La prima domenica dei tornei del Grande Slam non vuol dire solo ottavi di finale. È anche la giornata di partenza dei tabelloni dei tornei junior, maschile e femminile. Dove spesso nascono le stelle del futuro, si iniziano a vedere stimmate di talento. Ma soprattutto si vede tennis puro, di grinta e rincorsa, in ragazzi che sognano i grandi palcoscenici. Ed effettivamente si respirava un’aria elettrica sul campo 4 del Roland Garros, nel match tra Pierluigi “Pigi” Basile e il figlio d’arte Cruz Hewitt.
Il tarantino d’origine, accompagnato da un folto e simpatico angolo che lo spingeva con incitamenti ed esultanze ad ogni punto, si è affermato per 7-6 5-7 6-3. Con tanto di match point annullato dall’australiano prima di forzare il set decisivo. Dove “Pigi”, carattere esuberante, con la classica aria di chi fa e disfa nella stessa partita ma sempre consapevole del limite da segnare, ha imposto la superiorità sul lato del rovescio (a una mano, delizioso) e con il servizio.
Una prestazione di primo piano, che manda segnali incoraggianti per un 18enne che sembra già pronto a spiccare il salto tra i grandi. Anche dalle parole, lucide, che ha regalato in esclusiva ad Ubitennis nel post match. “La partita me l’aspettavo meno punto a punto”, spiega “Pigi”, “il primo set è stato molto lineare, tutti e due abbiamo tenuto sempre il servizio, giocando pochi scambi lunghi. Quindi trovare il ritmo era più difficile, anche per la tensione. Mi aspettavo un avversario diverso, sapendo che è più da cemento non mi aspettavo una palla così pesante. Ho vinto il primo da 4-2 sotto al tie-break, e ho giocato tre punti dove ho preso iniziativa, e mi hanno portato a vincerlo. Mi sono sciolto un pochino da lì e sono riuscito a giocare un meglio”.
Effettivamente il finale di secondo set sembrava aver complicato non poco le cose. Eppure, nonostante tutto, Basile è stato lucido nel prendere il controllo delle operazioni presto nel terzo set. Anche con qualche noia da parte dell’arbitro.
“Ho iniziato a fare le cose meglio, come prendere la palla un po’ prima, spingere un po’ di più, e sul 5-3 un po’ la tensione, un po’ la fretta non mi hanno fatto giocare bene il game di servizio. Era un momento un po’ difficile dal quale stavo pensando di tirarmi fuori subito il game dopo, 0-30 e doppio fallo non chiamato. Al punto dopo ho fatto un vincente e me lo hanno chiamato fuori a punto finito, era una situazione difficile da cui tirarsi fuori. E infatti ho perso il set senza giocare gli ultimi due game. Sono stato poi bravo al terzo a prendermi le mie responsabilità, ho ripreso a giocare come dovevo, con traiettoria e meno fretta. Nei momenti più difficili del terzo, forse per la stanchezza più che la tensione tendevo ad uscire un poco subito dallo scambio”.
Ma nel terzo si è visto al massimo il gioco brillante e godibile di Pigi. Che, non una cosa così usuale per i ragazzi della sua età, gioca il rovescio a una mano. Nonostante non proprio tutti appoggiassero la sua scelta: “Mi piaceva e mi piace Federer, quindi nessuno mi ha mai fatto cambiare idea. Quando ero piccolo ho subito voluto fare il rovescio a una mano, ho iniziato a giocare a due anni e mezzo, in casa a una mano, e ho anche testimonianze video. Però la mia prima maestra di tennis, questa cosa l’ho scoperta di recente, non me la ricordavo, me lo faceva fare a due mani e una mano, perché non voleva che lo giocassi a una mano, però ha vinto la testardaggine. Chissà dove sarei col rovescio a due mani…tutto incartato sul cemento (ride)”.
Da un paio di settimane Basile si è presentato con un nuovo look, capelli tinti di biondo. Un’acconciatura sicuramente di grido e abbastanza stravagante, che ha rapito lo sguardo e le curiosità. Sembrava la classica scommessa persa con gli amici…ma quando ha sentito la domanda Pigi è quasi trasalito. “No, ma no”, scuote la testa divertito, “non capisco perché se uno si fa i capelli biondi deve aver perso una scommessa. A me piacevano, e me li sono fatti. Tante persone me lo hanno chiesto, e non è così, anche perché io non perdo scommesse”. Idee chiare, come la capigliatura che ha illuminato il campo numero 4.
E che regala una sfida intrigante contro la prima testa di serie, lo spagnolo Andres Santamarta Roig. Per la verità già affrontato e battuto due volte, tra cui all’Australian Open junior qualche mese fa: “Ci ho vinto due volte, dall’ultima volta è sicuramente migliorato un sacco, i suoi ultimi risultati lo dicono. Ma ho già in mente cosa devo fare, che sia la prima testa di serie non mi interessa, mi gioco la partita e basta. Terra o cemento? Non ne ho idea”.
Per uno che ha da qualche mese compiuto 18 anni in realtà le idee sembra averle fin troppo chiare. Anche nel ragionare su un secondo turno sicuramente impegnativo, che può essere un ottimo barometro per misurare livello e ambizioni di Pigi (che, tra parentesi, si presenta proprio in questa maniera, e non come Pierluigi). Il torneo è appena iniziato, ma partire con una battaglia in tre set può voler dire tanto. Con l’augurio che i capelli biondi e il rovescio a una mano possano portare bene. Come portarono bene, anni e anni fa, al modello di Basile. Che quando si affacciò al tennis che conta aveva capelli tinti (di biondo), rovescio a una mano, gioco brillante, e un carattere da smussare.
