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Interviste

Nadal: “Nel 2022 se non mi fossi strappato avrei potuto vincere Wimbledon”

"Sinner e Alcaraz gli unici due che fanno la differenza", ha ammesso Rafa. "Zverev avrebbe già dovuto vincere uno Slam"

Last updated: 23/05/2025 12:40
By Fabio Barera Published 22/05/2025
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10 Min Read
Rafael Nadal - Laureus Sports 2025 (Credit: X @LaureusSport)

Tra qualche giorno comincerà ufficialmente il Roland Garros 2025, che per la verità già preso il via con i tabellone di qualificazione maschile e femminile. Nel corso del secondo Slam stagionale verrà reso omaggio a Rafael Nadal, che ha vinto 14 edizioni del French Open nel corso della sua lunga ed onorata carriera. Il maiorchino, di questo ed altro, ha parlato in una lunga ed interessante intervista concessa ai microfoni del quotidiano francese ‘L’Équipe’, partendo dalle sue condizioni fisiche e dal suo rapporto con il tennis dopo il ritiro.

Sezioni
Le condizioni fisiche e il ritiro dal tennisLa sconfitta in Coppa Davis e i rimpianti

Le condizioni fisiche e il ritiro dal tennis

“Mi sento bene, non per essere su un campo da tennis, ma per avere una vita normale. Sono felice di non avere troppi acciacchi, il che è molto importante per me. Alcuni giorni, a causa del bambino, dormo un po’ meno, ma fa parte della vita. Non ho più giocato a tennis, ma ovviamente ha un impatto reale sulla mia vita. Ho un’accademia, è una cosa che mi appassiona. E seguo sempre un po’ il circuito. Guardo alcuni spezzoni di partite quando il gioco mi attrae, ma quasi mai vedo incontri interi. Sono stato in campo qualche volta qui con i ragazzi dell’accademia, ma senza giocare, solo per guardare e dire qualche cosa”.

E a precisa domanda se gli mancasse il tennis ha risposto così: “No, non mi manca giocare a tennis, perché credo di aver concluso la mia carriera sapendo che non mi restava molto da fare. Il mio fisico ha raggiunto un punto in cui non potevo fare di più. Nei circa quaranta giorni successivi al mio ritiro, avrei voluto continuare a giocare, perché ero ancora in grado di farlo in termini di gioco. Ma il mio piede era molto malandato. Non riuscivo quasi a camminare. Sono stato molto attento e oggi ho pochissimi dolori al corpo in generale“.

“È un cambiamento radicale nella mia vita. La gente pensa che sia la fine di una carriera professionale di 20 anni, ma in realtà mi alleno come un professionista da quando avevo 8 anni! Sono quasi 30 anni che faccio una cosa o che dedico gran parte della mia vita ad una cosa. Forse l’ultimo anno di tennis è stato troppo, perché il mio corpo non mi permetteva di competere a buon livello. Ma non potevo saperlo“.

“Quando sono stato operato all’anca e mi è stata data la certezza che il mio corpo avrebbe potuto funzionare di nuovo bene, ho dovuto cogliere l’opportunità. Perché amavo quello che facevo e non mi sembrava di aver perso il mio livello. Quindi sapevo che avrei preso la decisione di ritirarmi con la totale convinzione di aver fatto tutto il possibile per continuare. Oggi sono in pace con me stesso, ho passato dei bei mesi. Ho capito che non sarebbe stata una situazione molto complicata per me perché ho molti progetti della mia vita che mi rendono felice. Mi sto godendo questa nuova fase, sto imparando molte cose nuove e mi sto godendo la mia famiglia”.

La sconfitta in Coppa Davis e i rimpianti

Poi un passaggio sulla giornata tipo di Rafael Nadal: “Non ci sono giorni normali a dire il vero. Prima avevo una routine molto marcata, ma oggi non ce l’ho più. Ora sono qui, due giorni fa ero a Madrid. Avrò delle riunioni di lavoro al mattino nei prossimi giorni. Credo di essere ancora in una fase di organizzazione della mia vita, per capire cosa mi piace e cosa mi rende davvero felice”.

E sulla sconfitta del doppio spagnolo contro l’Olanda: “C’era la tristezza della sconfitta e non era nemmeno il momento ideale per salutarci, all’una di notte. Ma la prima sensazione è stata la tristezza per l’eliminazione. Poi, personalmente, l’ho presa con calma. Era una cosa che poteva succedere, l’avevo accettato e preso in considerazione. Non è stato nemmeno un momento particolarmente difficile”.

Al maiorchino è anche stato chiesto se ha rimpianti nel non aver concluso la sua carriera dopo il Roland Garros 2022: “Perché avrei dovuto fermarmi al Roland Garros 2022? Non ne vedo il motivo. Siccome ho vinto il French Open devo ritirarmi? Nel 2022 ho vinto in Australia, ho vinto Acapulco e il Roland Garros. Mi sono rotto una costola ad Indian Wells e mi sono strappato gli addominali a Wimbledon. Se non fosse successo credo che sarei stato pronto a vincere Wimbledon. Se me lo chiedete oggi mi sarei ritirato dopo il Roland Garros, ma nel 2022 come avrei potuto ritirarmi se ero in un grande momento?”.

“La motivazione è qualcosa che si deve sentire nel profondo. Si può essere un po’ istruiti sull’argomento, ma poi bisogna sentire la passione e la motivazione personale. E anche un senso di responsabilità. Sono un tennista professionista e sono stato molto fortunato a poter dedicare tutta la mia vita a questo sport. Penso anche che sia stato tutto facilitato da un ambiente molto positivo. Ho avuto una famiglia che mi ha cresciuto nel modo giusto. Un ambiente che mi ha aiutato a diventare una persona stabile, nonostante il mio successo“.

A pagina 2 le impressioni su Sinner e Alcaraz

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TAGGED:Carlos AlcarazGrand Slamjannik sinnerRafael Nadal
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