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Racconti

Roland Garros, storie da primo turno Slam: i sogni di Altmaier, il volo di Boisson. E Medvedev?

I temi dei primi turni, racconti e sorprese. Dall'eliminazione di Fritz alla mania per Fonseca...e una "bevanda francese"

Last updated: 28/05/2025 16:39
By Pellegrino Dell'Anno Published 28/05/2025
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8 Min Read
Daniel Altmaier - Roma 2023 (foto Francesca Micheli, Ubitennis)

📣 Guarda il Roland Garros sui canali Eurosport in streaming su NOW

I primi turni di uno Slam sono come i primi giorni delle vacanze di Natale. Ci si vede con tutti, si riabbracciano i parenti che vivono lontano e tornano appositamente, si passano le giornate a festeggiare e la sera si è stanchissimi. Così nei Major le prime giornate sono piene di partite, tra maschile e femminile, volti nuovi e ritorni di fiamma. Sorprese e riconferme. In ogni caso tante, tantissime storie.

Sezioni
Daniel Altmaier: il carneficeDaniil Medvedev: dove sei?Joao Fonseca: due indizi fanno una prova?Un brindisi a Lois Boisson

Così tante che quasi è difficile raccontarle senza dimenticare qualcuno, senza celebrare nella maniera più adeguata quelle storie che davvero meritano. Ma, come nei giorni che precedono la vigilia di Natale, siamo tutti più buoni in fin dei conti. Per gustare quello che ci lasciano in eredità questi primi turni di Roland Garros.

Daniel Altmaier: il carnefice

Se si giocasse sempre al Roland Garros il tedesco sarebbe un giocatore inavvicinabile. Tre delle sue cinque vittorie contro top 10 sono infatti arrivate nello Slam parigino. E due delle quali contro italiani, Berrettini nel 2020 e Sinner nel 2023. La più prestigiosa è arrivata però in quello che è per lui già un indimenticabile lunedì, contro il n.4 del mondo Taylor Fritz. Molti quasi se l’aspettavano, visto il livello mostrato ultimamente dall’americano e soprattutto l’elevato rendimento di Altmaier su terra. Che qualche anno fa disse: “Sogno di vincere uno Slam, è un mio obiettivo”. Sicuramente l’ambizione non manca, anche se forse andrebbe un po’ ricalibrata.

Frattanto si gode un secondo turno al Roland Garros, dove potrebbe tranquillamente vestire i panni dell’underdog in una zona di tabellone abbastanza aperta…grazie alla sua meravigliosa prestazione, che gli permetterà di sfidare Vit Kopriva al secondo turno. Con obiettivi ridimensionati, visto che ha parlato di puntare alla testa di serie all’Australian Open. Appare chiaro come rimanga qualcosa di molto lontano, dato che il suo tennis salvo sprazzi memorabili non lo ha mai portato chissà dove, contando che ancora gli manca anche una finale in tour. Ma non si vuole fermare: “Ho una visione a lungo termine: voglio fare qualcosa di grande nel tennis, sto lavorando per questo”. Il Roland Garros potrebbe essere ancora una volta un fondamentale crocevia.

Daniil Medvedev: dove sei?

“C’è un problema nel rimanere l’ultimo, piano piano scomparirai anche tu”. Citazione meravigliosa del film cult “Pirati dei Caraibi – Ai confini del mondo”, che in fondo si può applicare a quanto sta accadendo a Daniil Medvedev. Che è sempre più l’ombra di sé stesso, dopo aver perso per la prima volta in carriera due match consecutivi in cui aveva rimesso in piedi la partita sul 2-2 dopo essere stato 0-2. Contro Norrie, non un cuor di leone, né dotato di un gioco che fa particolarmente male al russo. Che ormai, al di là dell’avversario di turno, sembra incapace di comportarsi da Medvedev, di mettersi da fondo e smascherare tutti i lati deboli degli avversari. Perché a venire alla luce sono sempre più i suoi, di lati deboli. Come della sua generazione.

La sensazione, forte, è che il peso delle discese in classifica di Rublev e Tsitsipas, le difficoltà di Berrettini, Thiem che ormai ha smesso, con il solo Zverev realmente ancora competitivo, stia gravando sul russo. Come se avvertisse che, ormai, i treni per i nati nella seconda metà degli anni ’90 siano passati tutti. E le sei eliminazioni al primo turno su 9 partecipazioni al Roland Garros sono un’altra piccola traccia di un giocatore che pare aver mollato gli ormeggi della speranza, con troppi sguardi ai giorni di gloria andati. E troppo pochi a un futuro che potrebbe essere ancora da scrivere.

Joao Fonseca: due indizi fanno una prova?

In Australia si era scoperto il calderone, con la vittoria su Rublev. Questo carioca 2006, dritto e saudade, il Sinnerzinho, era sulla bocca di tutti. Dopo qualche mese di assestamento arriva di nuovo un sigillo importante in uno Slam, e ancora una volta contro un avversario navigato e più esperto. La vittima designata è stata Hurkacz, una delle nove teste di serie cadute nelle forche caudine del primo turno. In fondo i sussurri portavano a crederlo, c’era nell’aria l’attesa di qualcosa, una sorta di elettricità.

Basti pensare che c’era una lunghissima fila per entrare in uno già strapieno campo 14. E non è così usuale vederlo nei primi turni, specie quando non giocano i francesi. La Fonseca-mania ha preso piede al Roland Garros, e il povero Hubi, sempre gentile e candido, ha potuto fare poco altro che guardare il treno passare alzandosi il cappello. Joao si farà, si sta già facendo. Mensik ha lanciato segnali di futuro prossimo, Fonseca dovrà prenderli e farli diventare dolci assaggi di presente. In termini di popolarità è già ad un ottimo punto. E al prossimo turno contro Pierre-Hugues Herbert, sogni al singolare in una vita di doppi, lo spettacolo in Francia, dentro e fuori dal campo, è assicurato.

Un brindisi a Lois Boisson

La copertina del giorno, oltre ai nomi noti e ai capitomboli che più fanno rumore, è giusto assegnarla ad una giocatrice di casa. Specie in un periodo così avaro di soddisfazioni per il tennis transalpino, una boccata d’aria fresca a sorpresa è un toccasana. E la giovane Lois, il cui cognome si traduce in italiano con bevanda, questo spirito lo incarna alla perfezione. Classe 2003, è sprofondata fuori dalla top 300 a causa degli infortuni, dopo che lo scorso anno aveva accarezzato anche le prime 150.

Il tempo c’è, così come il tennis. Alta, figlia di un ex cestista professionista, nel marzo 2024 arrivò addirittura a vincere 18 partite di fila, conquistando tre tornei uno dietro l’altro per andare poi (dopo una semifinale a Chiasso) a vincere il torneo più importante della carriera, un 125 a Saint-Malo battendo 4 top 150 su 5. Poi un infortunio le chiuse le porte del Roland Garros e di crescita ulteriore. Ha ripreso da dove aveva finito, con una vittoria convincente proprio a Parigi, prima in carriera con una top 30 al primo tentativo. E un tabellone che si fa interessante. In fondo le francesi a Parigi sanno sempre quale tango andare a ballare.

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