Dopo la vittoria in quattro set di due anni fa, manca il bis di Lorenzo Sonego contro Ben Shelton al Roland Garros. Questa volta fa ancora più male, perché il torinese aveva perso ai quarti dell’Australian Open proprio contro il tennista di Atlanta. Per Lorenzo, questa era una buona occasione per racimolare punti e riprendersi dopo un periodo tutt’altro che brillante sulla terra. Invece, avanti nel punteggio per 2 set a 1, qualcosa è cambiato e Sonego ha finito per cedere alla potenza di Shelton.
“È salito tanto lui, ha tenuto alta la percentuale di prime in campo, in più scoppiando la palla. Tanti meriti a lui, mi ha fatto male con i primi colpi e con il servizio, ha spinto molto di più. Ovviamente le condizioni rallentano, lui ha avuto più forza fisica di me, più potenza e la ha sfruttata nel modo giusto verso la fine. Peccato perché nei primi tre set forse gli ero superiore, gli altri due set li ha meritati lui“. Il break subito a metà del quinto set è stato forse il momento chiave in cui Sonego ha perso il match. “L’importante era stare un pochino sopra, per metterlo sotto pressione col servizio. Lui dopo che ha fatto il break ha preso coraggio e ha giocato sempre meglio. Ho perso un game per errori che nell’arco di una partita così lunga, dopo tre ore e mezza, ci possono stare”.
Le condizioni non erano, tuttavia, le preferite di Lorenzo: “Giocare la sera non mi piace, preferisco condizioni un po’ più rapide. La palla salta molto di meno, ho usato solo due volte il kick a uscire perché non prendeva nessun effetto. Anche Shelton, che usa molto bene il kick, lo usava poco. Le condizioni la sera non mi agevolano: col servizio faccio un po’ meno male, coi colpi a inizio gioco faccio un po’ meno male. Anche per un giocatore come Shelton rispondere era un pelo più facile, poi nello scambio ci sono vantaggi e svantaggi”.
La stagione, tramontata prematuramente l’esperienza al Roland Garros, arriva alla sua metà. “La parte sul veloce è stata molto positiva, la parte sulla terra abbastanza negativa. Mi sono equilibrato un po’. Sull’erba inizierò da Stoccarda, poi andrò ad Halle e infine a Eastbourne”. Si tratterebbe, in pratica, di giocare ogni settimana. “Sull’erba secondo me posso giocar bene, mi piace“ – ha concluso l’azzurro a tarda notte.