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Roland Garros

Roland Garros: Zheng non brilla ma cresce al momento giusto e supera Samsonova. Sabalenka si impone in due set su Anisimova

La cinese ritrova la battuta nel set decisivo e entra per la prima volta nei quarti a Parigi: sua avversaria proprio la numero uno del mondo

Last updated: 02/06/2025 17:00
By Danilo Gori Published 01/06/2025
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14 Min Read
Qinwen Zheng – Roland Garros 2025 (foto via Twitter @WTA)

📣 Guarda il Roland Garros sui canali Eurosport in streaming su NOW

[8] Q. Zheng b. [19] L. Samsonova 7-6(5) 1-6 6-3

Sezioni
Primo set: meglio Samsonova di Zheng, ma la cinese vince in extremisSecondo set: Liudmila vacilla in apertura, poi domina la frazioneTerzo set: Zheng serve benissimo e vince al nono gameIl match

Mai come questa volta Liudmila Samsonova si è avvicinata all’ingresso ai quarti di finale di un torneo dello Slam (ultima volta lo scorso US Open), non avendo mai vinto un set nei tre precedenti ottavi di finale disputati in carriera. Domenica la numero 19 del seeding ha esibito determinazione e coraggio crescenti, unitamente a un dritto efficace e appoggiato da un buon rovescio anche in slice e da un intelligente utilizzo del servizio piazzato; tutto ciò però non è bastato.

Qinwen Zheng non ha brillato, soprattutto nel servizio, e questo dettaglio ha tolto incisività al suo colpo migliore, il dritto liftato che sulla terra rossa le dipana numerose matasse quando lo scambio si complica. La favorita del match ha comunque vinto il primo set ma ha subito la voglia di rivincita della russa, che ha dominato la frazione di mezzo; da qui però Zheng ha magicamente rimesso a posto la battuta, che le ha permesso di solcare il terzo set con maggiore tranquillità, in attesa del primo calo della rivale.

Samsonova è stata brava a reagire ad un break, ma ha capitolato dopo averne subito un secondo da parte di una giocatrice capace di gestirsi al meglio nei momenti meno brillanti, per sbucare sulla scena nei frangenti decisivi. Quello che fa di solito una campionessa. Il suo primo quarto di finale in carriera al Roland Garros la vedrà opposta a una tra Sabalenka e Anisimova.

Primo set: meglio Samsonova di Zheng, ma la cinese vince in extremis

Per Samsonova è fondamentale non cascare nelle spire del dritto della numero otto del mondo; la siberiana aziona bene il drive a uscire e Zheng si deve allungare a sinistra per mantenere vivo lo scambio. Per la tennista asiatica la partenza è meno brillante e ordinata di quella della rivale; Zheng non trova spesso la profondità migliore e la prima palla di servizio è insicura e atterra dentro alle righe solo nel 40% dei casi nel primo set. L’atleta cinese non incide e allora la condotta attenta e propositiva della russa produce il premio del break sul 3-3.

Liudmila si porta poi sul 30-0 ma, se le titubanze di Zheng hanno avuto parte delle fortune della russa nel game precedente, ora è proprio Samsonova che si imbarca in quattro errori consecutivi, che testimoniano e del suo essere poco avvezza a gestire le situazioni più scomode. La tennista russa quasi-italiana perde entrambi i fondamentali e il suo timing lacunoso con il dritto a uscire concede la palla-break che Zheng trasforma. Samsonova ottiene un altro break ma ancora non sa difendere il vantaggio: la favorita cinese non trova ancora il suo miglior tennis ma rimane in scia, mentre la numero 19 del seeding manca proprio quando è vicina a fare la differenza.

La regola del servizio viene ripristinata e le duellanti approdano al tie-break, che presto arride a Zheng, che si porta sul 2-0. Qui di nuovo l’atleta asiatica lascia spazio alla russa, che colleziona quattro punti consecutivi, ivi inclusi un ace e un doppio fallo in regalo; Qinwen è brava a rifugiarsi nel ritmo, che sa alzare al momento giusto per ottenere gli errori di Samsonova e spingersi sul 5-4. È il preludio all’ultimo sprint, che premia la tennista asiatica al dodicesimo punto: Zheng non splendida ma concreta, rimpianti per Samsonova, che crea occasioni ma si perde nei momenti più caldi.

Secondo set: Liudmila vacilla in apertura, poi domina la frazione

Samsonova ci pensa un attimo su negli spogliatoi ma al rientro la partenza del nuovo parziale è horror, con tre errori consecutivi e 0-40; Liudmila è lenta a uscire dal movimento al servizio, e forse anche delusa dal finale del primo set, e non reagisce come vorrebbe alle risposte cariche e profonde della numero otto del mondo. Stavolta però la fine del game causa rimpianti alla favorita della vigilia, che subisce il ritorno della rivale con il dritto anticipato, e che sbaglia alcune scelte con la risposta di rovescio, remissiva e fuori misura. La russa annulla cinque palle-break e allunga il momento magico giocando i suoi colpi migliori per un nuovo break, a zero e vissuto al comando in ogni scambio.

Zheng soffre la crescita del livello di Samsonova e dà segni di nervosismo, che la portano a reazioni positive ma estemporanee e non sorrette da continuità; il servizio continua a funzionare a sprazzi e forse Qinwen a un certo punto della contesa pensa più a prepararsi al terzo set che non a recuperare l secondo. Sull’1-4 15-30 la cinese serve due doppi falli e regala un altro turno di battuta. Samsonova è brava a non distrarsi nel settimo game e a chiudere nonostante due chance offerte alla rivale per accorciare le distanze: dopo quasi due ore un set a testa, solo il 45% di prime palle in campo per la numero otto del seeding mentre Samsonova annulla otto palle-break su dieci concesse.

Terzo set: Zheng serve benissimo e vince al nono game

Le ragazze si spartiscono i due game iniziali e Liudmila conferma la propria determinazione, che l’ha portata già nel set precedente a provare la palla corta di rovescio a una mano. La variazione funziona anche in questo inizio di frazione ma dall’altra parte della rete Zheng sembra finalmente aver fatto pace con la battuta e si giova di un 73% di prime palle per sedersi al cambio di campo sul 2-1.

La qualità complessiva sale e assistiamo ai palleggi più spettacolari con scambi a capo aperto: Samsonova esce dall’1-2 30-30 con un dritto a rientrare di violenza e bellezza notevoli. Zheng non trova modo di fare la differenza con il peso del proprio dritto ma è brava a mantenerne profondità e consistenza per complicare le iniziative offensive della rivale, che brilla ma non riesce a trovare il break nel quinto game: 3-2 per la cinese, bel tennis con Zheng che serve come non mai nel match e con Samsonova che prosegue con inconsueta personalità e coraggio.

Liudmila conferma il tutto riprendendo uno 0-30 nel sesto gioco per arrivare alla palla-game, ma qui Zheng è più brava e trova la risposta di dritto carica e angolata che le porge l’occasione per togliere il servizio alla rivale; il blitz riesce e arriva il break del 4-2 per l’atleta asiatica. Adesso è Qinwen che vola sulle ali del suo servizio e si ritaglia la palla per il 5-2, ma Samsonova reagisce in maniera inaspettata e, dopo aver fallito la prima palla-game, un doppio errore della cinese, l’ottavo del match per lei, consegna il contro-break.

Bravissime e coraggiose entrambe, dal momento che l’errore di Zheng sulla seconda palla è un quasi-ace; Liudmila però mostra qualche incertezza nell’affondo, già manifestatasi nei due game precedenti. La russa infatti cede di nuovo la battuta con il dritto, e forse un po’ anche le gambe, che si eclissa in un paio di occasioni, e Zheng fa sua la contesa nel gioco successivo, approfittando di un dritto scellerato dell’avversaria sul matchpoint.

[1] A. Sabalenka b. [16] A. Anisimova 7-5 6-3

Aryna Sabalenka batte per la terza volta in carriera Amanda Anisimova, accorciando il ritardo nei confronti diretti che vedevano l’americana avanti 5-2 (ultimo confronto lo scorso agosto a Toronto) ed entra per la dodicesima volta in un quarto di finale Slam (10-1 l’invidiabile bilancio). La favorita del seeding ha impostato come suo solito sulla potenza il confronto con un’avversaria che certamente le somiglia come stile, esibendo comunque i suoi miglioramenti nell’adattamento alla superficie, primi fra tutti, secondo noi, la maggiore pazienza nel gestire le diverse fasi del match.

Contro Anisimova Aryna ha dovuto, come logico aspettarsi, subire il forcing avversario; lo ha fatto sapendo di dover chiedere assistenza extra dal servizio per togliere efficacia alla temibile risposta dell’americana. Ha ben gestito i propri game, pur con alcune cadute, e ha piazzato il break decisivo per prendersi il long set d’inizio match. Da qui ha potuto vincere il secondo con più agio, con la maturità che la propone come prima favorita indipendentemente dai diritti del seeding.

Il match

La regina del circuito è inavvicinabile quando mette la prima palla perché il secondo colpo le offre un vantaggio spesso già non colmabile per le virtù in termini di dinamicità di Anisimova; l’atleta statunitense confeziona un paio di risposte vincenti ma per il resto non contiene la straripante potenza di Aryna. La campionessa di Minsk sfonda con pieno merito le difese della rivale e le toglie il servizio nel quarto game, ma nel decimo game, quando Sabalenka serve per il set, Amanda carica la risposta e i rischi aggiuntivi producono la palla per il contro-break.

Aryna annulla con la battuta ma poco dopo spreca un setpoint, e Anisimova si fa di nuovo sotto con la risposta: la seconda palla-break ha maggiore fortuna e il match cambia. Ora la statunitense di origini russe prende coraggio e con autorità pesca il 5-5 e addirittura due palle per il 6-5 sulla battuta di Aryna. La numero uno del seeding è furente, bisticcia con la battuta ma ottiene anche le prime palle che cancellano le due minacce; alza i decibel delle sue urla quando si lascia alle spalle le chance di break e finisce per catturare il 6-5 dopo quasi tre quarti d’ora di tennis super-rapido.

La sua rivale ha nel frattempo messo nel cassetto ogni timore reverenziale e imprime massima potenza ai suoi colpi: il dodicesimo game è una corsa a chi prende per prima il sopravvento nel palleggio e la perseveranza premia la due volte campionessa di Melbourne, che resiste in copertura e incassa un errore di dritto di Anisimova. In quarantanove minuti ci sono dodici colpi vincenti a testa ma sei ace per Aryna contro uno solo di Amanda.

Le contendenti confermano in partenza di set le qualità balistiche che hanno dato vita a un bel primo parziale, con percentuali di prime palle abbastanza simili: Anisimova punge in risposta e tiene botta ma dove Sabalenka si lascia preferire è sulle variazioni, sui colpi in chop per contenere o per accorciare il palleggio. Aryna si sposta in avanti meglio, pur non essendo nemmeno lei leggiadra, si coordina meglio e trasforma un dropshot dell’americana in un passante lungolinea di rovescio che effettua in punta della racchetta. La Tigre di Minsk toglie la battuta ad Anisimova, si porta sul 3-0 e sul proprio servizio naviga tranquillamente fino al 5-2, quando si procura ben sei matchpoint in risposta.

Anisimova non si perde d’animo e riesce ad andare oltre a tutti gli episodi, allungando il set fino al 5-3 con un servizio vincente e soprattutto con il suo dritto, ma nel game seguente sbaglia malamente il comodo drive del 15-30 che forse avrebbe dato qualche pensiero in più ad Aryna; la campionessa non si distrae più e chiude con un rovescio vincente.


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