A. Rinderknech b. [16] D. Medvedev 4-6 6-2 6-4
Partiamo dalla fine: le mani nei capelli di Valentin che poi si piega in due dall’emozione, dopo aver battuto Djokovic, nel box del cugino. Si guardano intensamente, Arthur si copre il volto e si inginocchia sul campo. Ogni tanto qualche barlume di romanticismo torna a risplendere sul campo da tennis: avremo la tanto desiderata finale tra cugini, una prima volta assoluta nel tennis maschile.
Rinderknech piega Daniil Medvedev in rimonta per 4-6 6-2 6-4 in 2h31‘ che ricorderemo a lungo. E’ stata la partita delle dieci palle break non sfruttate dal russo. E’ stata la partita di un Arthur entrato in campo teso, consapevole dell’occasione irripetibile che però si è poi sciolto prendendo in mano il gioco senza di fatto più dare la possibilità all’ex n° 1 di avere voce in capitolo. Un versione del moscovita troppo nervosa col suo angolo e con il giudice di sedia, incapace di modificare – soprattutto di testa – il suo modo di stare in campo per provare a creare dubbi nelle certezze altrui e soprattutto di possedere quella diabolica lucida-follia che fino a qualche anno fa lo rendeva quasi insuperabile (i suoi turni di servizio sono stati mediamente molto meno laboriosi, Arthur ha giocato più del doppio dei punti in battuta rispetto al russo).
Si tratta della seconda finale in carriera per il francese dopo la sconfitta con Kokkinakis ad Adelaide nel gennaio 2022, da lunedì il trentenne di Gassin sarà minimo n° 28 ATP: diventerebbe n° 22 se vincesse il torneo, in ogni caso è best ranking. Con il successo sull’ex campione Slam sono 8 vittorie nelle ultime 11 partite contro Top 20 – ha perso solamente da Alcaraz, Zverev e De Minaur – mentre ne aveva ottenute appena 6 nei primi ventisei incroci con i primi venti al mondo.
Primo Set: Rinderknech sente la partita più del cugino, Medvedev ne approfitta
Un solo precedente tra i due giocatori: bisogna ritornare al 2022, secondo turno dello US Open dove il russo si impose tre set a zero. Altri tempi, all’epoca Daniil era campione uscente di Flushing Meadows e n° 1 al mondo. Avvio splendido del francese, che vince il sorteggio e sceglie di servire: trova subito tre vincenti nei primi tre punti dell’incontro con attacco in controtempo, serve&volley e uscita bimane straordinaria.
Match decisamente diverso dalla prima semifinale, tendenzialmente si scambierà molto di meno: entrambi sono dotati di un servizio, in particolare con la prima, estremamente robusto e dal quale dipende gran parte della costruzione e del comando del loro gioco. Chiaramente però, tra i due, chi avrà l’obiettivo di aumentare la durata media di ogni singolo scambio è Medvedev che possiede una qualità complessiva e un ventaglio di soluzioni notevolmente superiore ad Arthur quando il trentenne di Gassin entra nelle ragnatele del moscovita.
Anche se ovviamente, per Meddy è meglio non scherzare con il fuoco visto il torneo disputato da Rinderknech. Tuttavia, il vissuto e l’abitudine con questi palcoscenici sono ben diversi: il transalpino, dopo il primo grande turno di servizio, sente la partita e nel terzo gioco dopo essersi fatto irretire sulla diagonale sinistra nello scambio prolungato completa la frittata col doppio fallo sullo 0-40. L’allievo di Tomas Johansson rompe così immediatamente l’equilibrio e viaggia spedito sul 3-1, confermando il break nonostante due infilate a rete subite dal cugino di Vacherot.
Di tanto in tanto, forse anche per esaudire la nuova richiesta tecnica, si vede un orso russo molto più aggressivo, pur riconoscendo che la presa della rete non è sempre puntuale. Dalla prospettiva di Arthur, è ovvio che debba prendersi tanti rischi proprio per non incorrere nel braccio di ferro da fondo che alla lunga favorirebbe il rivale più quotato. La battuta seguita a rete da parte del francese è consuetudine nel suo tennis e complice la posizione a dir poco arretrata in risposta dell’ex campione Slam riesce quasi sempre ad assumere un ottimo posizionamento per giocare la volée.
Sulle altre variazioni, invece non è sempre preciso. Le palle corte si rivelano abbastanza leggibili o alternativamente non dosate con la giusta sensibilità. Rinderknech si ritrova così a rischio doppio break nel quinto game: riesce comunque a salvarsi ai vantaggi con due aces consecutivi (3-2). Anche Medvedev non se li porta da casa facilmente i turni di servizio, per merito del francese che quando è abile nel mettere i piedi in campo può smistare al meglio i colpi. Finora però il russo è stato sostanzialmente perfetto, ad eccezione di un doppio fallo non ha praticamente più commesso errori. Sono invece già 9 i non forzati transalpini nella prima parte della sfida: proprio a causa di un paio di sanguinose sbavature, il n°54 ATP offre la chance del doppio break. Ancora una volta Arthur sventa il pericolo, mediante il terzo ace, rimanendo in scia (4-3).
Dai possibili due break di vantaggio, si passa al potenziale contro break: nell’ottavo game Daniil viene abbandonato dal servizio e dal 30-0 si ritrova a palla break contro (materializzata col terzo doppio fallo del moscovita) ma il francese non ne approfitta. E non avrà altre chances, Meddy anche sostenuto da un’ottima resa della battuta – vicino all’80% con la prima – col quinto ace (a zero) sigilla il parziale in 46 minuti.
Secondo Set: Medvedev sciupa 6 palle break, Rinderknech la porta al terzo
Nel primo game del secondo parziale, dopo un interminabile toilet-break richiesto da entrambi, il francese ricomincia col doppio fallo a cui però rimedia subito con l’ace. Nel successivo game di risposta, è invece Medvedev a pasticciare con un improvvida volée “toccata” che segue una gran risposta di Rinderknech. Così d’improvviso è 15-40, questa volta la chance per breakkare (ne aveva avuta una soltanto sul 5-3) viene sfruttata dal nativo di Gassin grazie ad una buona smorzata, ma soprattutto grazie a un Daniil che negli ultimi minuti sta insistendo troppo sul colpo migliore dell’avversario ovvero il dritto, mettendolo di conseguenza in palla.
Dopo la solita sfuriata verso Lahyani per lamentarsi di un frastuono eccessivo durante lo scambio, il russo reagisce però prontamente, si porta 0-30 e poi a palla del contro-break andando anche sull’usato sicuro, senza fronzoli, con il passante al corpo. Sulle prime due palle break, Arthur estrae dal cilindro un ottimo tocco al volo e una prima vincente. Il tennista della Provenza, tuttavia, concede ancora tre opportunità ma riesce sempre a cavarsi d’impiccio. Perciò al termine di 18 punti e cinque break point sfumati, Rinderknech vola 3-0.
Il francese pare in debito d’ossigeno, finalmente Medvedev prova a fare valere con più continuità la propria superiorità sulla diagonale sinistra: ma ogni volta che arriva al dunque, la prima del futuro Top 30 di Francia salva capra e cavoli. In questo caso, la sesta palla break del set per il russo era stata generata da un lob micidiale: anche questa però, come detto, non va a buon fine (4-1). Paradossalmente, pur essendo adesso in svantaggio, il ventinovenne di Mosca in battuta sta rischiando decisamente meno rispetto alla frazione precedente. Un dato fotografa alla perfezione il cambio di rotta: Daniil ha giocato 15 punti in tre turni, Arthur più del doppio. Le costanti possibilità mancate finiscono però per sfibrare il russo a livello mentale che cede il set subendo anche un secondo break sul 5-2, per giunta a zero con la veronica francese a sublimare il momento.
Terzo Set: Medvevev concede poco in battuta, ma vince Rinderknech
La sensazione che già montava nella fase conclusiva del secondo parziale, si evince ancora più saldamente in questo avvio di terzo. Differentemente da quanto accadeva a inizio match, ora è sempre Rinderknech ad avere il quindici in mano. È lui a determinarne l’esito, con un tennis propositivo e offensivo mentre il russo gioca solamente di rimessa – e questa non è una sorpresa – ma senza incidere nello scambio: specie nei turni di risposta Daniil è totalmente passivo. Il bilancio in stagione al terzo set dice 12-4 per Arthur, in perfetta parità quello del moscovita (10-10).
I servizi dominano, anche quando ci si vuole mettere in pericolo da soli: l’ottavo aces del ragazzone transalpino annulla infatti la prima palla break della frazione sul 30-40 del quinto game. Arthur era 30-0 poi doppio fallo e passante bassissimo di Meddy. Ma niente da fare, quando arrivano le palle break, Rinderknech è glaciale: con le due cancellate sul 2-2 siamo a 8 annullate consecutivamente. Nel primo quindici del quinto gioco il pubblico cinese torna ad avere un sussulto al termine di uno scambio spettacolare con tanto di pallonetto russo e tweener francese. La fatica del punto si fa sentire per Arthur che finora non ha ancora vinto un punto in risposta nel set in tre turni di ribattuta.
Dopo un conciliabolo che perdura da inizio seconda frazione, almeno da sinistra, Medvedev decide che è giunto il momento di ascoltare il proprio coach. Si avvicina alla linea di fondo mettendo maggiore pressione al rivale che difatti commette il sesto doppio fallo e si espone all’undicesima palla break. La doppia cifra di aces Bleau cancella la decima chance in risposta al russo, che con una risposta fantasmagorica si procura anche la dodicesima ma Rinderknech ribadisce lo schema: prima vincente ad annullare il 12° break point. Con tre prime negli ultimi quattro punti, il francese si inerpica 4-3.
Arriviamo al primo momento cruciale: Medvedev serve per rimanere nel match: in 16 punti al servizio nel set, Daniil ne ha persi a malapena 2 mentre il francese ne ha lasciati per strada 12 su 25 complessivi. Sul 30-30 cresce la tensione, la prima russa non c’è: Arthur attacca e gioca una meravigliosa volée stoppata. Sul match point, senza paura il russo tira la seconda sopra i 200 e il coraggio lo premia ma quando ci riprova sul secondo match point, stavolta la pallina finisce lunga: è il quarto doppio fallo di Medvedev, la favola è realtà.