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Reading: Rassegna stampa – Cobolli e Arnaldi, sarà derby
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Rassegna stampa

Rassegna stampa – Cobolli e Arnaldi, sarà derby

La rassegna stampa di mercoledì 28 maggio 2025. Cobolli da grande, Arnaldi da sballo (Azzolini). Parigi, derby azzurro (Innocenti). Senza limiti (Crivelli). E Jasmine "scopre" Ajla (Strocchi). "Sinner sulla terra è vicino ad Alcaraz" (Crivelli)

Last updated: 28/05/2025 10:06
By Alessia Gentile Published 28/05/2025
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17 Min Read

📣 Guarda il Roland Garros sui canali Eurosport in streaming su NOW

Cobolli da grande, Arnaldi da sballo (Daniele Azzolini, Tuttosport)

L’impresa la firma Matteo Arnaldi, quando sembrava che non ci fosse più né il tempo né il modo. Ed è proprio questo a renderla più bella, condotta da autentico esperto di rebus, uno che in un labirinto zeppo di pericoli non si perde d`animo e trova la strada che lo porta a rivedere le stelle. Ma è lui la stella italiana, questa volta, giocatore che non rinuncia a usare il buon senso e l`intelligenza, e con quelli si fa largo tra avversari più alti, più potenti, più muscolosi, privi però del suo acume, della sagacia con cui cerca soluzioni. Succede tutto quando il peso dei colpi di Auger-Aliassime ha già creato diversi guasti nelle difese dell`italiano. Siamo sul 2-0 e Arnaldi sembra spacciato. Solo lui la pensa diversamente, e nel terzo set si aggrappa a tutto ciò che può mettere in campo, ha avvertito qualche piccolo cedimento nel motore del canadese, forse c`è un buco che si può allargare e raddoppia gli sforzi. Colpisce con i drop, lo fa correre, si avventura a rete. E il buco nelle convinzioni di Aliassime si allarga. Alla fine di quel set è costretto a mettersi nelle mani dei medici, il piede gli viene fasciato più volte. Amaldi se ne sta da una parte, fa ginnastica, cerca ispirazione. Ma l`ha già trovata. Proseguire sulla traccia del terzo set è l`idea giusta. Matteo esegue e presto Aliassime è alle corde. Il quarto set segna il pareggio, nel quinto il canadese appare confuso, i ghirigori di Arnaldi l`hanno condotto per mano fuori dal match. È una festa tutta italiana quella che va in scena, che porta al derby con Cobolli. Oggi non c`è Sinner da ammirare, ma il nostro tennis è ormai come un puzzle composto da tanti pezzi, tutti di valore. Flavio sbaraglia Marin Cilic, tennista palindromo. Il croato gioca un tennis che non cambia, da qualsiasi punto di vista uno lo prenda, proprio come il suo cognome, ma alla fine può opporre assai poco ai colpi di Cobolli, rimasti saettanti come li avevamo visti la settimana scorsa sul Centrale di Amburgo. L’età di Marin, a un passo dai 37, non nasconde più gli affanni, ma il tennis è di preziosa fattura, lo stesso che gli ha permesso di vincere un`edizione lontana degli US Open (2014) ed essere finalista agli Australian Open 2017 e a Wimbledon 2018. Veniva dalle qualificazioni, promosso come lucky loser, ma avrebbe potuto ugualmente creare problemi. Gli antichi campioni sanno sempre come fare. Bravo Cobolli a chiudere in fretta, senza offrirgli alcuna chance. Flavio è cambiato in fretta. Bambino quando è apparso nella top 100, giovane apprendista al termine del primo anno, oggi giovane uomo e tennista che sembra aver compreso quale sia l`essenza dello sport che ha imparato ad amare rubando corse e minuti al calcio. Saper vincere fa la differenza, e non tutti vi riescono. Flavio si è scoperto vincente alla seconda occasione nel tour dopo la finale dell`anno scorso a Washington, e quando a Bucarest ha messo il bavaglio a Baez, argentino mezzofondista del tennis, qualcosa gli è scattato dentro. Confermato dal titolo 100 ad Amburgo, in finale correo Rublev, una piazza che ha visto in era Open le vittorie di Bertolucci, Fognini e poi di Musetti. Che cosa sia successo glielo chiedo in conferenza stampa, aggrappandomi a un vecchio detto di Panatta, “giocare a tennis bene è un conto, ma vincere è sempre un altro sport”… E Cobolli risponde alla romana: «È successo che mi ero rotto le scatole di perdere». Solo questo? «No, nelle situazioni più buie riesco a tirare fuori la parte buona di me, m`impegno per venirne a capo, e di solito ci riesco. Quest`anno ne ha presentati diversi di momenti assai poco positivi. Allora sento qualcosa che mi scatta dentro, è un`attitudine che mi fa sentire bene». Si va verso il derby «Arnaldi è un amico, ci si conosce, c`è stima, e una voglia comune di far bene», dice Cobolli, affatto turbato. Arnaldi ha vinto l`unica sfida nel Tour maggiore, negli ottavi di Umag 2023, e altre due delle tre giocate nei Challenger. Ma Cobolli non è più un ragazzino, e i due successi di questa stagione rappresentano finora metà del bottino ottenuto dagli italiani. […]

Parigi, derby azzurro (Edoardo Innocenti, Corriere dello Sport)

Vittorie vista derby. Flavio Cobolli e Matteo Arnaldi superano l`esordio al Roland Garros con due successi tanto diversi quanto importanti. “Cobo”, reduce dal trionfo ad Amburgo, ha sconfitto nettamente l`ex Top 5 Marin Cilic 6-2 6-1 6-3; Arnaldi ha invece trovato la prima grande rimonta in carriera al quinto set, sconfiggendo Felix Auger-Aliassime 5-7 2-6 6-3 6-4 6-2 in 4 ore e 21 minuti. “Effetto derby”, l`ha subito definito Cobolli in conferenza stampa, facendo riferimento alle difficoltà emotive che entrambi potranno incontrare in una sfida del genere. I precedenti (tutti molto equilibrati e tutti su terra) vedono Arnaldi avanti 3-1. Flavio ha conquistato la prima sfida nel Challenger di Napoli del 2021 mentre a Vicenza, Cordenons e Umago (tra 2022 e 2023) si è imposto il ligure. Sono passati due anni dall`ultima sfida ed entrambi (soprattutto Cobolli) sono cresciuti moltissimo. Si è sempre parlato di un Matteo Arnaldi preparato fisicamente come nessun altro azzurro, sulla scia del suo idolo Novak Djokovic. Aveva già vinto un match al quinto set (contro Fils a New York nel 2023), ma mai rimontando due set di svantaggio. Le energie andranno recuperate in tempo per il derby di domani, con Arnaldi che difende i punti dell`ottavo di finale dell`anno passato. Inarrestabile. Da Amburgo a Parigi, Flavio Cobolli non molla di un centimetro. Concentrato dal primo all`ultimo punto, il romano ha messo in campo una prestazione ai limiti della perfezione. «Sono sorpreso anche io di aver mantenuto alta la concentrazione per tutto il match – ha raccontato -. Affrontare Marin Cilic è sempre complicato, sia per la sua storia che per il giocatore che è ora. Non era un match scontato, anche perché venivo da una settimana molto faticosa. Ho lavorato bene in questi giorni, tra Amburgo e il Roland Garros, per farmi trovare pronto dal punto di vista atletico». Cobolli è uscito da un periodo complicato, culminato con la sconfitta (e le lacrime) di Roma. «Mi piace trovare l`escamotage per uscire da momenti bui, che si tratti del campo o della vita. E sono bravo a tirarmi fuori dalle difficoltà da solo». Un set scintillante non basta a Mattia Bellucci per realizzare l`impresa contro Jack Draper. L’azzurro, sotto al tetto (causa pioggia) del Lenglen, ha dato spettacolo tra smorzate, vincenti potentissimi, servizi da sotto (sul set point) e recuperi difensivi incredibili. Draper ha dovuto alzare (molto) il livello per ribaltare il più classico dei derby tra mancini. Il britannico si è imposto alla fine 3-6 6-1 6-4 6-2. […]

Senza limiti (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Parigi è sempre una buona idea. E quel fascino bohemien che si respira ancora tra i suoi boulevard o la magia dei mille capolavori che si possono ammirare a ogni angolo rappresentano un perenne inno al genio e al talento. Sarà per questo che al Roland Garros, nel tempio del rosso, Musetti e il suo tennis affrescato hanno sempre trovato il terreno ideale per conquistare gli occhi e il cuore: ottavi di finale nel 2021 e nel 2023, fermato soltanto da Djokovic (dopo essere stato avanti di due set) e Alcaraz, ma soprattutto il bronzo olimpico di un anno fa, il risultato che ha cambiato la testa e le prospettive di Lorenzo. La sua città delle luci: «Qui ho sempre fatto bene e ovviamente ci metto anche i Giochi, è il campo dove mi trovo meglio. Mi piace molto, ho sempre espresso un ottimo tennis e ho giocato alcune delle partite più belle della mia carriera. Inoltre, le ultime settimane mi hanno dato fiducia, speranza e la consapevolezza che sto lavorando nel modo giusto». Ma questa volta è diverso e certamente più affascinante, perché lo accompagnano una primavera scintillante e il numero 7 del mondo appena raggiunto, che consolida il suo status di stella brillantissima. Finale a Montecarlo, semifinali a Madrid e a Roma, un record di 23 vittorie e 5 sconfitte sul rosso dal luglio 2024, con un perentorio 18-1 contro avversari fuori dalla top 10 come il colombiano lucky loser Galan (n.122) che affronta stamattina alle 11. E con l`autostrada dei sogni parata di fronte, in uno spicchio di tabellone che fino all`eventuale semifinale contro Alcaraz gli offrirebbe ostacoli abbordabili, compreso il Rune confuso di questi tempi. E allora coltivare pensieri di gloria non è presunzione ma consapevolezza: «La posizione in classifica devi dimostrarla ogni volta che scendi in campo, e migliorarla o mantenerla dipende dalla continuità dei risultati e dal livello. L`ho dimostrato nell`ultimo mese e dopo questa stagione su terra mi sento pronto per andare a vincere il titolo, è un obiettivo. Sto cercando di giocare ogni torneo con la stessa mentalità, specialmente adesso che sono in gran forma. Sono venuto qui con l`ambizione di andare il più avanti possibile e di provare ad alzare la coppa, perché è questa la mentalità che i top player devono avere. E poi, trattandosi di uno Slam, fisicamente mi sento pronto a ogni tipo di battaglia ed è per questo che ho l`ambizione di poter andare avanti» . […]

E Jasmine “scopre” Ajla (Gianluca Strocchi, Tuttosport)

Frequentano il circuito professionistico da almeno una dozzina d`anni (nel caso dell`australiana di origini croate anche 15) però Jasmine Paolini e Ajla Tomljanovic mai si sono incontrate in un match ufficiale. Primizia dunque oggi alle 12, sul prestigioso Philippe Chatrier: in palio il 3° tomo del Roland Garros. Non manca certo l`esperienza alla giocatrice nata a Zagabria il 7 maggio 1993, diventata tennisticamente aussie dal 2014, che nei Major vanta tre quarti di finale, di cui due consecutivi a Wimbledon (2021 e 2022) e uno allo US Open 2022 infliggendo al 3° turno l`ultima sconfitta di carriera a Serena Williams, mentre il miglior piazzamento sulla terra parigina sono gli ottavi nel 2014. Ora n. 71 (32° come best ranking), l’australiana ha raggiunto 5 finali Wta, l`ultima l`estate scorsa sull`erba di Birmingham a 5 anni dalla precedente, in Thailandia. Grazie al successo a metà ottobre scorso nel Wta 125 di Hong Kong, Tomljanovic ha fatto ritorno in Top 100 dopo aver perso per infortunio ben 8 mesi del 2023 ed essere precipitata fuori dalle 500. È risalita ancora quest`anno con le semifinali ad Austin e la settimana scorsa sulla terra di Rabat,
ritirandosi dopo un set nel derby con Maya Joint, con la quale qui si è presa la rivincita. Contro un`avversaria abituata a certi contesti l`azzurra n.4 del mondo, finalista un anno fa, dopo gli alti e bassi dell`esordio con la cinese Yuan deve ritrovare solidità e fiducia nel suo gioco. «Di sicuro dovrò tenere l`attenzione e l`intensità più alte, altrimenti diventa difficile. Spero di avere più focus e sensazioni migliori», riconosce Jasmine, consapevole delle insidie. […]

Schiavone: “Sinner sulla terra è vicino ad Alcaraz” (Riccardo Crivelli, La Gazzetta dello Sport)

Il 15 giugno2010 rimarrà una data scolpita per sempre nel cuore dello sport italiano: Francesca Schiavone vince il Roland Garros battendo la Stosur. È la prima giocatrice italiana a conquistare uno Slam, e l`ultima azzurra, uomini compresi, a piantare il tricolore a Parigi: prima di lei c`erano riusciti solo Pietrangeli e Panatta. Brillante, geniale e imprevedibile in campo, anche adesso che da allenatrice e commentatrice sta dall`altra parte, non ha perso il tocco magico: i suoi giudizi sono sempre uno specchio privilegiato.

Francesca, cosa ha insegnato la finale di Roma a Sinner?

Che Alcaraz è molto forte, ma le differenze sono minime anche sulla terra e Jannik può arrivare a colmarle già a Parigi, sfruttando la prima settimana del torneo per far coincidere il lavoro in allenamento con le sensazioni della gara. I primi match gli devono servire per ritrovare l`equilibrio complessivo e la condizione atletica ideale, poi potrà pensare allo spagnolo.

Certo che Alcaraz contro Jannik abbandona gli arzigogoli e si affida a un tennis percentuale efficacissimo e non ha i soliti alti e bassi.

Carlos farà sempre soffrire Jannik perché non gli dà ritmo. Ma al tempo stesso, pur a un livello altissimo, diventa più battibile. Per questo Jannik deve pensare prima a ritrovare tutti i suoi automatismi dopo tre mesi di stop e a quel punto avrà le armi per sfidarlo alla pari: percentuale di prime, accelerazioni da fondo, risposta al servizio.

Si può immaginare un vincitore diverso da loro a Parigi?

Credo di no e Roma ce lo ha detto chiaramente. […]

La Paolini, finalista un anno fa, arriva a Parigi sull`onda del successo di Roma.

Mi stupisco di chi si stupisce dei suoi risultati: non si arriva per caso a essere 4 del mondo. Jasmine è una ragazza intelligente e con un gioco brillante, vincere a Roma le avrà sicuramente permesso di capire come vincere le partite più importanti, l`unico dettaglio mancato l`anno scorso. […]

Tornando a 15 anni fa, quando si rese conto davvero che poteva vincere il Roland Garros?

Intanto, tutte le volte che venivo a Parigi, sapevo di poter fare bene perché era il torneo che sognavo da bambina e mi piaceva di più. Nel 2010, lo capii il venerdì mattina, il giorno prima della finale: in allenamento mi resi conto che stavo facendo tutte le cose giuste per vincere.

L’ha emozionata l`addio di Nadal?

Commovente. È vero che il tennis è sempre sopravvissuto alle sue leggende, ma se oggi abbiamo due campioni ammirati come Sinner e Alcaraz lo dobbiamo anche all`esempio di uomini come Rafa.


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