Ben Shelton approda in semifinale del Masters 1000 di Toronto in virtù del successo con il punteggio di 6-3 6-4 contro Alex De Minaur. Poco più di un’ora e mezza in campo per lo statunitense con l’australiano, al primo testa a testa in carriera. Ora per Shelton un match molto sentito, ovvero il derby a stelle e strisce con Taylor Fritz, da lui definito colui che sta portando maggior lustro al Paese nei grandi tornei. “Penso di aver giocato davvero bene – racconta Ben nel post partita -. Sono rimasto calmo e lucido, non mi sono fatto prendere dal panico negli scambi lunghi, il che è davvero importante contro un giocatore come De Minaur”. Di seguito le sue dichiarazioni in conferenza stampa.
D: Puoi parlare di questi scambi lunghi? Credo tu abbia vinto la maggior parte dei punti con nove colpi o più. Cosa ti ha permesso di vincerne tanti?
BEN SHELTON: “Penso di aver giocato un po’ entro i miei limiti. Non forzavo e questo è importante perché Demon si nutre degli errori non forzati e degli avversari che esagerano, visto che è velocissimo, si muove benissimo e riesce a colpire grandi colpi mentre contrattacca in corsa. Per me era davvero importante restare solido. Ho giocato un ottimo tennis, soprattutto nella parte finale di quei punti”.
D: Una domanda più generale su di te e sul tennis americano. Ho fatto la stessa domanda anche a Taylor Fritz. Sono passati più di 20 anni dall’ultima volta che un americano ha vinto uno Slam nel tennis maschile. Con lo US Open alle porte e sapendo che potresti essere uno di quei giocatori, lo vivi come una pressione o come una motivazione?
BEN SHELTON: “Nessuna pressione, decisamente una motivazione. Non ho dubbi che uno di noi prima o poi ce la farà. Chi sarà? Non si sa, dovrete solo aspettare e vedere. Penso che il tennis americano sia davvero in un buon momento“.
D: Cosa pensi dell’affrontare Taylor già domani, con così poco tempo per recuperare?
BEN SHELTON: “Sono davvero entusiasta. L’ho affrontato più o meno all’inizio della mia carriera nel circuito. Abbiamo disputato una grande battaglia a Indian Wells, ma non l’ho mai affrontato nelle fasi avanzate di un torneo, dato che quella era una partita di primo o secondo turno. Sono davvero entusiasta, è un giocatore da grandi match. Ultimamente è lui che sta portando in alto la bandiera degli Stati Uniti nei tornei importanti, è decisivo nei momenti chiave, serve molto bene. Siamo grandi amici ed è una partita che non vedo l’ora di giocare”.
D: Poco tempo tra un match e l’altro, stai giocando praticamente a giorni alterni. Come ti prepari per domani?
BEN SHELTON: “La solita routine. Mangiare, stretching, trattamenti, dormire fino alle. So che giocherò un match serale, quindi non devo stressarmi per le ore precedenti. Poi si torna al lavoro”.
D: Giocherai il doppio misto con Taylor Townsend a New York. Curiosità: hai dovuto “battere” altri americani per essere il suo compagno? E poi, un paio d’anni fa siete arrivati in semifinale: cosa ricordi di quella corsa?
BEN SHELTON: “Lei è la miglior giocatrice di doppio al mondo e secondo me anche la miglior giocatrice di doppio misto. Sono stato fortunato ad averla come compagna. Non so se qualcun altro le abbia chiesto, ma mi ha detto che l’unica persona con cui avrebbe giocato ero io e io le ho detto che l’unica persona con cui io avrei giocato era lei. Ero un po’ incerto se giocare la settimana prima dello US Open, è una settimana davvero intensa, piena di impegni e responsabilità. Ma sono entusiasta e alla fine, quando ho visto la lista di tutti i grandi giocatori che volevano partecipare, ho capito che era qualcosa a cui volevo prendere parte”.
D: Il tuo gioco in risposta quest’anno… oggi sei stato brekkato due volte…
BEN SHELTON: “Tre volte”.
D: Tre volte, giusto. La risposta in slice o comunque in controllo è qualcosa su cui ti sei concentrato quest’anno?
BEN SHELTON: “Penso che la versatilità in risposta sia davvero importante e ogni avversario è diverso. Contro ognuno dei giocatori che ho affrontato in questo torneo ho dovuto adottare uno stile di risposta e un piano d’attacco molto differenti. Contro De Minaur ho tolto all’avversario le cose che dovevo togliere e sono stato solido”.