cosa, e secondo me il caso di Jannik ha messo tutti di fronte a quanto può essere delicata questa situazione. La WADA ha detto che cambierà delle regole nel 2027, forse si poteva fare qualcosa prima, penso questo”.
D: “Dove giocheresti la partita della vita? Sulla terra rossa? Qual è la cosa che più ti affascina di Sinner?“
Paolini: “La sua intelligenza. Io lo reputo una persona estremamente intelligente, in quello che dice, come si comporta. Quindi la sua intelligenza è una delle armi più potenti che ha, se non la più potente. Riguardo l’altra domanda, sì, forse sulla terra rossa, che è una superficie che conosco un po’ di più.
Ubaldo Scanagatta: “Tu sei toscana, e come mentalità e cultura sei forse più vicina a un Musetti che non a un Sinner. Se dovessi scegliere uno dei due, con chi andresti a cena?“
Paolini: “Non lo so. Forse ti direi Sinner perché ho avuto meno occasione di passarci del tempo insieme, mentre “Muso” lo conosco un pochino di più e ci scambiamo più parole, quindi forse ho avuto più occasioni per conoscerlo meglio. Adoro il suo bambino. Forse ti direi Sinner proprio perché ci ho avuto meno a che fare”.
D: “Tu riusciresti a stare uno o due mesi senza tennis, come Sinner?“
Paolini: “Credo di si. Quando vedi gli altri giocare, fai fatica da tennista. Vorresti andare a competere. Credo che Jannik abbia provato questo, però alla fine, in qualche modo bisogna cercare di trarre le cose positive. Se dovessi stare ferma due mesi cercherei di fare cose che durante la stagione non posso fare”.