Boris Becker di campioni se ne intende, lui che lo è stato a Wimbledon da più giovane di sempre – nel 1985 a 17 anni. Il suo ricco palmares conta: 6 tornei del Grande Slam, 3 ATP Finals, 2 Coppe Davis, una Hopman Cup e la medaglia d’oro in doppio alle Olimpiadi di Barcellona. Cimentatosi poi con il ruolo di allenatore, in primis con Djokovic, con cui ha vinto tutto tra il 2013 e il 2016, non è andata altrettanto bene con Rune, al suo angolo dall’ottobre 2023 al febbraio 2024 con scarsi risultati. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Bum Bum ha raccontato le sue impressioni dopo gli Internazionali, che ha seguito dalla sua casa a Milano: “Impossibile non farlo, si parlava solo di questo e del ritorno di Jannik. È bello che ci sia tanta passione per il tennis“.
Sul numero uno del mondo Becker ha detto: “Mi ha sorpreso il suo livello di gioco, soprattutto considerando che la terra non è la sua superficie ideale. Ero un po’ nervoso per lui quando ha esordito. Il suo tabellone non mi è parso per niente semplice, ma è andato in crescendo e adesso mi sembra che abbia ripreso saldamente tra le mani il volante del suo tennis“. Il tedesco ha individuato nel match contro l’argentino Cerundolo il momento in cui Sinner ha cambiato marcia, tornado ad essere quello prima della sospensione.
“Vincerlo in due set per lui è stato molto importante. E quando ho visto che se l’era cavata bene ho pensato che fosse più avanti di quanto potessi immaginare. Con Ruud ha alzato ancora di più il livello. Ho guardato le statistiche e penso che si stato il miglior match sulla terra della sua carriera. Non l’ho mai visto giocare così sul rosso, nonostante le palle fossero grandi come meloni“.
Poi l’ex numero uno del mondo si sofferma giustamente su Alcaraz, che sul rosso non ha rivali al momento. “Arrivava dall’infortunio a Barcellona, ha dovuto saltare il suo torneo di casa a Madrid, era molto motivato e lo ha dimostrato. Contro Draper, poi contro Musetti e infine con Jannik è stato eccezionale. In questo momento è il giocatore più completo e pericoloso al mondo su questa superficie“.
Ma cosa serve a Sinner per battere lo spagnolo sulla terra? “Jannik ha uno stile che su questa superficie rende un po’ meno. La sua caratteristica principale è colpire la palla con grande anticipo. Ma sulla terra spesso ci sono cattivi rimbalzi, devi aspettare prima di colpire, arretrare un po’. Questo non è il suo stile di gioco, dunque fa un po’ più fatica, mentre per il veloce è perfetto. Io avevo lo stesso problema”. A questo punto Becker apre la parentesi Musetti: “Lasciatemi dire qualcosa su Lorenzo. Ho grandissime speranze per lui, è un giocatore incredibile ma a volte sembra che non se ne accorga. Fino a ora ha giocato una stagione su terra spettacolare, si è fermato in semifinale contro Carlos ma avrebbe potuto vincere il secondo set, ha messo in difficoltà l’avversario, break e controbreak. Non ci ha creduto abbastanza, deve avere più autostima“.
Finalmente è entrato in Top 10, che possa essere un boost di fiducia per lui? “Ha ancora tanto margine di crescita, anche sull`erba ha fatto ottimi risultati lo scorso anno. Deve solo crederci di più: dal mio punto di vista è un giocatore da Top 5. In campo è un mago e nelle partite lunghe del Roland Garros penso possa fare grandi cose perché anche fisicamente l’ho visto molto bene. La famiglia, poi, per lui è un valore aggiunto, gli ha dato basi solide”. E su Zverev che sembra smarrito in questo 2025? “Ha avuto la chance di diventare numero 1 dopo l’Australia, in assenza di Sinner. Per questo è stato travolto dalla pressione, e ha fatto scelte sbagliate, come andare in Sudamerica a giocare”.
In chiusura un pensiero su Jasmine Paolini. “Tutti la amiamo, è fantastica per il tennis, ed è un esempio per tutti su quanto si possa andare lontano se hai il cuore di un leone, ti fai il mazzo e soprattutto se ti piace quello che fai. A Parigi ci sarà da divertirsi“.