[2] C. Alcaraz b. F. Fognini 7-5 6-7(5) 7-5 2-6 6-1
Carlos Alcaraz viene impegnato fino allo stremo delle forze da Fabio Fognini (38 anni, numero 138 del ranking mondiale), che resiste per oltre quattro ore e mezzo ma poi crolla al qunito set lasciando via libera al suo fortissimo avversario.
“Uno dei più bei primi turni degli ultimi 50 Wimbledon“, ha detto il direttore Ubaldo Scanagatta in tribuna mentre assisteva alla sequenza di colpi incredibili che i due protagonisti sono stati capaci di mettere insieme.
Al secondo turno Alcaraz affronterà il qualificato inglese Oliver Tarvet (21 anni, numero 737 della classifica ATP), che ha sconfitto lo svizzero Riedi per 6-4 6-4 6-4.
Primo set: Alcaraz annulla cinque palle break e piazza la zampata decisiva
Il tempo del primo match sul Campo Centrale dell’edizione 2025 di Wimbledon viene scandito dal caldo torrido e dal movimento inconsueto dei ventagli degli spettatori, a caccia di un pizzico di aria nell’afa londinese: Fognini è tranquillo, piazza i piedi sulla linea di fondo e parte bene, anticipando con naturalezza i colpi carichi dell’avversario e attaccando, di conseguenza, con il marchio di fabbrica del controtempo. Alcaraz cammina sulle uova, fatica a trovare il tempo per scaricare il dritto e concede – a cavallo tra il quarto e il sesto game – la bellezza di cinque palle break, ma riesce ad annullarle con l’aiuto del servizio. Lo spagnolo fatica ad alzare i giri del motore del suo tennis, concedendo anche qualche doppio fallo di troppo (saranno 4 alla fine del set) ma, sul 5 pari, trova improvvisamente la concentrazione giusta, eleva il volume del grunting, impatta un paio di risposte solide e breakka per la prima volta Fabio, grazie al punto più spettacolare ed elegante del match (solito schema: smorzata e volèe, 6 a 5). Alcaraz respira, difende a zero l’ultimo turno di battuta e chiude il primo parziale – nonostante i 16 errori gratuiti – con il punteggio di 7-5 dopo 54 minuti di gioco.
Secondo set: troppi errori per Alcaraz, Fognini rimonta con coraggio e vince il tie break
Alcaraz continua a sbagliare decisamente troppo e Fognini, grazie a un’ottima percentuale di prime palle in campo, riesce a comandare il punteggio: il ligure, però, sul 2 pari, subisce un break crudele, da 40-0, regalando due doppi falli e altrettanti errori gratuiti e un po’ grossolani (3-2 Carlitos). Lo spagnolo allunga (4 a 2), tenta la fuga e dà la sensazione di poter finalmente prendere il controllo della partita ma, nell’ottavo game, ne combina di tutti i colori, concedendo a sorpresa il controbreak, da 40-15 (tre occasioni totali sprecate del 5 a 3): la posizione aggressiva in risposta di Fabio toglie qualche certezza a un avversario distratto e falloso, e il set si riapre. Fognini rischia subito di rovinare la bellezza della propria rimonta ma, dopo aver annullato una pericolosissima palla break (ennesimo gratuito di Carlos), difende un turno di battuta fondamentale, e si porta sul 5 a 4. Il tie break, a questo punto diventa l’epilogo inevitabile di un set appassionante: Alcaraz (36 errori gratuiti, statistica forse un po’ generosa, a dire la verità) non trova il campo e Fognini, percependo il prestigio del palcoscenico e dell’occasione, vola sul 6 a 2, spreca un paio di attacchi piuttosto comodi sui primi due set point (scelte giuste, esecuzioni sbagliate), subisce una stupenda veronica dell’avversario ma alla fine chiude per 7 punti a 5 con la classe della stop volley in allungo, portando in parità – dopo circa 2 ore – un match che, teoricamente, non doveva esistere.
Terzo set: Fognini regala spettacolo, Alcaraz però si salva
Fognini, sull’onda dell’entusiasmo, si porta in vantaggio di un break, strappando il servizio all’avversario nel terzo gioco grazie a due punti splendidi, in avanzamento (2-1 Italia): lo spagnolo, nel momento più complicato della partita, mantiene la calma e reagisce da campione, recuperando immediatamente lo svantaggio (controbreak a zero e 2 pari). Il livello della partita si alza all’improvviso, Alcaraz riduce il numero degli errori gratuiti ma Fabio ribatte colpo su colpo, producendo una serie di giocate sopraffine: lo spagnolo, nel settimo game, si aggrappa al servizio e annulla tre palle break, Fabio si inventa un cucchiaino dolcissimo nei pressi della rete, ma non basta (4 a 3 per Carlitos). Il pubblico si diverte, i due protagonisti coccolano le righe e Alcaraz prova a scatenarsi, portandosi sul 5 a 3. Il ligure trova energie che non dovevano esistere e ricuce lo strappo grazie al punto più spettacolare della giornata: attacco in controtempo, smash a rimbalzo spalle alla rete (una giocata da squash, o da padel, scegliete voi) e volèe alta vincente di rovescio. Il Centrale si inchina a Fognini, e siamo 5 pari: l’azzurro meriterebbe il palcoscenico di un altro tie break, ma il numero 2 ha idee diverse. Alcaraz guadagna campo, approfitta di un paio di sbavature dell’avversario, dipinge una smorzata senza nessun senso e scarica, finalmente, tutta la sua potenza, chiudendo per 7 giochi a 5 il miglior set della partita e riportandosi in vantaggio dopo oltre 3 ore di gioco.
Quarto set: Fabio non molla e porta al quinto set un Alcaraz nervoso
La delusione della volata del set precedente non scalfisce minimamente Fognini, che riparte dalla qualità dei suoi colpi e dalla brillantezza di una condizione atletica sorprendente: nel terzo game Alcaraz concede tre palle break, di cui due consecutive, ma si salva con il servizio, difendendo un turno di battuta durissimo caratterizzato da 16 punti (2-1 Carlitos). Fabio, però, prosegue per la sua strada e continua a macinare punti, mettendo in mostra tutto lo spettacolo del suo tennis: “Questo c’ha 50 anni, però guardate come sta giocando!” urla Alcaraz al suo angolo, innervosito dalla prestazione e dalla tenuta atletica dell’avversario. Il 50enne, nel momento più delicato del suo pomeriggio, cambia ulteriormente marcia, anticipando i colpi con la naturalezza dei grandi talenti: nel quinto game arriva finalmente il break (3 a 2 Fognini) e, nel settimo, un altro ancora (5 a 2). Fognini inganna il tempo sotto gli occhi della sua famiglia, meritandosi l’ultima puntata di una serie tv che sarebbe dovuta durare molto di meno: 6-2 per l’italiano, si va al quinto set dopo 3 ore e 47 minuti di gioco.
Quinto set: Alcaraz tiene il piede a tavoletta, Fognini non ce la fa
Al via del quinto set, la tensione sale subito: nel secondo gioco, Alcaraz conquista una palla break sul servizio di Fognini e sale 2‑0. Il ligure reagisce alla grande con due splendide accelerazioni di dritto – una profonda, l’altra sulla riga – e si conquista due palle break consecutive con una fluidità dei colpi sorprendente: sono già 20 le palle break complessive nel match per Fognini. Alcaraz tuttavia annulla la minaccia, recupera e si porta 40 pari: ottiene la palla per il 3‑0, che realizza infilando quattro punti di fila. Arriva poi una lunga interruzione (circa 15 minuti): la partita viene sospesa per un malore sugli spalti, a causa del caldo torrido. Una spettatrice accusa un malessere nel terzo settore del Centre Court, costringendo gli organizzatori a fermare il gioco. L’episodio avviene proprio nella giornata più calda mai registrata nella storia di Wimbledon, con temperature molto alte. Un record assoluto per il torneo, che ha reso ancora più difficili le condizioni in campo.
Alla ripresa, Fognini dal 40‑0 si trova 40 pari, subisce una palla break da Alcaraz ma riesce a salvarsi; tuttavia, lo spagnolo ottiene un’altra opportunità e centra il break del 4‑0. Liberato mentalmente, Alcaraz infila tre ace di fila e una prima vincente per chiudere 5‑0: un parziale netto che illustra come sia crollata la resistenza dell’italiano sul piano psicofisico. Fognini finalmente si scuote: tiene il servizio e cancella lo zero dallo score, segnando il primo game del set sul 5‑1. Alcaraz si avvicina al match point servendo per chiudere: Fognini risponde con ottimi colpi, conquista il 30 pari, suscita applausi, ma Alcaraz resta freddo e chiude l’incontro ai vantaggi. Risultato finale: 6‑1 nel quinto, dopo 3 ore e 46 minuti di spettacolo, terminati con il punteggio totale in punti Alcaraz 184 – Fognini 173. Nonostante il punteggio netto dell’ultimo parziale, il set è stato il culmine di un duello serrato, dove l’esperienza e tenacia di Fognini hanno trovato riscontro nei momenti topici.
Alcaraz difende con successo il titolo, vincendo 7‑5, 6‑7, 7‑5, 2‑6, 6‑1 e prosegue la sua striscia vincente a 19 match. Fognini, classe 1987 e posizionato attorno alla 135ª–138ª posizione ATP, ha annunciato il ritiro a fine stagione: il match potrebbe essere uno degli ultimi sul Centre Court. Dopo questa sfida memorabile, Alcaraz incontrerà il britannico Oliver Tarvet (21 anni, n. 733 ATP), esordiente Slam e talentuoso NCAA – che ha sorpreso in 1° turno.
Nella breve intervista sul campo, lo spagnolo ha omaggiato Fognini: “Non capisco perché sia il suo ultimo Wimbledon, potrebbe giocare ancora per anni. È un grande giocatore, ha mostrato il suo talento lungo tutta la sua carriera. Sono felice di aver condiviso il campo con lui.” Ha poi commentato il debutto sul Centrale: “Giocare il primo match sul centrale non è mai semplice, mi sono allenato sull’erba ma Wimbledon è diverso. Posso sicuramente migliorare. In generale credo sia stata una grande partita.”
Una partita rovente, non solo per la temperatura storica di Londra ma anche per l’intensità sportiva del momento, dove Alcaraz ha trasformato la gestione emotiva e tecnica delle situazioni decisive in un dominio finale, mentre Fognini ha lasciato Wimbledon tra gli applausi del pubblico per la sua performance coraggiosa.