Sono passati esattamente 7 giorni dall’addio tra Novak Djokovic ed Andy Murray, ma in vista dell’inizio del second Grand Slam stagionale il Re di Belgrado non poteva di certo atterrare a Parigi sprovvisto di coach, ed ecco sbucar fuori il nome di Dusan Vemic. Il 48enne serbo è un ex tennista e in passato si è ritrovato al fianco di Nole in doppio, vantando il fatto di essere uno dei più grandi servitori della storia del tennis serbo.
Il 24 volte Slam ha annunciato che il connazionale Vemic siederà al suo angolo già a partire dalla trasferta a Ginevra – dove esordirà contro l’ungherese Marton Fucsovics -, con l’obiettivo di riprendere ritmo prima del grande appuntamento, al Roland-Garros, dove l’anno scorso si spinse sino ai quarti di finale. Durante la conferenza stampa del Ginevra Open, Djokovic ha svelato maggiori dettagli su Vemic, dichiarando “Era nel mio team qualche anno fa. È il mio allenatore qui e lo sarà al Roland”.
Insieme all’ex tennista serbo, sarà presente nel team anche Boris Bosnjakovic. Novak ha dunque aggiunto: “Boris condividerà i prossimi tornei con Dusan. Poi vedremo. Non ho fretta di scegliere, né di sapere se avrò qualcun altro al mio fianco o meno. Non lo so. Mi sento bene con loro”, sintomo che la squadra assemblata dal campione di Belgrado sia quasi certamente provvisoria. Il neo-allenatore di Djokovic ha raggiunto la 146° posizione nel ranking in singolare, mentre è stata ben più proficua la sua carriera da doppista, ottenendo come best ranking un solido 31° posto. Oltre a dividere il campo con Nole, Vemic ha anche fatto con coppia con tennisti del calibro di Ivo Karlovic, Tomas Berdych e…Flavia Pennetta, con la quale ha condiviso alcune spedizioni in doppio misto nell’ormai lontano 2009.
Ai microfoni del Gonet Geneva Open, Novak Djokovic ha preferito non svelare i segreti che si celano dietro la separazione con l’ex rivale e coach Murray, affermando: “Non posso dirvi di più di quello che avete letto nelle nostre dichiarazioni – ha ribadito il serbo – abbiamo detto che non eravamo impegnati a lungo termine. L’Australia è stata un test. Poi ci siamo detti che avremmo lavorato a Indian Wells e Miami. Sulla terra battuta, andavamo a vedere torneo dopo torneo. E abbiamo deciso di separarci. Sentivamo di non poter ottenere di più da quel sodalizio in campo. Il mio rispetto per Andy rimane lo stesso. Ed è ancora più grande da quando lo conosco meglio come persona. Ha un brillante QI tennistico. Uno stato d’animo raro per un campione” – ha concluso Nole.