“Se recupera in 2-3 giorni, non ci sarà nessun contraccolpo. Se invece deve stare a risposo per tutta questa settimana, allora diventa complicato ritrovare la forma necessaria per vincere uno Slam”, a parlare di Jannik Sinner è Ivan Ljubicic in un’intervista rilasciata a “La Gazzetta dello Sport”.
Dopo il malore accusato dal n. 1 del mondo a Cincinnati, l’ex coach di Roger Federer si sofferma sulle possibilità di vittoria dell’azzurro: “Anche se nei primi turni Jannik avrà avversari più abbordabili, la distanza dei tre set su cinque, il caldo e l’umidità di Flushing Meadows potrebbero fargli perdere tante energie”.
Il croato è molto critico sulla scelta di giocare i Masters1000 su due settimane: “Quello che abbiamo visto a Cincinnati fa riflettere. Non riesco a capire perché si insista a far giocare con quel caldo e quella umidità. Gli atleti rischiano di farsi male, il pubblico non si diverte. Bisogna fare qualcosa”.
Ci sarà l’ennesimo duello stagionale tra Alcaraz e Sinner, difficile pronosticarlo: “Non contando giustamente Cincinnati, Alcaraz è avanti 5-2 negli scontri diretti sul cemento. Allo stesso tempo, il miglior Sinner si esprime su questa superficie. Tutto considerato, mi viene da dire che partirebbero alla pari, anche perché le loro sfide sono sempre molto combattute. Di certo sono nettamente davanti a tutti gli altri, mi sorprenderebbe se non arrivassero in fondo, col punto interrogativo della salute di Jannik”.
La superficie potrebbe fare da ago della bilancia in questo confronto. I campi di New York sono abbastanza veloci e occorrerà essere al 110% pronti fisicamente: “Questo è un torneo che richiede molto e che impone un tennis aggressivo. Lo praticano entrambi, nel caso di Alcaraz le varianti del top spin pronunciato e delle smorzate pagano un po’ meno. Bisognerà anche vedere il livello del servizio”.
Come outsider, Ljubicic cita Fritz, Zverev e Djokovic, mentre tra gli italiani vede molto bene Cobolli che è cresciuto nella convinzione dei suoi mezzi.
E’ fragile Sinner? L’ex n. 3 del mondo non ha dubbi: “Per me si tratta di casi slegati. Jannik aveva un problema all’anca che ha messo a posto, poi è stato solo sfortunato: la caduta sul gomito, il presunto virus. Non significa affatto che il suo corpo sia fragile”.
Chi sarà il n. 1 alla fine della stagione? “Alcaraz è avanti di quasi 2000 punti nella Race. Se vince lo Us Open e Sinner perde nei primi turni, diventa difficile per Jannik recuperare. Ma se l’italiano lascia per strada pochi punti a New York, allora lo vedo ancora favorito. Non dimentichiamo che il Masters di Parigi e le Atp Finals, terreni di caccia di Sinner, mettono in palio 2500 punti”.